dalla nostra inviata a Castellaneta
Marina, Roberta LamagniNel giorno in cui la Francia celebra la
Presa della Bastiglia, l’Italia del tennis compie un primo ma
significativo
assalto a un’altra “fortezza” d’oltralpe, quella della
squadra di Fed
Cup composta da Mauresmo, Golovin, Dechy e Bremond
dalla nostra inviata a Castellaneta
Marina, Roberta Lamagni
Nel giorno in cui la Francia celebra la
Presa della Bastiglia, l’Italia del tennis compie un primo ma
significativo
assalto a un’altra “fortezza” d’oltralpe, quella della
squadra di Fed
Cup composta da Mauresmo, Golovin, Dechy e Bremond. Dopo la prima
giornata
di gara il punteggio indica infatti un equilibrato 1-1, risultato che consente
alla formazione di capitan Barazzutti di continuare a coltivare le proprie
speranze di vittoria nel tentativo di uno sfondamento definitivo. Di certo,
dopo lo spettacolo andato in scena sabato pomeriggio, nessun risultato
appare scontato: l’Italia rivoluzionaria è pronta a vendere cara
la pelle!
L’ariete
azzurro è di nuovo lei, Francesca Schiavone, impegnata,
come già
accaduto a Nancy 2006, nel match più complicato di giornata contro una
ben più quotata Amelie Mauresmo, attuale numero sei del mondo. E come
allora,
anzi, molto più agevolmente, firma l’ennesima impresa “da
arena”, frantumando
le certezze dell’avversaria in 1 ora e 44 minuti con il punteggio di 7-5
6-3.
“A dir la verità non penso nemmeno di
aver espresso il mio miglior tennis”, dichiarerà poi in conferenza
l’atleta
di casa, “ho semplicemente giocato bene nei momenti che contavano, come
il Barazzutti dei tempi d’oro!”. Scherzi a parte, quella conquistata
oggi con tanta fatica e sudore è indubbiamente una vittoria che fa
morale,
soprattutto per come è giunta.
A un pubblico ancora amareggiato per l’occasione
mancata da Tathiana Garbin, sconfitta in tre set da una Golovin
tutt’altro che in condizione, il match tra Mauresmo e Schiavone si mostra
sin dai primissimi atti di diversa sostanza. Occorrono 20 punti e 11 minuti
alla nostra atleta per incamerare il primo gioco dell’incontro. Da quel
momento il messaggio è chiaro: la “Schiavo” ha risposto
all’appello.
La vittoria è costruita punto su punto, con una Mauresmo costretta a
subire
per tutta la durata del match, in balia delle giocate cariche e profonde
della nostra. Francesca c’è, sempre: il pubblico la esalta, lo
scontro
la carica, il caldo la fa volare, perché nemmeno la scalfisce mentre
indebolisce
l’avversaria. E’ una Schiavone adrenalinica quella apparsa oggi, che
si incita a ogni vincente, saltella e muove passi rapidissimi, perché non
si vuole fermare, non si vuole svegliare. Dall’altra parte una
Mauresmo
incredula (chissà poi quanto visti i precedenti, 4-4) ma non doma.
Semplicemente
impotente, perché i topponi velenosi della “Schiavo” sono
difficili da
controbattere, soprattutto con il rovescio a una mano della francese. Risultato:
se Amelie tenta di rispondere accorcia, se cerca di anticipare in controbalzo
sbaglia o, ancora peggio, stecca. E a ogni passo falso Francesca è pronta
a ferire. Recitano più o meno secondo questo copione il primo e secondo
atto della rappresentazione, anche quando, sul 5 a 3, 30 pari la Mauresmo
si porta a 2 punti dal primo set. Ma la sensazione evidente è quella di
una resa rimandata, che puntuale arriva, dopo le esitazioni del primo parziale,
con una volata nel secondo.
Schiavone
da 10 e lode per grinta, concentrazione, tattica e spettacolo.
Garbin
da 6- per mancanza del “killer instinct”, ovvero dell’istinto
di uccidere.
Un vero peccato non riuscire ad approfittare dei errori ripetuti della
Golovin (nella foto). Sicuramente complice la tensione del match
di apertura e la scomoda presenza di un vento incostante e bizzarro, entrambe
le giocatrici arrancano e non entrano in partita, commettendo serie infinite
di “gratuiti”. Così per i primi due set, in un incontro di
continui saliscendi
e luce intermittente, soprattutto per la francese. E a cambio batterie
avvenuto, nel terzo parziale, dopo una sospensione di 10 minuti concessa
per l’eccessivo caldo, le alcaline compiono il proprio dovere, illuminando
la via del successo alla paladina “bleu”. In uno stadio che alle
17.06
fa registrare 40.2 gradi, Tatiana Golovin, francese di adozione, mette
a segno il primo punto di giornata.
Curioso osservare le reazioni delle due
compagini. Da un lato la spavalderia dei francesi che, consapevoli di essere
più forti sulla carta, non esitano a ribadirlo in ogni occasione. Mentre
Capitain Goven, opportunamente stimolato, si è dichiarato sorpreso
dall’esito di giornata poiché, come afferma, “mi sarei
aspettato un 2
a 0 a nostro favore”, Tathiana Golovin ha candidamente dichiarato di
essere
stata lei l’unica causa del protrarsi del suo incontro.
Dall’altro Tax Garbin si dispiace di aver
deluso le compagne e Francesca si nega la gioia dei festeggiamenti perché
“ciò che conta è vincere domani”. E come se non
bastasse, quasi per scaricare
la tensione del dopo partita e ricaricarsi al tempo stesso, improvvisa
una breve sessione di allenamento con Barazzutti a bordo campo all’alba
delle 20.30, a neanche un’ora dalla conclusione del suo trionfo.
Le munizioni non mancano, le armi sono
già cariche: dopo la torre Mauresmo, il ponte levatoio Golovin
sembrerebbe
alla portata, e in caso di parità il doppio si giocherebbe tre contro
due,
con l’intero stadio arruolato insieme alle ragazze… Diretta a partire
dalle ore 12 su Rai Sport Sat con Garbin-Mauresmo, seguito da Schiavone-Golovin.
Incrociamo le dita e speriamo in un nuovo 14 luglio…
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