La Kvitova fa valere la differenza di cilindrata contro Camila Giorgi. Neanche un black out dell’impianto di illuminazione dà una mano all’azzurra. Adesso l’impresa è disperata.
Di Riccardo Bisti – 19 aprile 2014
Ci voleva una grande impresa, ma l’impresa non è arrivata. Per dare un senso al weekend di Ostrava, avevamo assolutamente bisogno del successo di Sara Errani contro Lucie Safarova. La nostra numero 1 contro la loro numero 2. Nel momento in cui Sarita ha ceduto piuttosto nettamente, serviva un miracolo di Camila Giorgi contro Petra Kvitova. Un match imprevedibile: “Forse sarà una sparatoria” aveva detto la ceca. Più o meno è stato così, ma Petra ha fatto valere una maggiore cilindrata, supportata da un’enorme differenza di rendimento al servizio. Alla fine i nove ace e l’ottimo rendimento con la prima palla hanno reso pressochè ingiocabili i turni di battuta della Kvitova, mentre Camila ha fatto un passo indietro rispetto a Katowice, quando aveva ridotto il numero di doppi falli. Il 6-4 6-2 finale è partito nel peggiore dei modi, con tre doppi falli che hanno sigillato il break in avvio. Sarebbe stato l’unico del primo set. Senza particolari variazioni tattiche (non ne ha le armi, ma stavolta neanche la possibilità), la Giorgi è rimasta in scia e ha contenuto il passivo nel primo set. Curiosamente, il match è stato sospeso per una ventina di minuti sul 4-3 per la Kvitova a causa di un problema all’impianto d’illuminazione, dovuto al maltempo che si è abbattuto su Ostrava. Una pausa benedetta, che avrebbe potuto dare una mano alla Giorgi per riordinare le idee. Invece, al rientro, non cambiava nulla: 6-4 Kvitova e palla al centro.
PETRA CON PIU' CAVALLI
Il secondo set era la fotocopia del secondo. Break in avvio, suggellato da due doppi falli (di cui uno sulla palla break), e Kvitova subito avanti. Per la Giorgi deve essere stato frustrante affrontare una giocatrice simile a lei, ma più potente. E’ stata una delle poche occasioni in cui l’esito del match non è stato deciso da lei. Appena poteva, Camila provava a sparare col suo fucile. Il problema è che la Kvitova ha in dotazione un cannone. Nel settimo game, a differenza del primo set (dove si era salvata dallo 0-40 ed era rimasta in scia), arrivava il break che mandava Petra a servire per il match. La Giorgi ha provato a restare in partita, ha giocato con dignità fino all’ultimo punto, procurandosi anche le uniche palle break, ma i buoi erano ampiamente scappati. Forse, non erano mai entrati nella stalla. Parlare con il senno di poi è facile, ma forse Roberta Vinci avrebbe avuto qualche arma in più – almeno sul piano tattico – per mettere in difficoltà la ceca. Lo scorso anno, a Palermo, non le consentì di tenere un solo turno di battuta. Ma erano altri tempi e altre situazioni. Per questo, la scelta di schierare la Giorgi resta condivisibile, anche in chiave futura. Ma non c’è dubbio che la Kvitova in palla (e a Ostrava, a pochi chilometri dalla sua Bilovec, è sempre in palla) sia quasi inavvicinabile per quasi tutte. Giorgi compresa.
IMPRESA DISPERATA
Adesso ci vuole un miracolo, un vero miracolo. La serie potrebbe chiudersi già nel primo singolare di domenica (ore 12, diretta RAI Sport 2), quando la Kvitova dovrebbe sfidare Sara Errani. C’è da essere pessimisti, sia per quanto visto nella prima giornata che per i precedenti. Ce ne sono 6, tutti a favore della ceca. Due anni fa, in questo stesso impianto, finì 6-4 6-3 ed è difficile immaginare qualcosa di diverso. Ad ogni modo, arrendersi è vietato. Nel tennis non è mai finita fino alla stretta di mano. E le ceche non sono due mostri di tenuta mentale. Certamente, la loro federtennis si starà già leccando i baffi per una finale da giocare in casa contro la Germania. Un grande happening previsto nel weekend dell’8-9 novembre.
FED CUP 2014 – SEMIFINALI
REPUBBLICA CECA – ITALIA 1-0
Lucie Safarova (CZE) b. Sara Errani (ITA) 6-4 6-1
Petra Kvitova (CZE) vs. Camila Giorgi (ITA)
AUSTRALIA – GERMANIA 0-2
Andrea Petkovic (GER) b. Samantha Stosur (AUS) 6-1 7-6
Angelique Kerber (GER) b. Casey Dellacqua (AUS) 6-1 6-0
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