Al termine dell’incontro al Quirinale con il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, i protagonisti della squadra di Coppa Davis hanno rilasciato alcune dichiarazioni rispetto alla giornata vissuta ma anche in vista degli obiettivi futuri
Giornata che rimarrà nei ricordi di tutti i partecipanti quella di ieri, con l’Italia di Coppa Davis ricevuta dal Presidente Sergio Mattarella al Quirinale per celebrare il successo di Malaga. Oltre le dichiarazioni durante la cerimonia che si è svolta nella celebre Sala degli Specchi, a margine dell’evento i giocatori e il capitano Filippo Volandri hanno rilasciato alcune dichiarazioni ai giornalisti che si trovavano all’esterno del Quirinale.
Presente come a Bologna e Malaga, Matteo Berrettini ha fatto il punto sulla sua condizione fisica e sugli obiettivi futuri. “Sto meglio, anche se non ancora al 100%. A breve con il team medico capiremo quali saranno le prossime tappe. L’obiettivo è giocare tanto tempo per tutta la stagione, senza questi stop che mi stanno massacrando non solo il corpo ma pure la mente. Il lavoro con Francisco Roig – il nuovo coach – sta andando bene, è interessante perché è diverso da quello che ho sempre avuto”. Un pensiero anche rivolto a Jannik Sinner, che nella conferenza stampa post Australian Open aveva speso parole d’affetto per lui. “Le parole di Sinner mi fanno molto piacere perché so che sono vere e oneste. Abbiamo un bellissimo rapporto, forse migliorato ancora in questo periodo. Mi è stato vicino anche dopo Malaga, abbiamo parlato a lungo. Siamo diversi ma anche simili“.
Ha parlato anche Filippo Volandri, onorato delle parole che il Presidente ha speso nei suoi confronti sottolineando l’importanza del suo ruolo prima, durante e dopo gli incontri di Coppa Davis. “Mattarella è stato il nostro tifoso numero uno, gratificanti le sue parole nei miei confronti e nei confronti di tutta la squadra. Giustamente dice che la pressione c’è, ma non dobbiamo aspettarci che Sinner vinca tutti gli Slam o che l’Italia vinca tutte le edizioni della Davis. Lavoriamo duro anche in ottica Olimpiadi, non vediamo l’ora di tornare sul campo da tennis, soprattutto Jannik”
Infine spazio a Simone Bolelli e Andrea Vavassori, freschi finalisti Slam in doppio agli Australian Open e con obiettivi importanti per il resto della stagione, tra Olimpiadi e Finals. Simone Bolelli si è soffermato sull’unità della squadra di Davis, in campo ma soprattutto fuori. “Si è ricordato tutti i risultati, è sembrato molto appassionato e contento per quello che abbiamo fatto. Siamo un gruppo molto unito, siamo amici e c’è grande complicità e stiamo bene insieme. I ragazzi poi sono giovani, spero che per loro ci saranno altre occasioni come queste“. Il suo compagno di doppio Andrea Vavassori ha confermato le parole di Bolelli, con un occhio anche al singolare. “Bellissima esperienza per tutti noi, ci ha fatto i complimenti per la finale di doppio e sentiamo il supporto da casa anche a Melbourne. Ci lega una grande amicizia ed è bello passare del tempo insieme nei tornei. Sicuramente è un sogno che si realizza essere qui e ricevere un’onorificenza di questo tipo, è importante anche in vista dei prossimi mesi e speriamo di toglierci altre soddisfazioni. Sarà difficile gestire la programmazione tra singolare e doppio, l’obiettivo è sempre stata la top 100 in singolare. Giocherò con Bolelli in tutti i tornei più grandi, faremo Buenos Aires e Rio insieme e poi mi fermerò per Santiago. Ci rivedremo poi a Indian Wells e Miami, l’obiettivo come coppia è quello di arrivare alle Finals di Torino“.