La 19enne russa si aggiudica il 2° titolo stagionale, recuperando alla Vesnina uno svantaggio di 7-5 4-0 e 3-1 nel 3°…

di Giorgio Spalluto – foto Getty Images

 

Doveva essere il torneo del ritorno di Francesca Schiavone dopo i “bagordi” parigini e la delusione di Wimbledon, cui era seguito uno stop di quasi un mese.  Dopo un primo turno abbastanza agevole contro Anne Keothavong, la milanese si è arresa di schianto ad un’altra britannica, Elena Baltacha in un torneo che ha visto l’uscita di scena molto precoce anche della numero 2, la ceca Petra Kvitova, estromessa all’esordio da Anastasija Sevastova. Un’altra Anastasia, la Pavlyuchenkova, è stata la regina della “Istanbul Cup”, al termine di un torneo rocambolesco in cui era riuscita per miracolo a superare in semifinale Jarmila Groth, incapace di chiudere il match sul 5-4 e servizio in suo favore. Niente a che vedere con quello che ha dovuto recuperare la “teenager” russa in finale contro la connazionale Elena Vesnina, a caccia del primo titolo in carriera.

 

La Pavlyuchenkova, numero 3 del seeding, parte subito bene issandosi sul 5-2. Spreca un setpoint e consente alla sua avversaria non solo di rimontare, ma di infilare un parziale di 9 giochi di fila per un vantaggio di 7-5 4-0 che sembra mettere ormai fine alle velleità di successo della giovane Anastasia. Mai dare per spacciata la Pavlyuchenkova. Per incanto recupera la profondità dei suoi colpi e si riporta sotto aggiudicandosi il secondo set per 7-5, in virtù anche delle ben note qualità di “choker” della Vesnina, non nuova a queste imprese negative. Non soddisfatta del regalo – e sì che oggi era il suo 24° compleanno – la Vesnina non riesce a concretizzare un ulteriore vantaggio di 3-1 nel terzo set, regalando alla sua connazionale, vincitrice per 5-7 7-5 6-4 dopo 3 ore e 10 minuti di intensa battaglia, il suo secondo titolo stagionale dopo il successo sul cemento di Monterrey del marzo scorso.

 

Avevamo lasciato la Vesnina mentre asciugava le lacrime di Vera Zvonareva durante la finale di doppio a Wimbledon. La ritroviamo quasi un mese dopo, in una valle di lacrime, alle prese con l’ennesima occasione buttata al vento. Elena, alla terza finale persa in carriera dopo quelle di Auckland e New Haven nel 2009, può consolarsi con una settimana tutto sommato positiva, vista la striscia negativa di cui è stata protagonista negli ultimi mesi. L’ultima vittoria, infatti, risaliva al torneo di Charleston dello scorso aprile.

 

La Pavlyuchenkova diventa la 10° donna a vincere due titoli nel 2010 grazie ad un successo che le consente di fissare il suo best ranking al numero 24. La scalata della “Teen queen” è appena conquistata.

 


© 2010 “Il Tennis Italiano” – Tutti i diritti riservati