Quali sono le quattro caratteristiche che deve avere un resort per piacere al tennista-turista? Ottimi campi gestiti da un bravo maestro, un alloggio di lusso, una cucina super e un prezzo ragionevole. Ladies & gentlemen, benvenuti allo Sugar Beach di Mauritius
dal nostro inviato a Mauritius Filippo Ceradelli
Più che un maestro di tennis, un ingegnere. Più che un virtuoso della racchetta, un tecnico balisti- co. Questo è il biglietto da visita di Eddy Clarisse, mio personal coach durante la settimana di relax e sport allo Sugar Beach di Mauritius. E non fatevi trarre in inganno dalle assonanze femminili del suo cognome, per- ché Eddy è un omone di quasi due metri con un winner lungolinea che ancora mi fischia nelle orecchie. La sua competenza e la sua passione per il tennis lo por- tano a spiegarti i segreti, gli appoggi e le forze dinamiche con un dettaglio da tesi di laurea. E lì, finalmente capisci perché il tuo topspin di diritto una volta va in rete, una volta lungo, oppure perché il tuo servizio, che a te pare un capolavoro di furbizia e potenza, in realtà è un caciocavallo che rimbalza nel campo avversario.
IL TENNIS
I campi, appunto. Lo Sugar Beach dispone di sei campi in erba sintetica, piatti come tavoli da biliardo e tenuti in ordine con cura maniacale dal personale del resort. E magnificamente illuminati per i match notturni. Tra un back e una volée, ho fatto una chiacchierata con Kamil Patel, gestore del tennis allo Sugar Beach, il quale, oltre a vanta- re un curriculum di tutto rispetto (numero 1 delle Mauritius, ATP ranking 280 nel 2002, capitano di Coppa Davis, giocatore a Wimbledon e a Roland Garros, Direttore del Torneo ATP delle Mauritius nel 2004) ha fondato una prestigiosa scuola-tennis sull’isola (www. advantage. mu) che lavora con una ventina tra i resort più belli ed esclusivi. Organizza corsi e lezioni private di tennis per tutti i livelli, tutte le età e a qualsivoglia orario vogliate giocare. A richiesta, anche la possibilità di lezioni di gruppo e clinic per allenamenti specifici. Volendo potete presentarvi in campo anche nudi, tennisticamente parlando ovviamente, perché tutta l’attrezzatura specifica la trovate al fornitissimo shop a bordo campi.{gallery}turismo/mauritius{/gallery}
IL RESORT
Per Kamil Patel il tennis è una missione. Già, per Kamil Patel, e anche per voi. Ma se la vostra dolce metà o l'anziana zia che vi accompagnano sono persone che vivono una maledettissima idiosincrasia nei confronti del tennis? Come si organizzano una settimana allo Sugar Beach? No problem. Non appena guadagniamo l’ingresso del resort percepiamo che allo Sugar Beach tutti i nostri desideri confessabili hanno un’alta probabilità di essere esauditi. Ad accoglierci, oltre alla cortesia dello staff e del General Manager A.K. Slome, 12 ettari di superficie di giardini all’inglese, oltre un chilometro di spiaggia da cartolina, la piscina nascosta nel verde e l’architettura coloniale delle facilities, nei colori panna e legno, che ricordano una antica e ricca piantagione di the. I colori, gli aromi, i tessuti, il ferro battuto sapientemente utilizzato e il brindisi regale scandiscono l’inizio della magia. Dicevamo di vostra zia, dunque. Se la zia odia il tennis ma sotto-sotto è una decathleta, qui troverà davvero pane per i suoi denti. Il ventaglio di sport praticabili è impressionante: bicicletta, spinning con maxi screen simulatore dei percorsi, step, beach tennis, golf, stretching, acquagym e vari sport d’acqua, dal windsurf al water ski, alle immersioni con PADI, passando per il wakeboarding. Dimenticatevi della palestra nella sua accezione classica, quella cioè dove improbabili emuli di Schwarzenegger pompano acciaio mettendo alla prova la tenuta delle vene del collo. Qui la palestra è un santuario, mi spiegava Joelle Valloo, manager delle attività sportive. Grande enfasi viene posta all’armonia del gesto, all’eleganza del movimento e alle giuste proporzioni. E naturalmente c’è un personal trainer che ti segue e ti guida come un angelo custode. Se non ne avete abbastanza potete cimentarvi a tirare di savate in compagnia di Mario Bienvenue, campione del mondo nel 2003 di questa disciplina. Se invece vostra zia (sempre quella) è pigra, o semplice- mente stremata dalla giornata piena di sport, allo Sugar Beach ci sono infiniti modi per rilassarsi.Primi fra tutti la SPA e l’hammam con un catalogo di trattamenti di bellezza e di relax di prim’ordine. Puoi leggere il tuo libro preferito di Patricia Cornwell in riva al mare, in tutta calma accarezzati dal vento, oppure ascoltare mu- sica ambient dal vivo a bordo piscina proposta da live band locali e internazionali.
LA CUCINA
Lo Sugar Beach dispone di quattro ristoranti. Tutti interpretano in maniera raffinata i sapori cosmopoliti miscelandoli con un tocco di cucina locale. Una curiosità è rap- presentata dal Citronella’s che si presenta con ampi spazi aperti, colori accoglienti e con la cucina a vista. In questo modo potete osservare i cuochi al lavoro mentre preparano i piatti che di lì a poco vi verranno serviti.Se poi siete una famiglia numerosa, e per di più con figli rumorosi, la vostra soluzione è il Kids Club. Rivedrete i vostri pargoli, forse, solo per la cena. Il Resort Sugar Beach è dunque stato progettato per darvi un’offerta virtualmente senza limiti. L’unico limite, si sa, è il tempo e, ahimè, dopo una settimana tocca svegliarsi da questo sogno. Nel cuore rimangono le atmosfere dolci e seducenti di un resort da mille e una notte, mentre nelle orecchie continuano a sibilare i winners di Eddy Clarisse.
dal nostro inviato a Mauritius Filippo Ceradelli
Più che un maestro di tennis, un ingegnere. Più che un virtuoso della racchetta, un tecnico balisti- co. Questo è il biglietto da visita di Eddy Clarisse, mio personal coach durante la settimana di relax e sport allo Sugar Beach di Mauritius. E non fatevi trarre in inganno dalle assonanze femminili del suo cognome, per- ché Eddy è un omone di quasi due metri con un winner lungolinea che ancora mi fischia nelle orecchie. La sua competenza e la sua passione per il tennis lo por- tano a spiegarti i segreti, gli appoggi e le forze dinamiche con un dettaglio da tesi di laurea. E lì, finalmente capisci perché il tuo topspin di diritto una volta va in rete, una volta lungo, oppure perché il tuo servizio, che a te pare un capolavoro di furbizia e potenza, in realtà è un caciocavallo che rimbalza nel campo avversario.
IL TENNIS
I campi, appunto. Lo Sugar Beach dispone di sei campi in erba sintetica, piatti come tavoli da biliardo e tenuti in ordine con cura maniacale dal personale del resort. E magnificamente illuminati per i match notturni. Tra un back e una volée, ho fatto una chiacchierata con Kamil Patel, gestore del tennis allo Sugar Beach, il quale, oltre a vanta- re un curriculum di tutto rispetto (numero 1 delle Mauritius, ATP ranking 280 nel 2002, capitano di Coppa Davis, giocatore a Wimbledon e a Roland Garros, Direttore del Torneo ATP delle Mauritius nel 2004) ha fondato una prestigiosa scuola-tennis sull’isola (www. advantage. mu) che lavora con una ventina tra i resort più belli ed esclusivi. Organizza corsi e lezioni private di tennis per tutti i livelli, tutte le età e a qualsivoglia orario vogliate giocare. A richiesta, anche la possibilità di lezioni di gruppo e clinic per allenamenti specifici. Volendo potete presentarvi in campo anche nudi, tennisticamente parlando ovviamente, perché tutta l’attrezzatura specifica la trovate al fornitissimo shop a bordo campi.
{gallery}turismo/mauritius{/gallery}
IL RESORT
Per Kamil Patel il tennis è una missione. Già, per Kamil Patel, e anche per voi. Ma se la vostra dolce metà o l'anziana zia che vi accompagnano sono persone che vivono una maledettissima idiosincrasia nei confronti del tennis? Come si organizzano una settimana allo Sugar Beach? No problem. Non appena guadagniamo l’ingresso del resort percepiamo che allo Sugar Beach tutti i nostri desideri confessabili hanno un’alta probabilità di essere esauditi. Ad accoglierci, oltre alla cortesia dello staff e del General Manager A.K. Slome, 12 ettari di superficie di giardini all’inglese, oltre un chilometro di spiaggia da cartolina, la piscina nascosta nel verde e l’architettura coloniale delle facilities, nei colori panna e legno, che ricordano una antica e ricca piantagione di the. I colori, gli aromi, i tessuti, il ferro battuto sapientemente utilizzato e il brindisi regale scandiscono l’inizio della magia. Dicevamo di vostra zia, dunque. Se la zia odia il tennis ma sotto-sotto è una decathleta, qui troverà davvero pane per i suoi denti. Il ventaglio di sport praticabili è impressionante: bicicletta, spinning con maxi screen simulatore dei percorsi, step, beach tennis, golf, stretching, acquagym e vari sport d’acqua, dal windsurf al water ski, alle immersioni con PADI, passando per il wakeboarding. Dimenticatevi della palestra nella sua accezione classica, quella cioè dove improbabili emuli di Schwarzenegger pompano acciaio mettendo alla prova la tenuta delle vene del collo. Qui la palestra è un santuario, mi spiegava Joelle Valloo, manager delle attività sportive. Grande enfasi viene posta all’armonia del gesto, all’eleganza del movimento e alle giuste proporzioni. E naturalmente c’è un personal trainer che ti segue e ti guida come un angelo custode. Se non ne avete abbastanza potete cimentarvi a tirare di savate in compagnia di Mario Bienvenue, campione del mondo nel 2003 di questa disciplina. Se invece vostra zia (sempre quella) è pigra, o semplice- mente stremata dalla giornata piena di sport, allo Sugar Beach ci sono infiniti modi per rilassarsi.Primi fra tutti la SPA e l’hammam con un catalogo di trattamenti di bellezza e di relax di prim’ordine. Puoi leggere il tuo libro preferito di Patricia Cornwell in riva al mare, in tutta calma accarezzati dal vento, oppure ascoltare mu- sica ambient dal vivo a bordo piscina proposta da live band locali e internazionali.
LA CUCINA
Lo Sugar Beach dispone di quattro ristoranti. Tutti interpretano in maniera raffinata i sapori cosmopoliti miscelandoli con un tocco di cucina locale. Una curiosità è rap- presentata dal Citronella’s che si presenta con ampi spazi aperti, colori accoglienti e con la cucina a vista. In questo modo potete osservare i cuochi al lavoro mentre preparano i piatti che di lì a poco vi verranno serviti.Se poi siete una famiglia numerosa, e per di più con figli rumorosi, la vostra soluzione è il Kids Club. Rivedrete i vostri pargoli, forse, solo per la cena. Il Resort Sugar Beach è dunque stato progettato per darvi un’offerta virtualmente senza limiti. L’unico limite, si sa, è il tempo e, ahimè, dopo una settimana tocca svegliarsi da questo sogno. Nel cuore rimangono le atmosfere dolci e seducenti di un resort da mille e una notte, mentre nelle orecchie continuano a sibilare i winners di Eddy Clarisse.
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