di Daniele Rossi – foto Getty Images
Le vittorie di John Isner non sono mai banali. Sarà per la natura di bombardiere o sarà per quella irriducibile “garra” nascosta dietro al faccione da bravo ragazzo, ma “Big John” se non trasforma le sue partite in rocambolesche maratone, non si diverte. Nella notte il gigante yankee si è aggiudicato il quinto torneo in carriera, il secondo dell'anno, a Winston-Salem (250, hard outdoor), battendo in finale Tomas Berdych, per 3-6 6-4 7-6(9), annullando tre match point nel tie-break. Se le lunghe battaglie stanno diventando il tratto distintivo di Isner, quello di Berdych potrebbe essere lo spreco. Due dei tre match point salvati dall'americano nel tie-break, in realtà sono stati dei marchiani errori di Tomas, che ha letteralmente buttato al vento la partita.
Isner, campione in carica e idolo locale essendo proprio della North Carolina – stato in cui si gioca il torneo – ha battuto al secondo turno lo slovacco Klizan, al terzo Jurgen Melzer, ai quarti il talentino belga Goffin e in semifinale ha ingaggiato un'altra lunga “pugna” con Tsonga (testa di serie numero 1), arresosi al tie-break del terzo set.
Dall'altra parte, Tomas Berdych, testa di serie numero 2, ha deciso di iscriversi all'ultimo per cercare punti e fiducia dopo un'estate disastrosa. Il ceco ha sconfitto con facilità Bogomolov jr., Nieminen e Darcis, prima di piegare alla distanza Sam Querrey in semifinale.
In finale Berdych è partito meglio, dominando il primo set. Tomas è stato in grado di togliere per due volte il servizio a Isner, capace di vincere appena il 29% di punti con la seconda.
Nel secondo parziale, “Big John” reagisce ed effettua il break nel primo gioco, mantenendo il vantaggio fino alla fine e vincendo il 94% di punti giocati con la prima di servizio.
Nel terzo domina la battuta e la naturale conclusione è il tie-break. E' una serrata battaglia punto a punto: Berdych si procura il primo match point sul 6-5, ma affonda una facile voleé di rovescio in rete; il ceco se ne procura altri due, ma uno viene annullato dall'ennesimo ace di Isner e l'altro da uno terribile errore di diritto a campo aperto, che tocca il nastro e finisce in corridoio. Il gigante statunitense allora capisce che non può farsi sfuggire l'occasione e chiude con un siluro di diritto a cui Berdych non può opporsi.
“E' una bellissima sensazione – ha dichiarato Isner – entrambi i tornei che ho vinto quest'anno sono gli stessi dell'anno scorso (Newport e appunto Winston-Salem, ndR). Difendere un titolo non è mai facile, perchè hai molta più pressione. E' stato un bellissimo match con un'atmosfera incredibile. Magari la qualità di gioco non è stata altissima, ma sono riuscito a venirne fuori e sono molto orgoglioso di questo”.
Per John è il secondo titolo stagionale dopo quello di Newport, il quinto in carriera. Con questo successo inoltre si piazza secondo nella graduatoria della Us Open Series (primo Djokovic) e può andare a New York carico di fiducia. Al primo turno se la vedrà con il belga Xavier Malisse, con buone possibilità di fare strada, visto che le teste di serie nella sua zona sono Tipsarevic e Ferrer.
Berdych invece può consolarsi con una ritrovata fiducia dopo un'estate a dir poco difficile (sconfitto al primo turno a Wimbledon e Olimpiadi, secondo a Toronto e Cincinnati), ma avrà di che mangiarsi le mani per quei due match point sprecati malamente.
Tomas a New York esordirà con David Goffin e sarebbe la testa di serie deputata a sfidare Federer nei quarti di finale, ma agli Us Open ha una pessima tradizione: in nove partecipazioni non ha mai superato il quarto turno.
FINALE
Isner b. Berdych 3-6 6-4 7-6(9)