Risale al 1998 la prima apparizione di Feliciano Lopez al torneo di Barcellona. Ancora adolescente, superò le qualificazioni indossando un completo pensato per Carlos Moyà. Tutti i giocatori presenti in quel tabellone si sono ritirati. Oggi punta ad arrivare a Nadal e ha un grande obiettivo: superare Federer nelle partecipazioni consecutive agli Slam.

Sfidare Novak Djokovic sarebbe stato affascinante, ma non crediamo che a Feliciano Lopez dispiaccia affrontare Martin Klizan negli ottavi del Conde Godò di Barcellona. Per lo spagnolo è una settimana speciale, a 20 esatti dal suo debutto. Qualche critico, distratto dal suo bell'aspetto e alla tendenza a frequentare i salotti della vita mondana, pensava che non lavorasse abbastanza. L'incredibile longevità, pari a quella di Roger Federer, è la migliore risposta possibile a tante critiche. E certe considerazioni si sono estinte negli anni. Feliciano ha risposto a suon di risultati e con una condizione fisica sempre accettabile: l'assenza di particolari infortuni è segno tangibile della sua professionalità. Nel 1998 aveva appena 16 anni e gli organizzatori gli diedero una wild card per le qualificazioni: lui non tradì, superando le qualificazioni e mettendo il naso nel suo primo tabellone principale. Tutto nacque qualche mese prima, quando Juan Avendano (ex capitano della Davis spagnola) lo convinse a farsi socio del Real Club de Tenis Barcelona. Fu proprio quel tesseramento a favorire l'invito nelle qualificazioni. Il giorno del turno decisivo, contro Marcos Aurelio Gorriz, giocò in un centrale quasi pieno perché si era appena tenuta una clinic organizzata da Nike, cui avevano partecipato i calciatori del Barcellona Luis Figo e Giovanni. “Ricordo abbastanza bene quel giorno – racconta Feliciano – sono sceso in campo con 5.000 spettatori. Non avevo mai vissuto un ambiente del genere, ma credo che diede più fastidio a Gorriz. Giocai con un completo Nike pensato per Carlos Moyà: mi era un po' grande, ma ero davvero felice. Qualsiasi cosa succeda nella mia vita, resterò sempre fedele a questo club”.

UN RECORD NEL MIRINO
L'esordio in tabellone non fu dei migliori, poiché raccolse appena due game contro Jiri Novak, che pure all'epoca non aveva ancora raggiunto il suo picco. “Ero molto nervoso, non mi programmarono sul campo centrale e non mi sono goduto l'esordio”. Fu la prima di 38 partite giocate a Barcellona, con un bilancio discreto, in linea con la carriera di “Feli”: 21 vittorie e 17 sconfitte, dato aggiornato dopo la laboriosa vittoria di martedì contro Dusan Lajovic. “Non mi sarei mai aspettato di essere ancora qui dopo 20 anni e competere a questo livello. Lo vedo come un premio”. In 18 partecipazioni, ha raggiunto per due volte i quarti di finale: se non ci sono particolari rimpianti per la sconfitta contro Ferrer nel 2012, forse poteva aspirare a qualcosa di meglio nel 2011 contro Ivan Dodig. Ma Lopez non vive di rimpianti: “Ogni anno che passa è un premio alla costanza, al fatto di non essermi infortunato e aver utilizzato tutti gli strumenti che mi hanno permesso di allungare la mia carriera”. Coetaneo di Roger Federer, non si è mai avvicinato a vincere uno Slam, però potrebbe superare uno dei tanti record dello svizzero: le partecipazioni consecutive a un Major. Se Federer è fermo a 65 (la rinuncia al Roland Garros 2016 ha bloccato la sua serie), a Lopez basterà giocare Roland Garros e Wimbledon per arrivare a 66. Sarebbe molto difficile superarlo: tra i giocatori in attività, seguono Tomas Berdych a quota 52, più l'accoppiata Djokovic-Seppi a 51, ma soltanto l'azzurro ha la serie ancora aperta. Di tutti i giocatori presenti nel tabellone di Barcellona 1998, Feliciano è l'unico ancora in attività. “È una follia, ma se ci penso è anche normale perché sono passati moltissimi anni”. Incuriosisce il fatto che quattro di loro, negli anni a venire, sono stati suoi allenatori: Francisco Roig, Albert Costa, Francisco Clavet e Alberto Berasategui. A proposito di allenatori, la vittoria contro Lajovic ha avuto un sapore speciale per Lopez: il serbo si fa seguire da Josè Perlas, pure lui ex coach di Feliciano. Tra i due non corre buon sangue, come si è visto a Wimbledon 2016, quando ci fu un alterco piuttosto pesante. Ma ormai è acqua passata: "Feli" punta a sfidare Rafa Nadal nei quarti, probabile capolinea della sua corsa. Lo ha battuto quattro volte, però sulla terra non gli ha scippato neanche un set. Ma prima c'è Klizan.