In vista dei suoi ultimi tornei, l'australiano si è sottoposto a un regime di allenamento impressionante. 6 ore al giorno, 6 giorni a settimana, con una cura maniacale. Il suo preparatore atletico è rimasto sconvolto. E tra poco arriverà l'app con i suoi esercizi. 

Qualcuno piangerà, nella sera (perché sarà di sera) in cui Lleyton Hewitt dirà addio al tennis. E' tutto pronto per il Farewell Tour dell'australiano. Nel 2015 lo hanno già omaggiato in diversi tornei, ma stavolta saluterà la sua gente. Comincerà tra qualche giorno alla Hopman Cup di Perth, chiuderà a Melbourne. Sarà il suo 20esimo Australian Open consecutivo, il torneo del cuore, il più desiderato. Invece ha vinto altrove, sui prati di Wimbledon e sul cemento infuocato di New York. Nello stadio intitolato a Rod Laver, con cui – non ce ne voglia – ha in comune soltanto il passaporto, vanta soltanto una finale. Forse avrebbe meritato di vincere, ma quell'anno Marat Safin giocava su una nuvola. Dopo la splendida vittoria su Federer in semifinale, non avrebbe mai potuto perdere contro Rusty. Però oggi il russo è un pensionato di lusso, mentre Hewitt è ancora in gran forma. Talmente in forma che ha preparato gli ultimi tornei con una cura maniacale. Quasi esagerata. Si è sottoposto a un regime di allenamenti impressionante, fatto di 800 chilometri di movimenti tra tennis, corsa, nuoto, boxe ed esercizi vari. Il folle progetto è iniziato i primi di novembre: sei ore al giorno, sei giorni a settimana, praticamente senza fermarsi mai. Chi era accanto a lui racconta di una determinazione feroce, simile a quella del moccioso che una quindicina d'anni fa faceva arrabbiare i colleghi con i suoi “C'moooon”. Ma all'epoca aveva una moglie e un paio di figli in meno. Oggi vuole dire addio a modo suo, giocando un grande Australian Open. Magari non potrà vincere, ma non si pone limiti. Certo, deve sperare che il sorteggio gli dia una mano. Ammesso con una wild card, potrebbe pescare Djokovic o Federer al primo turno. Sarebbe un peccato, tenendo conto dell'immensa fatica che ha messo in soggezione persino Nathan Martin, suo storico preparatore atletico. “In termini di resistenza e durata nel praticare uno sport professionistico per 20 anni, non ci sarebbero molti atleti in grado di competere con Lleyton, soprattutto nell'allenamento quotidiano” ha sentenziato.




ARRIVA LA APP DEDICATA

Ogni giorno che Dio manda in terra, Hewitt si allena con lo stesso impegno e la stessa energia. Il tutto nonostante 876 match ufficiali sulle gambe, tanti incontri finiti al quinto set e e uno stile decisamente faticoso. Secondo Martin, il suo assistito è il giocatore ad aver percorso più strada su un campo da tennis. “Se pensiamo all'intero volume di allenamenti e partite, credo che solo Connors si possa paragonare a Lleyton” ha detto Martin, che ha pensato bene di fare un po' di business. La prossima settimana nascerà un'app per dispositivi mobili denominata “Lleyton Hewitt Tennis Pro Fitness”. Tanti tennisti, amatori ma anche pro, garantiranno un record di download. La giornata tipo di Hewitt inizia alle 10 del mattino, a Sydney, dove risiede. Tre ore di allenamento sul campo, giusto per entrare in ritmo. In queste settimane si sono alternati una serie di sparring partner di ottimo livello: Matt Raid, Dayne Kelly, Matthew Barton, Jordan Thompson e James Duckworth. Quest'ultimo ha poi vinto i play-off australiani, intascando una wild card per Malbourne. In queste tre ore, si fermava in media tre volte, giusto un paio di minuti, per sorseggiare un drink.


15.000 CHILOMETRI PER L'AUSTRALIAN OPEN

Terminato l'allenamento sul campo, giusto mezz'ora di riposo per mangiare un panino (“ma soltanto metà” dice Martin), qualche proteina e poi 90 minuti di lavoro di condizionamento. Ne ha fatte di tutti i colori: boxe, corsa-nuoto-corsa, scatti, lavori di velocità, sollevamento pesi, salite e discese. Dalle 15 alle 16 c'è poi la fare di recupero, altrettanto importante, in cui provvede a reidratarsi, nutrirsi nel modo corretto e farsi massaggiare. Nulla è lasciato al caso. A quel punto può dedicarsi alla famiglia, ma nemmeno lì si ferma, visto che giochicchia a basket o addirittura a tennis con i suoi figli, sotto lo sguardo amorevole della moglie Bec Cartwright. Alle otto di sera, quindici minuti di bagno ghiacciato (molto in voga tra i tennisti) chiudono la sua giornata. La app dedicata a Hewitt comprende 110 esercizi che chiunque può imitare, e consente di rivedere i momenti più belli della sua carriera. Ovviamente ci sarà la possibilità di sfidarlo e provare a ottenere gli stessi risultati (o magari migliorarli) nei suoi esercizi preferiti. Secondo Martin sarà molto dura imitarlo. A suo dire, per i suoi 20 Australian Open ha corso qualcosa come 15.000 chilometri spalmati su 7680 ore di allenamento. A giudicare dal regime a cui si è sottoposto, c'è da credere che a Melbourne sarà durissima batterlo. “Molto dipenderà dal sorteggio, ma di una cosa sono certo: per sconfiggerlo dovranno sbatterlo fuori dal campo. Lui non perderà. Saranno gli altri a doverlo far perdere”. E se si arriverà al quinto set, beh, saranno affari loro.