I giocatori hanno apprezzato l’IPTL, ma non tutto è andato per il verso giusto. A Dubai c’era pochissima gente, le squadre si mischieranno nel 2015 e le distanze tra le città sono enormi.

Di Riccardo Bisti – 18 dicembre 2014

 
Alla fine erano tutti contenti. E anche noi siamo convinti che l’International Premier Tennis League debba andare avanti, mostrando le sue potenzialità e, perchè no, anche le sue debolezze. Tuttavia, non tutto è andato per il verso giusto. Dopo tre tappe di gran successo, gli ultimi tre giorni a Dubai sono stati un flop. Circa 28.000 spettatori hanno assistito alla tappa inaugurale di Manila, poi le cose sono andate bene sia a Singapore che a New Dehli, dove la presenza di Federer e Djokovic ha regalato oltre 38.000 spettatori in tre giorni. Infine, a Dubai c’erano più vuoti che altro. Ed è stato desolante vedere alcuni giocatori di livello mondiale in una cornice così povera. E pensare che nel team di casa, gli UAE Royals, c’erano Novak Djokovic e Caroline Wozniacki. Niente da fare. Tanti hanno ipotizzato che l’assenza di pubblico fosse dovuta alla location: in febbraio, Dubai ospita un torneo ATP-WTA con alcuni dei migliori. Tuttavia, l’alibi sembra debole. In fondo, una quarantina di chilometri di tangenziale non erano un ostacolo così grosso per vedere all’opera anche alcune leggende. Ad esempio, c’era Pete Sampras. Ma il suo capitano non lo ha schierato, e lui è rimasto in panchina a girarsi i pollici. Alla fine, circa 14.000 persone hanno popolato l’Hamdam Sports Complex, ma l’impressione è che fossero ancora meno. A quanto pare, Dubai era la tappa meno interessante per gli organizzatori. Eppure almeno i proprietari del team (Musafir.com) avrebbero avuto tutto l’interesse a promuovere l’evento. Invece, mentre nelle altre sedi era scattata la caccia al biglietto, a Dubai molti appassionati non sapevano nemmeno che ci fosse l’IPTL. “Ogni città è diversa. A Manila, dove non c’era tennis da tempo, il pubblico è stato fantastico. A Dubai, il nostro prodotto è stato rovinato dal paragone con altri grandi eventi” ha detto Morgan Menahem, amministratore delegato IPTL. A suo dire, i motivi del flop sono tutti qui. “Anche se era un nuovo prodotto, a Dubai avevano già visto Djokovic, Wozniacki e tanti altri. Avremmo dovuto essere più bravi a coinvolgere il pubblico. Una delle grandi sfide per l’anno prossimo sarà capire cosa abbiamo fatto di sbagliato a Dubai”.
 
LE SQUADRE SI MISCHIERANNO
Questo significa che gli Emirati Arabi dovrebbero comunque restare nel giro dell’IPTL, anche se la sala stampa era vuota e non c’era un solo giornalista di pubblicazioni arabe. Gli stessi arabi in tribuna erano davvero pochi. Questo non spaventa i padroni del progetto, anche perchè i proprietari delle varie squadre hanno siglato accordi pluriennali. Tuttavia, le rose potrebbero cambiare. In due settimane, i giocatori si sono divertiti e hanno creato un bello spirito di gruppo. Piano piano, i brand delle quattro squadre hanno trovato un pizzico di riconoscibilità. Ma l’anno prossimo potrebbero mescolarsi di nuovo. In realtà, il dibattito è acceso: secondo Bhupathi le squadre dovrebbero mischiarsi, ma da più parti c’è la richiesta di tenerle uguali. “Lo vogliono i giocatori e lo vogliono i proprietari. Ci sono nuove squadre in arrivo, e dobbiamo essere oneste con loro: se tutti i migliori giocatori sono già impegnati, chi possono prendere?” ha detto Bhupathi, senza tuttavia aggiungere i progetti per l’anno prossimo. L’unica indiscrezione riguarda l’aumento dei team, che dovrebbero diventare cinque, forse sei. L'obiettivo è arrivare a otto nel 2020. “La presenza di Federer in India è stata come un concerto dei Rolling Stones – dice Menahem – magari l’anno prossimo potrebbe giocare a Dubai, ma qui la gente lo ha già visto giocare e vincere per almeno 10 anni. Noi vogliamo tante squadre, tante partite, tanti giocatori”. In altre parole, il campionato deve saper attirare a prescindere dai nomi. Tuttavia, l’IPTL è molto faticosa: vi hanno preso parte 29 giocatori, di cui 21 presenti in tutte le tappe. Sia pure in jet privati, si sono sciroppati 8.730 chilometri di viaggio. Non il massimo per chi viaggia tutto l’anno e si lamenta spesso della durezza del calendario.
 
ALLENAMENTI CHE VALGONO
C'è chi ha avuto qualche problema fisico, come Gael Monfils. Il francese è tornato a casa distrutto e con un infortunio al bicipite femorale che rallenterà la sua preparazione invernale. I grandi nomi (Djokovic, Federer, Sharapova e Murray) hanno limitato la loro partecipazione, quindi non dovrebbero risentirne. E gli altri? Nick Kyrgios dice che è andato tutto bene, ed anzi di aver migliorato la propria condizione nei 16 giorni di gara. Ma lui deve ancora compiere 20 anni…i giocatori ritirati non hanno problemi di questo tipo, anche se Fabrice Santoro (neo-coach di Stakhovsky) ha spiegato che la maggior parte dei giocatori ha alternato la preparazione con le gare IPTL. Secondo Marin Cilic, l’ideale era avere due potenziali singolaristi in modo da dividere gli impegni. “Nelle ultime due tappe, con la presenza di Djokovic, è stato tutto più facile. Credo che ci sarò anche l’anno prossimo, perchè questo tipo di format di costringe a stare sempre attenti e diventa più efficace di un semplice allenamento. Se poi c’è un altro giocatore in squadra, diventa perfetto così puoi avere qualche giorno di riposo per lavorare in vista della nuova stagione”. In effetti, nonostante fosse un’esibizione, i giocatori l’hanno presa seriamente perchè c’era in ballo lo spirito di squadra. Tra le nuove norme, ha avuto un certo successo il Power Point (un punto che valeva doppio, a scelta del team in risposta), mentre non tutti hanno apprezzato lo shot clock (che peraltro è l’unica novità che i tornei ufficiali potrebbero adottare a breve). Insomma, il buco della ciambella non è riuscito alla perfezione, ma almeno c’era. E con qualche aggiustamento, anche sulla base dei dati qui sotto, l’IPTL potrà ripartire nel 2015 con ancora più ambizioni.
 
INTERNATIONAL PREMIER TENNIS LEAGUE
 
SPETTATORI
Manila – 28.000
Singapore – 26.500
New Dehli – 38.000
Dubai – 14.000
 
LE DISTANZE
Manila – Singapore: 2.378 km
Singapore– New Dehli: 4.165 km
New Dehli – Dubai: 2.187 km
TOTALE: 8.730 km