Lo studio legale a cui si appoggia Ion Tiriac ha chiesto un risarcimento milionario alla WTA. L'associazione giocatrici sarebbe colpevole dei problemi economici del Mutua Madrid Open. Non rispettando i contratti (o interpretandoli a proprio favore), avrebbe creato più di un danno al torneo.

Non si può certo accusare Ion Tiriac di scarso coraggio. Qualche anno fa, disse che “se solo me lo facessero fare” sarebbe stato in grado di creare un torneo del Grande Slam, portando Madrid al livello del Roland Garros. Oggi, pochi giorni dopo aver incassato la crescita ufficiosa del suo torneo a “Mini Slam” (dal 2019, sia Roma che Madrid dovrebbero avere tabelloni a 96 giocatori e dieci giorni di spazio), ha citato in giudizio la WTA per aver cagionato un notevole danno economico al suo torneo. A dare la notizia, in esclusiva, è stato “El Mundo”. Madrid Trophy Promotion, società organizzatrice, ha chiesto un risarcimento milionario come indennizzo per i danni che avrebbe patito a causa del comportamento della WTA. La causa è stata presa in carico da “Business & Law”, ufficio legale cui Tiriac fa riferimento in Spagna. Secondo Tiriac, l'atteggiamento della WTA ha danneggiato l'immagine e la vendibilità del Mutua Madrid Open, sostenendo che negli altri tornei combined non si comporterebbe in questo modo. Il magnate rumeno non si spiega come sia possibile che il torneo femminile sia perdita nonostante lo status di Premier Mandatory. Fatto ancora meno spiegabile vista la presenza di giocatrici importanti come Serena Williams, Maria Sharapova e la spagnola Garbine Muguruza. La Madrid Trophy Promotion sostiene che la WTA ignori gli obblighi contrattuali, o li applichi esclusivamente in base ai propri interessi. In altre parole, le eventuali ricadute economiche sarebbero soltanto a carico degli organizzatori.

ASCOLTI E INVESTIMENTI IN CALO (?)
Come se non bastasse, l'organizzazione e la logistica degli altri tornei WTA avrebbe danneggiato il Madrid Open: ad esempio, quest'anno il torneo ha dovuto modificare la sua programmazione per accogliere giocatrici che erano impegnate altrove (è vero: Sara Errani, reduce da Marrakech, ha giocato il primo turno delle qualificazioni nella seconda giornata di gara). Come se non bastasse, Tiriac è arrabbiato per l'audience televisiva, in netta discesa sia su scala nazionale che internazionale. Tale fenomeno avrebbe causato un abbassamento degli investimenti pubblicitari. A chiudere, è stata chiesta un'indagine accurata sulle trame contrattuali e societarie “ordite” dalla WTA per “minare” le norme giuridiche atte a tutelare gli organizzatori. Tuttavia, è onesto segnalare che le lamentele arrivano dopo un'edizione particolarmente felice, soprattutto in termini numerici: in 10 giorni di gara, Madrid ha raccolto 260.228 spettatori, 15.568 in più rispetto all'anno scorso e 38.000 rispetto al 2016. Inoltre, la finale tra Rafael Nadal e Dominic Thiem è stato il match più visto in Spagna addirittura dal 2013, con 2.568.000 spettatori su TVE e uno share del 20,7%. Ma si tratta di match maschili, mentre il torneo femminile – a quanto pare – è diventato una zavorra. Durante le premiazione a Simona Halep, scatenando un mucchio di polemiche, Tiriac ha fatto scendere in campo il suo amico Ilie Nastase nelle vesti di cerimoniere. Scoppiò una vivace polemica, poiché Nastase era reduce dai fatti di Fed Cup dove, tra accuse varie, si è preso una maxi-squalifica, ufficializzata in luglio. Tiriac gli è venuto in soccorso e adesso punta a mettere in difficoltà a WTA. Va detto che la stessa associazione giocatrici non aveva preso bene la premiazione di Madrid, definendo "irresponsabile e inaccettabile" la decisione di Tiriac. In tutta risposta, il rumeno disse che non avrebbe più offerto il trofeo di sua proprietà (96 pezzi d'oro e di diamanti). Non contento, adesso rilancia.