“Voglio crescere in campo ma migliorare anche la mia immagine fuori”, ha confessato il 22enne francese, lasciando il manager italiano Ugo Colombini (lo stesso di Murray) per passare alla coppia Tiriac-Tsobanian, già a fianco in passato di campioni come Becker, Ivanisevic e Safin.Le mosse per provare a diventare un campione affermato in tutto il mondo sono numerose, e a quanto pare Lucas Pouille vuole provare a percorrerle tutte. Prima ha preso con sé il coach Emmanuel Planque e si è trasferito a Dubai per potersi allenare tutto l’anno nelle condizioni ideali, cambiamento che – a detta sua – è alla base dei grandi risultati raggiunti nel 2016, che l’ha visto raggiungere i quarti di finale sia a Wimbledon sia allo Us Open, e chiudere da numero 15 della classifica mondiale. Il 22enne di Grande-Synthe sembra avere le idee molto chiare su come costruirsi la fama di campione, tanto che – dopo aver detto di puntare a uno Slam nel 2017 e di sentirsi pronto per diventare l’erede di Noah – eccolo a compiere un’altra decisione molto ambizione, stavolta in termini di immagine. Via il manager italiano Ugo Colombini, lo stesso che ha lavorato a lungo con Del Potro prima di accasarsi da Andy Murray, e dentro il francese Gerard Tsobanian e soprattutto Ion Tiriac, il magnate che dopo un passato da buon giocatore negli Anni ’70 ha fatto ancora meglio a livello imprenditoriale.
Già proprietario del Masters 1000 di Madrid (dove sogna il bis della terra blu), in passato il 77enne rumeno è stato a fianco di gente del calibro di Boris Becker, Goran Ivanisevic e Marat Safin. “Ho preso la miglior decisione per me stesso – ha detto Pouille al quotidiano francese Le Parisien –, costruendo un team che sarà concentrato esclusivamente su me stesso, con l’obiettivo di arrivare il più in alto possibile. Voglio crescere ma anche migliorare la mia immagine, per essere più conosciuto a livello internazionale, e da questo punto di vista ora posso stare tranquillo: Tiriac e Tsobanian sono fra i più influenti del mondo. So come hanno lavorato in passato con i loro campioni, e credo in quello che potremo fare insieme, dentro e fiori dal campo”. “Lucas crede molto in sé stesso – ha detto invece Tsobanian – ed è un grande ‘competitor’, con tanta volontà. Fa bene a parlare di primi 10 e titoli Slam. Gli mostreremo come si cura una carriera prima di un titolo Slam, e spero anche dopo un titolo Slam. Faremo di tutto perché lui possa concentrarsi esclusivamente sul proprio tennis”.
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