A colloquio con Roberto Tarpani, allenatore di Francesco Passaro, rivelazione della stagione, passato da numero 605 ai primi 120 Atp in un anno. Una collaborazione nata allo Junior Tennis Perugia quando Passaro era ancora un bambino

Roberto Tarpani è uno dei coach in rampa di lancio del panorama tennistico italiano. Dopo essere stato giocatore, è diventato maestro dello Junior Tennis Perugia, circolo di cui è presidente dal 2017. Il grande pubblico lo sta imparando a conoscere grazie alle imprese del suo allievo Francesco Passaro (di cui è anche padrino), il quale, sotto la sua ala protettiva sin da quando è bambino, sta vivendo una stagione da favola: iniziato l’anno come numero 605 del mondo, il perugino occupa adesso una posizione a ridosso dei primi 120 e ha raggiunto ben 5 finali Challenger, vincendone una contro Zhizhen Zhang, tennista cinese contro cui, recentemente e in occasione dell’Atp 250 di Firenze, ha anche ottenuto il suo primo successo in un torneo del circuito maggiore. Un percorso che sta premiando tutti i protagonisti di questa magica collaborazione, nella quale abbiamo cercato di addentrarci.

IL SEGRETO? CHE NON CI SONO SEGRETI
“Il segreto dei risultati ottenuti quest’anno? Non credo sia possibile individuarne uno – ha affermato l’allenatore umbro -. Stiamo raccogliendo i frutti di quanto seminato nel corso di tutti questi anni e, soprattutto, Francesco sta vedendo premiata la grandissima etica del lavoro che lo ha contraddistinto da sempre. Ci sono stati diversi momenti complessi, ma non ci siamo mai arresi e abbiamo continuato a fare del nostro meglio per arrivare sempre più in alto. Mentirei se dicessi che mi aspettavo tutto quanto di buono è accaduto quest’anno, probabilmente pensavo che ci sarebbero voluti due anni in più per diventare protagonisti a questo livello. Francesco ha iniziato l’anno fuori dai 600 e adesso è vicino alla top 100. Noi siamo molto felici e non vogliamo fermarci”. Le esperienze recenti, che hanno messo Francesco faccia a faccia con i migliori tennisti al mondo, hanno dato prova del grande livello che il giovane perugino è in grado di esprimere. “L’appetito vien mangiando e stiamo guardando al futuro, ad esempio vogliamo essere in Australia il prossimo gennaio. Se non riusciremo ad entrare nel tabellone principale, saremo li e affronteremo il tabellone di qualificazione con enorme fiducia. L’esperienza che abbiamo vissuto a Firenze è stata molto importante per fortificare la nostra consapevolezza: vincere la prima partita in carriera nel circuito maggiore, ma in ogni caso lottare ad armi pari con giocatori di classifica più alta e molto più esperti, ci fa capire che stiamo andando nella direzione giusta e che le carte in regola ci sono tutte per essere protagonisti in questa tipologia di tornei. Oggi e soprattutto in futuro”.

ORA IL MOMENTO PIÙ DELICATO
Dopo tutti questi successi, il rischio è quello di lasciarsi sopraffare dalla pressione, ma Tarpani è fiducioso che il suo protetto saprà gestire al meglio questa nuova situazione. “Adesso è chiaro che arriva un momento molto delicato. Finora è stato facile progredire perché di aspettative ce n’erano poche dall’esterno, o quantomeno i riflettori non erano puntati su Francesco come invece può essere in questo momento, dopo i buoni risultati nei Challenger e dopo i primi successi nel tour dei grandi. La pressione è cresciuta ed è destinata ad aumentare sempre di più, ma io sono fiducioso: Francesco è un ragazzo con i piedi per terra, che sa bene quello che deve fare e che sa quali voci è giusto ascoltare e a quali non va dato peso. Anche per me è una situazione nuova, ma sono certo che continueremo a lavorare seguendo le nostre convinzioni e miglioreremo ancora. Inoltre, Francesco ha tante persone intorno che gli vogliono bene e che sono molto importanti, perché saranno pronte a sostenerlo anche quando arriveranno momenti più complessi”.

UN RAGAZZO SOLARE AMICO DI TUTTI
Passaro, nonostante le rivalità che il tennis tende ad instaurare tra colleghi, non ha la minima difficoltà a stringere ottimi rapporti con chi gli sta intorno. “Descrivere Francesco è abbastanza semplice: è una persona solare, molto tranquilla e che sta bene con gli altri. È davvero uno dei pochi che vedo essere amico di tutti e questa è una cosa bella, che a me place molto, perché la vita del tennista professionista può essere molto dura in determinate circostanze, dunque è sempre positivo trovarsi bene con i propri colleghi ed essere ben voluto dalle persone con cui condividi parte del tuo viaggio”. Masters 1000 di Roma, Next Gen Atp Finals a Milano e gli Atp 250 di Firenze e Napoli: le occasioni, per i nostri giovani di giocare in casa sono tantissime. “Avere tanti tornei in Italia – ha commentato coach Tarpani – è semplicemente fantastico ed è fondamentale nel processo di crescita dei nostri ragazzi. Ovviamente gli Internazionali Bnl d’Italia costituiscono l’opportunità di vivere un sogno. Poi ci sono tantissimi Challenger nei quali si può crescere e fare molta esperienza, così come i tornei Atp 250 che sono stati organizzati quest’anno a Firenze e a Napoli stanno aiutando gli azzurri a pensare in grande e hanno tanti risvolti positivi sul ranking e sulla consapevolezza di poter giocare a un determinato livello”.

L’ITALIA, UN CIRCOLO VIRTUOSO
Il movimento, insomma, è in grande salute e chissà che non possa essere questo l’anno giusto per tornare a vincere in Coppa Davis. “La conseguenza del discorso fatto in precedenza sta nell’enorme numero di tennisti che stiamo sfornando, sia a ridosso della top 100 che nelle posizioni d’élite. Avere alcuni tennisti di livello eccellente come Jannik Sinner, Matteo Berrettini o Lorenzo Musetti permette agli altri di lavorare con molta più tranquillità, senza fretta di arrivare lì e senza eccessiva pressione da parte del movimento e dei propri connazionali. Questo è fondamentale: loro trainano tutti e spingono gli altri a migliorarsi e ad allenarsi duramente per arrivare sempre più vicini alle posizioni in cui si trovano. Definirlo circolo virtuoso non mi sembra eccessivo e la nostra speranza è quella di poter avere sempre più italiani nella top 100, nei tabelloni principali degli Slam e protagonisti nel tennis dei grandi. Coppa Davis? Conosco bene i ragazzi che giocano nella squadra di capitan Volandri e devo dire che sono tutte persone fantastiche. umili e al contempo molto determina te e consapevoli delle proprie capacità. qualità importanti. Credo che abbiano tutte le carte in regola per fare grandi cose e chissà che non possa essere pro prio questo l’anno dell’impresa”.