A Roma il 16 maggio è di nuovo il giorno di Fabio Fognini: a un anno dal successo su Andy Murray, al Foro Italico il ligure firma un'altra impresa mandando al tappeto Dominic Thiem, secondo favorito per il successo finale. Match stupendo del numero uno azzurro, che la spunta nella battaglia e si crea una grande chance per arrivare ai quarti di finale.Non è sempre così, ormai l’abbiamo capito. Quindi, per una volta, lasciamo stare i se e i ma, e godiamoci Fabio Fognini senza guardare con fiducia al futuro o con amarezza a quello che poteva essere e non è stato. Meglio pensare al presente, reso meraviglioso da una fantastica vittoria contro Dominic Thiem agli Internazionali d’Italia, di nuovo capaci di regalare al pubblico romano la miglior versione del numero uno azzurro. Quello che tira vincenti da ogni angolo del campo, si inventa recuperi e giocate che buona parte dei colleghi si sognano, e soprattutto riesce a trovare quel mix fra concentrazione e continuità che non è mai stato una costante della sua carriera. Un cocktail sufficiente per mettere all’angolo anche colui che Fabio alla vigilia del match ha definito “uno dei migliori tre al mondo sulla terra battuta”, togliendogli probabilmente una posizione, e che dopo la finale a Madrid (con tanto di vittoria su Nadal) si è presentato a Roma per arrivare di nuovo in fondo. Una missione che ha fallito all’esordio, vittima di un 6-4 1-6 6-3 in cui si sono visti tutti i lati positivi di Fognini, che quando si parla di vittorie di un certo spessore è di gran lunga l’unico italiano capace di infilarci la racchetta, a tal punto che l’impresa resta, ma sorprende fino a un certo punto. Si dice sempre che quando sta bene, sul rosso, può battere chiunque, e Fabio non ha fatto altro che confermarlo. Se mai, la vittoria stupisce di più perché arriva in un periodo non particolarmente felice, e dopo che al termine del match con Monfils (col senno di poi è stato un bel segnale positivo) il ligure aveva detto di non sentirsi benissimo, a causa di qualche fastidio alla caviglia e al tendine d’Achille. Tuttavia, nel corso della sua carriera gli è capitato talmente spesso di dover giocare con qualche problemino che ha imparato a conviverci, a non farci più caso.FUNZIONA TUTTO E TUTTO BENE
E pensare che fino al 2017 Fognini diceva di soffrire l’atmosfera del Centrale, poi ci ha preso a pallate Andy Murray e la fobia si è volatilizzata, creando il terreno fertile per il bis di dodici mesi dopo. Si tratta di un successo dal valore potenzialmente ancora più elevato, perché quel Murray era in crisi, mentre questo Thiem tutt’altro. Se mai, a mandarlo ai matti ci ha pensato Fabio, apparso subito ispirato e reattivo sin dalle prime battute, come gli capita solo nelle giornate particolarmente positive. Riusciva a spingere senza troppe difficoltà sui “cariconi” di Thiem, si difendeva meglio dell’austriaco e si è preso un break già nel terzo game, con un’autentica bordata col rovescio lungolinea. Tuttavia, che fosse veramente l’occasione buona si è capito più avanti, quando dopo aver mancato una chance del doppio break (con Thiem che col solito kick l’ha spedito a rispondere sui gerani), Fognini ha accusato il primo passaggio a vuoto del suo match, cedendo il servizio con tre errori. In altre occasioni sarebbe bastato per rompere l’equilibrio all’interno della sua testa, anche perché per quanto visto sin lì non era certo il 4-4 il punteggio corretto. Ma invece che perdersi, stavolta Fognini ha reagito immediatamente. Ha dato un altro strattone a Thiem, gli ha tolto di nuovo il servizio e in 41 minuti si è preso un set di alta qualità. L’austriaco sembrava aver aggiustato le cose col 6-1 del secondo, firmato con appena cinque errori gratuiti e tanta aggressività sulla seconda di Fognini, ma oggi Fabio ne aveva semplicemente di più, ed è tornato a calcare il piede sull’acceleratore nel terzo, quando il set si è trasformato in una battaglia fisica e di nervi. Quelle da cui Thiem è abituato a uscire vincitore, mentre stavolta è uscito con una Babolat in meno, fracassata con violenza e prontamente lanciata in dono a un ragazzo che la reclamava dalla tribuna.OCCASIONE PER ARRIVARE AI QUARTI
Il vero capolavoro Fognini l’ha fatto nel terzo, riuscendo a leggere alla grande il momento. È tornato a farsi vedere sul servizio di Thiem, aggredendo fin dalla risposta e obbligandolo a sudare per vincere ogni singolo quindici. Non è riuscito ad arrivare a palla-break sul 2-1, mentre se n’è conquistate ben cinque in un sesto game eterno, da 20 punti e 14 minuti. Tuttavia, il numero 8 del mondo gliele ha cancellate una dopo l’altra (aiutandosi spesso e volentieri col servizio), e si è fatto a sua volta pericolosissimo nel game seguente, conquistandosi due chance per il 4-3 e servizio. Per fortuna, Fabio ha scacciato i fantasmi di una fine ingenerosa con un servizio vincente e un rovescio lungolinea, e nel game seguente è finalmente riuscito a conquistare il meritato break, mandando in cortocircuito il tennis di Thiem. Con una splendida combinazione palla corta-pallonetto si è preso due palle-break, sulla seconda ha pescato una risposta da lontanissimo nei piedi di Thiem, e un errore dell’austriaco l’ha mandato a servire per il match. Un’occasione che oggi non si poteva proprio lasciar sfuggire. I primi due match-point se ne sono andati, ma sul terzo ha trovato un servizio vincente e ha fatto esplodere il pubblico del Centrale, sulle note di Seven Nation Army, il famoso coro che dai mondiali di calcio del 2006 è diventato la colonna sonora di buona parte delle imprese azzurre. Era dal successo su Murray dello scorso anno (curiosamente era proprio il 16 maggio) che Fognini non batteva un top-10, e anche se allora la sessione serale aveva regalato un’atmosfera ancora migliore, questa vittoria ha un peso maggiore, perché gli consegna una concreta chance di conquistare per la prima volta i quarti di finale agli Internazionali, alla sua tredicesima apparizione al Foro Italico. Domani di fronte al ligure ci sarà il tedesco Peter Gojowczyk, numero 53 del mondo: uno che sulla terra, a livello ATP, ha vinto due partite in carriera, entrambe questa settimana. Si diceva che da primo escluso dalle teste di serie a Fognini fosse toccato un tabellone durissimo, ma quando le opportunità non ci sono si possono creare.
INTERNAZIONALI D’ITALIA – Secondo turno uomini
Fabio Fognini (ITA) b. Dominic Thiem (AUT) 6-4 1-6 6-3
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