Non capitava da oltre 25 che gli Internazionali d'Italia avessero per due anni di fila la stessa finale femminile. Dopo Sabatini-Seles tocca a Halep-Svitolina, con la rumena a caccia della rivincita dopo il KO di dodici mesi fa. Le poche energie spese nel corso della settimana la aiutano a vincere la battaglia con Maria Sharapova, che esce comunque a testa altissima.Nella carriera e nel cuore di Simone Halep gli Internazionali d’Italia avranno sempre un posto in primo piano. Era il 2013, quando da numero 64 del mondo e senza titoli WTA, la rumena partì dalle qualificazioni e vinse sei partite, regalandosi la prima semifinale in un torneo di spessore. È stato il primo passo della sua carriera ad alti livelli: dopo quella cavalcata vinse sei tornei in meno di cinque mesi, chiuse l’anno a ridosso delle prime 10 e da allora è andata sempre in crescendo, fino a prendersi la prima posizione della classifica mondiale. E domenica alle 13, sullo stesso Campo Centrale dove cinque anni fa Serena Williams le lasciò tre game, la tennista di Costanza potrà provare di nuovo a chiudere il cerchio, conquistando per la prima volta il Premier Five di casa nostra. Si è meritata il diritto di riprovarci dopo una semifinale folle contro Maria Sharapova, con 19 break in 27 turni di battuta a garantire un continuo ribaltamento di fronte, fino al 4-6 6-1 6-4 che ha promosso l’attuale regina del tennis in gonnella. Proprio lei che fino a qualche tempo fa un match simile, contro un’avversaria più blasonata e dal carisma della Sharapova, l’avrebbe perso ancora prima di scendere in campo, tradita dai suoi nervi e dalla paura di non essere all’altezza. Stavolta, invece, nella bagarre punto a punto, sottolineata da un susseguirsi di versi uno più forte dell’altro, ha avuto la meglio lei, capace di non perdersi d’animo dopo un primo set in cui ha avuto un sacco di chance, ma si è dovuta inchinare all’unico turno di battuta tenuto dalla Sharapova, sul 3-3. Tuttavia, un coaching animato con Darren Cahill a fine set le ha dato una mano a scuotersi, così come – è doveroso sottolinearlo – l’evidente calo fisico della Sharapova. SARÀ DI NUOVO HALEP-SVITOLINA
Per arrivare in semifinale la russa aveva dovuto giocare quattro incontri, stando in campo per la bellezza di 9 ore e 48 minuti, mentre Simona di match a Roma ne aveva giocati solo due (in virtù del bye e del forfait di Madison Keys), trascorrendo sulla terra appena 2 ore e 13 minuti. Una differenza che è venuta fuori a partire dal secondo set, mentre nel terzo c’è stata più partita solo grazie all’enorme forza d’animo della Sharapova, che dopo una lunga rincorsa è riuscita a impattare sul 4-4. Ma la russa andava avanti d’inerzia, il servizio le dava meno punti e la brillantezza non era la stessa né del primo set né del terzo di ieri contro Jelena Ostapenko. Ci ha provato con ciò che aveva, sorretta da un body language sempre positivo, ma nel suo serbatoio di energie non ce n’erano più. La Halep, invece, sarebbe potuta restare in campo ancora per due ore, e quando è stato il momento di chiudere il match la freschezza fisica e la maggiore lucidità le sono venute in aiuto, regalandole la seconda finale consecutiva a Roma, di nuovo contro Elina Svitolina, che la superò (complice una distorsione alla caviglia) nella finale di dodici mesi fa. “Sono felice di essere di nuovo in finale – ha detto Simona subito dopo il successo –, in un torneo che mi piace tantissimo. È stato un match molto duro: Maria gioca molto piatto, e rende difficile difendersi. Ho fatto tutto ciò che ho potuto, provando a essere aggressiva prima di lei”. Era dal biennio 1991-1992 che gli Internazionali non avevano per due anni consecutivi la stessa finale, da quando l’indimenticata Gabriela Sabatini completò il suo poker romano (aveva già vinto nell’88 e nell’89) battendo per due volte di fila Monica Seles. “Quest’anno mi auguro di non infortunarmi – ha aggiunto Simona – e parto con buone sensazioni. Lo scorso anno avevo iniziato molto bene, e sono fiduciosa di avere sufficienti energie per vincere”. Vien da dire che se lo meriterebbe, anche se la Svitolina vista all’ora di pranzo ha le carte in regola per beffarla un’altra volta.

INTERNAZIONALI D’ITALIA – Semifinali femminili
Simona Halep (ROU) b. Maria Sharapova (RUS) 4-6 6-1 6-4