Esordio da sei e mezzo per Novak Djokovic agli Internazionali d’Italia: malgrado un po’ di nervosismo dettato (anche) dalle condizioni non perfette del Campo Centrale, il serbo tiene a bada in due set un buon Aljaz Bedene. "Partenza lenta, poi è andata meglio. Ma il campo…". Giovedì il primo match delicato, con Bautista Agut o Carreno Busta.ROMA – Un po’ nervosa per le condizioni della terra del Centrale e chissà cos’altro, brillante solo a tratti, meno sorridente di quelle degli ultimi anni, ma la prima di Novak Djokovic agli Internazionali d’Italia, almeno, è stata vincente. Per fortuna, diranno gli organizzatori che hanno incassato anche il forfait di Nick Kyrgios (non un superbig, ma uno che si fa guardare), e pure chi non ha smesso di credere che la rinascita dell’ex dominatore sia solo questione di giorni. Roma sembra l’occasione perfetta: lui ama la città, il pubblico ricambia, Federer non c’è, Murray arranca, Nadal ha fatto gli straordinari e chi più ne ha più netta. Anche se la risposta, come al solito, sarà soltanto nel tennis di “Nole”, che in attesa di scoprire (o svelare) il nome del suo nuovo allenatore si fa accompagnare dal fratello Marko, di quattro anni più giovane. Uno che prima di abbandonare la racchetta per dedicarsi ad altro aveva provato a seguire la sua strada, ma con un traguardo fissato 580 posizioni più indietro della prima raggiunta dal fratellone. C’era lui, in tribuna insieme a Jelena Ristic e la coppia di manager Artaldi-Cappellaro, a incitare il serbo nel 7-6 6-2 inflitto allo sloveno (ops, britanico) Aljaz Bedene, miracolato del lunedì grazie ai crampi di Gianluca Mager ma autore di un buon match, sicuramente di livello più alto rispetto a quello del giorno precedente. La differenza, anche se ragionandoci fa un certo effetto, è che il sanremese non gli aveva dato modo di fare gioco, mentre Djokovic sì e ne ha pagato le conseguenze, trovandosi costretto a inseguire già nel primo game. Poco male: ha recuperato immediatamente giocando i migliori game del match, poi si è difeso in un paio di occasioni (soprattutto una palla-break sul 3-3) e ha fatto il Djokovic nel tie-break, ammazzando set e match con tre ace nei primi tre punti, perfetti per volare 5-0 e stringere virtualmente la mano all’avversario.GIOVEDÌ CARRENO BUSTA O BAUTISTA AGUT
Nel secondo set Djokovic ha continuato con lo stesso atteggiamento negativo, e nel secondo game ha addirittura battibeccato con uno spettatore che deve averlo invitato a smettere di lamentarsi, ma a livello di punteggio non ha avuto grossi problemi. Se mai ne ha incontrato qualcuno in più al momento di chiudere, mentre mancava un match-point dopo l’altro. Tuttavia, il contro si è fermato a tre e il quarto è stato quello buono, regalandogli una promozione a metà. “Puntuale, no?”, ha scherzato in italiano Djokovic al suo arrivo in conferenza stampa, con mezz’ora di ritardo sull’orario comunicato inizialmente. Lento come la sua partenza nel match, insomma. “Potevo iniziare un po’ meglio – ha spiegato – ma va bene così. Bedene è un giocatore che dà ritmo, abbiamo giocato alcuni buoni scambi e dei game ideali per entrare in forma. Ho giocato un tie-break perfetto, ho servito molto bene, e specialmente nel secondo set mi sono sentito bene in campo”. Le statistiche dicono che ha tirato meno vincenti e commesso più errori del suo avversario, ma magari nemmeno se n’è accorto, impegnato a litigare con la terra del Centrale. “Mi sembra messo un tantino peggio rispetto allo scorso anno o due anni fa (addirittura? Nel 2015 si era lamentato parecchio, ndr), ma qui non vengono giocati molti incontri prima del torneo, quindi non ci si può aspettare di avere un buon campo. A torneo iniziato non ci si può fare molto: la terra, per un assestamento ideale ha bisogno di almeno tre mesi di tennis costante”. Chissà quanto invece ne servirà ancora a lui, per tornare a mostrare quel livello che non si vede da un po’. Potrebbe già servirgli una crescita al secondo turno, quando dall’altra parte della rete troverà uno fra Carreno Busta e Bautista Agut.
MASTERS 1000 ROMA – Secondo turno
Novak Djokovic (SRB) b. Aljaz Bedene (GBR) 7-6 6-2
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