Gli Internazionali d'Italia stanno mostrando la miglior Sharapova del post-sospensione. L'aria di Roma (dove ha vinto tre volte) e la rinnovata collaborazione con Hogstedt sembrano rilanciare finalmente la carriera della russa, a segno contro Jelena Ostapenko dopo una maratona di 3 ore e 10 minuti. Esattamente il genere di partite che le servono.C’è da scommettere che d’ora in poi, proprio come succedeva una volta, nessuna avversaria sarà contenta di trovarsela di fronte, perché la tigre Maria Sharapova si è finalmente svegliata dal letargo. Fra infortuni, difficoltà e perplessità ci è voluto più di un anno per vederla di nuovo graffiare con lo stesso spirito degli anni d’oro, ma l’impressione è che la definitiva restaurazione non sia mai stata così vicina. Per rinascere, e tornare ad acciuffare sulla terra del Foro Italico una semifinale in un Premier Five che le mancava da tre anni esatti, “Masha” ha avuto bisogno di toccare il fondo, di perdere quattro partita di fila fra Melbourne e Madrid, come non le accadeva addirittura dal 2003, un’epoca fa. Ha capito che era il momento di provare a svoltare e chiedere di nuovo aiuto all’ex coach Thomas Hogstedt, compiendo quella che – anche se è presto per parlare – potrebbe essersi rivelata la miglior mossa della sua seconda carriera. A Madrid sono arrivati tre successi di fila e i quarti di finale, e a Roma c’è già uno step in più, conquistato al termine di un match folle contro la campionessa del Roland Garros Jelena Ostapenko. La siberiana l’ha mandata al tappeto a modo suo, dopo 3 ore e 10 minuti di urli, grinta, fatica e tanto cuore, consegnando al pubblico il miglior incontro femminile di questi Internazionali d’Italia. Perché il 6-7 6-4 7-5 che ha spinto Maria al duello contro una fra Halep e Garcia è stato una battaglia di colpi, di nervi, di resistenza, di personalità e anche di carattere, in cui si è vista tutta la voglia della russa di tornare a prendersi un posto nel tennis che conta. La sospensione per il caso Meldonium gliel’ha portato via, e fino a qualche giorno sembrava poco probabile che riuscisse a riprenderselo. Ma dopo una prova così, e una semifinale conquistata con tre battaglie in quattro incontri, sembra di nuovo tutto possibile.
MAI COSÌ BENE DAL SUO RITORNO
Forse per rivedere la vera Sharapova ci voleva Roma, la sua cara Roma, dove nel 2011 si è regalata il primo successo importante in carriera sulla terra battuta, determinante per la rincorsa al titolo del Roland Garros conquistato tredici mesi più tardi. Il pubblico della capitale le ha sempre fatto sentire un affetto che altrove è difficile da replicare, e lei ha ricambiato alla grande, rendendo gli Internazionali d’Italia l’unico torneo – insieme a quello di Stoccarda – vinto per tre volte. Dodici mesi fa aveva lasciato la Capitale con rabbia (per la wild card negata al Roland Garros) e preoccupazione per l’infortunio alla gamba accusato contro la Lucic-Baroni al secondo turno, mentre stavolta, indipendentemente da come andrà, ha un sacco di ragioni per essere felice. Aveva bisogno come il pane di un torneo così e di incontri come quello con la Ostapenko: lungo, delicato, faticoso, ma terminato con le braccia al cielo e un sorriso quasi incredulo, rivolto verso Hogstedt. Una scena che testimonia come l’intesa giusta sia già stata ripristinata, portando in dote quattro successi di fila che dal suo rientro aveva trovato solo al piccolo WTA di Tianjin e anche una testa di serie per il Roland Garros, là dove dodici mesi fa le avevano detto di no, nel nome dell’integrità. “Sto apprezzando questo nuovo capitolo della mia vita – ha detto in conferenza stampa –, e ho ancora tanta passione per questo sport e per questo genere di vita”. Ecco: più che punti, traguardi e quant’altro, per Maria ciò che conta è rendersi conto di avere ancora qualcosa da dare al tennis e altrettanto da ricevere, e di essere ancora fra le più forti quando la battaglia diventa feroce, quando il cronometro supera le tre ore, e schemi ed energie lasciano spazio alla forza mentale. Ora che sta trovando le conferme cercate per oltre un anno la sua rinascita può ufficialmente iniziare.

INTERNAZIONALI D'ITALIA – Quarti di finale donne
Maria Sharapova (RUS) b. Jelena Ostapenko (LAT) 6-7 6-4 7-5