La terra rossa ha restituito lo scettro a Rafael Nadal, almeno per quanto riguarda la classifica basata sui risultati del 2017. L’assenza di Roger Federer che ha deciso di andare all-in su Wimbledon e la crisi di Novak Djokovic e Andy Murray hanno certamente favorito Nadal, ma non è colpa sua. Anzi, è stato bravo a ricacciare indietro le velleità di Dominic Thiem che, per quanto si è visto fino adesso, potrebbe essere il suo avversario più pericoloso a Roland Garros. Nel frattempo, Nadal sta allungando non poco sugli avversari e si è ora trasformato nel naturale favorito per chiudere la stagione al numero uno. Sul gradino più basso del podio, proprio Dominic Thiem (che a inizio anno aveva come obiettivo la qualificazione al Masters ed è sulla buona strada), inseguito da David Goffin e Stan Wawrinka. Sorprese nella top 10? Beh, Carreno Busta al numero 7, Ramos Vinolas al numero 9, Jack Sock al numero 10, in attesa che l’accoppiata Parigi-Londra dia un bello scossone. Da notare che sono fuori dalla top 10 Andy Murray (n.10) e Novak Djokovic (n.16).
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L’exploit di Fognini a Miami e i vari successi nei tornei ATP Challenger, hanno permesso a tanti italiani di crescere in classifica, rispetto all’inizio della stagione. Fabio ha migliorato di 20 posizioni il suo ranking, tornando nella top 30 mondiale e assicurandosi una testa di serie negli Slam, se non avrà scivoloni. I Challenger invece hanno permesso a Fabbiano, Cecchinato e Giannessi di avvicinare la top 100 per la quale manca ancora un passettino: ma l’obiettivo, già raggiunto per i primi due in passato, è quello di rimanerci a lungo, non solo per qualche settimana. Per riuscirci, i Challenger non basteranno più. In grande crescita anche Stefano Travaglia, dotato di un ottimo tennis e fermato solo dalla sfortuna. Stesso discorso per gli altri: a livello Challenger sta andando forte ma non ci sono riferimenti a livello ATP perché nei tornei maggiori non l’abbiamo ancora potuto giudicare. Tra i giovani, perde qualche posizione Stefano Napolitano (ma cresce il gioco, e questo è ciò che conta) ma soprattutto Matteo Donati, troppo spesso infortunato e finito oltre la posizione numero 200. Chi dovrebbe a breve varcare quella soglia sono Matteo Berrettini e Gianluigi Quinzi.
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La classifica ATP under 21 che qualificherà i primi sette (più una wild card che verrà decisa da un altro torneo di pre-qualificazione tra gli otto migliori under 21 italiani) alle ATP NextGen Finals che si disputeranno a Milano nel prossimo mese di novembre. Come ampiamente prevedibile, Alexander Zverev sta facendo il vuoto, davanti a Borna Coric che, dopo un 2016 non proprio semplice, sta crescendo di livello (e a Madrid ha sconfitto Andy Murray). Al terzo posto, cresce il 19enne americano di colore Frances Tiafoe che si è distinto nei tornei challenger anche sulla (per lui) sconosciuta terra battuta europea. Ha vinto ad Aix-en-Provence battendo un tipo tosto come Chardy: non ha uno tecnica esecutiva molto classica, ma Tiafoe ha indubbie qualità fisiche e di potenza, con margini di miglioramento molto ampi. Comunque, da Tiafoe a scendere, è (e sarà) grande bagarre perché ogni settimana ci sono continue alternanze tra i possibili qualificati alle Finals: Hyeon Chung e Karen Khachanov sono quelli che, a nostro parere, hanno maggiori chance. Più indietro, ma ancora in corsa per una qualificazione, Denis Shapovalov (18 anni), mentre è molto probabile che gli italiani debbano transitare dalle pre-qualificazioni: Matteo Berrettini è 23esimo, Gianluigi Quinzi 28esimo, entrambi con meno della metà dei punti del settimo classificato.
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Sempre testa-a-testa tra Francia e Spagna, prime a pari punti, con la Spagna che si lascia preferire perché ha un giocatore che si stacca sugli altri (chi sarà mai?). Ben distanti, gli Stati Uniti e la Germania, con la Serbia che è la sesta nazione la cui somma della classifica dei primi tre giocatori resta sotto quota 100. Da notare la crisi di una scuola che ha sempre sfornato grandi campioni a getto continuo come la Repubblica Ceca, solo 13 esima, mentre l’Italia rientra nella top 10, non lontana dall’Argentina. In quattro mesi, la top 3 italiana ha guadagnato 21 posizioni. Peccato che Fognini, Lorenzi e Seppi non siano più ragazzini. Una top 10 che rischiamo di perdere soprattutto a causa della Russi, ora ferma a quota 199, ma con grandi possibilità di crescita viste le tante giovani promesse (Khachanov, Medvedev, Rublev, Bublik…)
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Marius Copil: per la prima volta ha abbattuto il muro dei top 100, il primo obiettivo di un giocatore professionista. Attualmente è numero 90, a 26 anni.