Non è la prima volta che una star del tennis presta il nome a qualcosa di totalmente estraneo al mondo della racchetta. A Federer è stato intitolato un asteroide, un treno, due vie e persino un gusto di gelato; a Nadal una canzone, un altro asteroide e il Centrale di Barcellona, a Djokovic il primo aereo della compagnia di bandiera serba. Ecco alcuni dei casi più curiosi

Oltre all’asteroide Rogerfederer esiste anche il 128036 Rafaelnadal, scoperto nel maggio del 2003 dall’osservatorio astronomico di Costitx (Maiorca). A Rafa, inoltre, nel 2021 è stata dedicata una statua al Roland Garros, nel 2014 una canzone dal cantante spagnolo Javi Cantero, naturalmente intitolata “Vamos Rafa”, oltre che il campo centrale del Real Club de Tenis Barcelona – 1899, diventato Pista Rafa Nadal e ogni anno sede del “Conde de Godò”, lo storico ATP 500 della città catalana. Nadal è l’unico giocatore in attività a poter vantare uno stadio da tennis che porta il suo nome, ma ce ne sono tanti altri – anche vivi – ai quali ne è stato dedicato uno: da Rod Laver e Margaret Court (Melbourne Park) a Goran Ivanisevic (Umago), ma anche Ken Rosewall (Sydney), il nostro Nicola Pietrangeli (al Foro Italico) e non solo. A Tim Henman è invece stato intitolato – seppur in maniera non ufficiale – il famoso Aorangi Terrace, la collinetta che si affaccia sul Court 1 dell’All England Club di Wimbledon, sul quale è allestito un maxischermo dal quale molti appassionati seguono gli incontri del Centre Court. La tradizione è nata ai tempi di Tim Henman e si è poi riproposta anno dopo anno, con la zona che è stata poi ribattezzata a nome di Greg Rusedski, Andy Murray, Johanna Konta e per ultima Emma Raducanu. Anche se la dicitura più famosa rimane sempre la prima, dedicata al mitico “Timbledon”, capace di arrivare quattro volte in semifinale fra 1998 e 2002, ma mai oltre.

Prima di diventare un insetto, invece, Djokovic è stato il primo aereo di AirSerbia, attuale compagnia di bandiera del suo paese, che nel 2013 è nata dalle ceneri della precedente Jat Airways e ha deciso di intitolare ogni Airbus a personaggi serbi degni di gloria. Nel 2021 “Nole” è diventato invece il primo sportivo servo a comparire su un francobollo emesso dalle poste nazionali (nei rispettivi paesi è successo anche agli altri tre Fab Four), mentre una decina d’anni prima il suo primo successo a Wimbledon, con conseguente approdo al comando della classifica mondiale ATP, aveva fatto segnare un boom nell’utilizzo per i neonati del nome Novak, fino a quel momento tutt’altro che comune nel paese. Un po’ come avvenuto a Napoli col nome Diego, in onore di Maradona. Infine, anche in Italia la nuova compagna di bandiera ITA Airways ha deciso di intitolare i propri velivoli ad alcuni dei personaggi più importanti della storia sportiva del paese, e ovviamente il tennis non poteva mancare. Chi hanno scelto? Facile: Adriano Panatta, Francesca Schiavone e Flavia Pennetta, gli unici capaci di vincere un torneo del Grande Slam nell’era Open.

Si poteva già prendere un Federer, inteso come tram nella sua Basilea, oppure osservare un Rafael Nadal, asteroide scoperto nel 2003 e dedicato al maiorchino. Mentre da oggi, nella parte nord-ovest della Serbia, si potrà anche trovare un Djokovic. Si tratta di una particolare specie di insetto scoperto da poche settimane in una fossa nella città serba di Ljubovija, e in precedenza sconosciuto alla scienza. È una sorta di scarafaggio della famiglia dei coleotteri Carabidi, cieco, che vive sotto terra. A rivelarlo al mondo il ricercatore Nikola Vesovic, che ha deciso di dargli il nome di “Duvalius djokovici” come segno di riconoscenza per il principale ambasciatore della Serbia nel mondo, capace negli ultimi 15 anni di far sognare un’intera nazione e diventare come un famigliare per tutti i suoi connazionali. La curiosità sarebbe probabilmente rimasta sconosciuta ai più se non fosse arrivata all’orecchio dello stesso Djokovic, che da Nur-Sultan l’ha condivisa in una Instagram stories, mostrando la sua gioia nell’aver dato il nome a una nuova specie animale. Una novità assoluta per un tennista, ma non è affatto la prima volta che i fenomeni della racchetta prestano il cognome a qualcosa che non ha nulla a che fare con il mondo del tennis.

Quello a cui è capitato più volte è naturalmente Roger Federer, al quale sono state intitolate due vie (una è quella della Owl Arena di Halle dove si gioca l’ATP 500, l’altra è a Bienne in Svizzera), una enorme statua di cioccolato dal pasticcere portoghese Jorge Cardoso, una vettura dal suo sponsor Mercedes venduta in edizione unica al mondo, e pure un asteroide, il 230975 Rogerfederer, scoperto nel 2005 dall’astronomo amatoriale svizzero Michel Ory. Ma soprattutto, nel 2021 l’azienda BVB che regola i trasporti nella sua Basilea ha deciso di intitolare a suo nome il tram numero 8, lo stesso che da ragazzino Roger prendeva ogni giorno per fare avanti e indietro dall’Old Boys Tennis Club, dove è cresciuto come giocatore. Oggi il convoglio si chiama Federer-Express ed è caratterizzato da una livrea blu con immagini del campione svizzero, oltre che da sedili che richiamano le panchine di un campo da tennis. In Italia, invece, a Federer è appena stato dedicato un gusto di gelato in edizione limitata da parte di Gusto 17, gelateria milanese che ha voluto celebrarne l’addio al tennis lanciando il Roger Ice, il cui sapore riprende la Bündner Nusstorte (torta tradizionale del Cantone svizzero dei Grigioni), con una base di crema chantilly, variegatura al crumble caramellato di pasta frolla, noci pecan e miele d’acacia. Raffinatissimo proprio come Federer, e ancora disponibile fino al prossimo 30 ottobre, per chi volesse concedersi un ultimo assaggio (in tutti i sensi) del campione più amato di sempre.