Dopo essere stato immortalato in una statua di cera, Djokovic si candida come portabandiera alle Olimpiadi di Londra 2012…

di Giorgio Valleris – foto Getty Images

 

Continua il momento d’oro di Novak Djokovic, dentro e fuori dal campo. E il serbo, che sta collezionando tante vittorie quanti riconoscimenti, ora comincia a prenderci gusto e a pensare davvero in grande.

 

Dopo un finale di 2011 un po’ opaco causa guai fisici, l’anno nuovo è iniziato nel migliore dei modi per Novak. Il primo, grande obiettivo è stato centrato col successo negli Australian Open per il secondo anno consecutivo. E la grande abbuffata di premi non conosce sosta.

 

Neanche il tempo di riposare dopo la massacrante finale di sei ore contro Nadal che è volato da Melbourne a Londra per ritirare il premio come miglior sportivo dell’anno durante la cerimonia di consegna dei Laureus World Sports Awards.

 

Tornato in patria è stato immortalato come oggetto d’arte contemporanea, con tanto di statua in suo onore all’interno del museo delle cere della cittadina serba di Jagodin opera dello scultore Svetomir Radovic.

 

E non è tutto. All’indomani dell’inaugurazione della statua, il presidente serbo Tadic gli ha conferito la massima onorificenza nazionale, l'Ordine di prima classe della Stella di Karadjordjevic per i suoi successi sportivi straordinari. Insomma, Nole è diventato anche una sorta di ‘ambasciatore serbo nel mondo’.

 

Ma lui non è ancora sazio, anzi le luci della ribalta lo mettono a suo agio. Oggi il campione ha lanciato ufficialmente la sua candidatura come portabandiera della Serbia durante la cerimonia inaugurale dei Giochi Olimpici di Londra 2012. “Per me sarebbe un onore immenso” ha detto il numero uno del ranking Atp. E per chi non lo sarebbe? Ma la sua è un’aspirazione più che legittima, dal momento che è senz’altro l’atleta serbo più famoso del pianeta. Con un biglietto da visita come il suo difficile pensare che, alla fine, non sarà accontentato…

 


 

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