Continua l’impressionante crescita del BNP Paribas Open. Adesso potrà ospitare oltre 40.000 spettatori al giorno. Hanno fatto in 10 mesi un lavoro di 5 anni…
L'impressionante trasformazione dell'Indian Wells Tennis Garden
Di Riccardo Bisti – 3 marzo 2014
Nei primi giorni, l'attenzione sarà più sulle strutture che sul tennis. L’Indian Wells Tennis Garden presenterà ulteriori migliorie. Hanno già un centrale immenso: con i suoi 16.100 spettatori, è secondo solo all’Arthur Ashe Stadium di New York. A una prima occhiata, sembra eccessivo. In realtà si trova in una delle città più ricche del paese, sede del quinto tornei più importante del mondo, almeno dal 2000, anno dell’inauguazione del nuovo centrale. Nonostante Indian Wells si trovi nel deserto della California, e non sia così facile da raggiungere, attira spettatori da tutto il mondo. Quest’anno puntano a battere il record di pubblico, con almeno 400.000 spettatori. E il divario con gli Slam si ridurrà ancora. Indian Wells non avrà mai il prestigio dei Major, ma sul piano del marketing non ha più nulla da invidiare. L’evento è scattato sabato sera con un’esibizione, ed inizia ufficialmente oggi con il primo turno delle qualificazioni femminili (c’è la nostra Camila Giorgi, impegnata contro Irina Falconi). Ma non mancano le novità: Steve Simon, direttore del torneo, sostiene che “Se fai la stessa cosa di due anni prima, è come tornare indietro”. L’Indian Wells Tennis Garden è la quarta sede di questo torneo: fino alla fine degli anni 70 si teneva a Mission Hills, poi si è trasferito al La Quinta Resort, dopodichè all’Hyatt Grand Champions. Ma adesso c’è di più: sabato è stato inaugurato il secondo stadio, un gioiellino da 8.000 posti costruito a tempo di record. Hanno iniziato l’anno scorso, dopo il termine dell’ultima edizione, e hanno rispettato perfettamente i tempi.
Al suo interno ci sono tre ristoranti. Qualcuno penserà che è troppo, ma non è così. Se un torneo vuole crescere, deve investire. A Indian Wells cercano di sfruttare al meglio l'abbondanza di spazi. Ma non si sono limitati a questo. Ecco alcune modifiche collaterali: hanno piantato 417 alberi di palma, a 3.000 dollari l'uno. Significa che hanno speso oltre 1 milione e 200 mila dollari prima di qualsiasi costo di manutenzione. Le vie d’accesso, da quattro, sono diventate nove; Nelle prime due file del campo centrale hanno messo sedie imbottite, come se il centrale di Indian Wells fosse un cinema; chiunque arriverà in macchina, non avrà certamente problemi di parcheggio: hanno aggiunto 1.800 posti auto, portando il totale a circa 10.000 parcheggi. Collegato a questo punto, c’è l’incremento dei posti nei vari campi del torneo. A Indian Wells ci sono nove campi di gara più venti di allenamento: in totale, potranno ospitare fino a 41.485 spettatori. Cifra al limite dei 42.000 imposto da un’ordinanza, onde evitare problemi di sovraffollamento con i parcheggi. Il segreto di tutto questo, ovviamente, è il patron Larry Ellison, proprietario del colosso Oracle. E’ lui ad aver creato questo miracolo. Ray Moore, amministratore delegato del torneo, lo ha definito così: “Un fanatico di tennis che si prende due settimane di pausa dai suoi impegni per sedersi al sole e guardare il suo torneo”. Allison ha comprato il torneo nel 2009, salvandolo da una pericolosa deriva finanziaria, e lo ha reso un gioiello.
Le migliorie appena descritte sono costate 70 milioni di dollari. “Avevamo due obiettivi – dice Moore – rimanere nel budget previsto e rispettare i tempi previsti. Li abbiamo raggiunti entrambi”. In effetti, è stato un miracolo. Solitamente, un lavoro del genere richiede 18 mesi. Loro sono riusciti ad ultimarlo in 10 mesi e 10 giorni. Ed è stato ultimato sul serio: nessun asterisco, nessuna recinzione provvisoria, nessuna maceria…tutto fatto. “Abbiamo proposto a Larry un progetto che terminasse in cinque anni. Lui ci ha chiesto se si poteva fare in un anno. Abbiamo deglutito, ma gli abbiamo detto di si”. Anche per questo, i costi dei biglietti sono aumentati. Il biglietto “ground”, che consente comunque l’accesso a tutti i campi, nei primi nove giorni del torneo costa tra i 38 e i 57 dollari. In fodno, da quelle parti c’è chi può spendere cifre importanti. Pur ingoiando il forfait-boicottaggio di Serena Williams, il torneo continua a crescere e staccare la concorrenza. Indian Wells è riuscito in una grande impresa: è diventato più importante dei giocatori che vi prendono parte. L’assenza delle Williams e qualche forfait di troppo maschile (11 nel tabellone principale, moltissimi nelle qualificazioni, dove potrà giocare addirittura il numero 670 ATP) non scalfiscono l’attesa per un torneo eccezionale. Il Quinto Slam si gioca nel deserto della California.
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