di Marco Caldara – foto Getty Images
Le grandi aspettative della vigilia hanno prodotto solo tanta amarezza, perché il ventinovesimo atto della storica saga Federer-Nadal, di fatto, non c’è stato. L’ha spuntata Nadal per 6-4 6-2, ma gli spettatori, accorsi in massa per non perdersi uno scontro che mancava esattamente da un anno, si meritavano molto di più. Che Roger non fosse al top della condizione lo si era capito nei turni precedenti, ma si pensava che contro il suo rivale storico avrebbe trovato la forza e le motivazioni per estrarre qualche coniglio dal cilindro. Invece non ci è riuscito, e non ha saputo raccogliere più di sei giochi. Un dato che parla da sé, ed evidenzia come, dopo un primo set risolto di misura, il maiorchino non abbia più incontrato difficoltà. Troppo spento il Federer di ieri (che ha chiuso con 30 'unforced' e un impietoso 29% nei punti vinti con la seconda di servizio) per pensare di mettere in difficoltà il rivale, apparso ancora lontano dalla forma migliore, ma comunque centrato, molto cinico, e di nuovo in grado di giocarsela anche coi primissimi. Nel primo parziale gli è bastato un break, trovato sul 3-3 e difeso sino alla fine, mentre nel secondo ‘Rafa’ è subito scappato sul 3-0 e non si è più lasciato riagganciare, chiudendo dopo 1 ora e 24 minuti di gioco.
Al termine del match Nadal si è detto molto soddisfatto del suo incontro, specialmente di come ha giocato il primo set, muovendosi bene e trovando sempre la giusta profondità con il diritto. Federer invece, pur non volendo togliere alcun merito al rivale, ha confermato di soffrire ancora di problemi di schiena, e ha fatto confermato che salterà il Masters 1000 di Miami, per riposarsi un paio di settimane e poi allenarsi duramente in vista dei tornei sulla terra battuta europea, nei quali è intenzionato a rendere al meglio. Nadal è invece atteso dalla semifinale, l’ottava consecutiva sul cemento californiano, nella quale affronterà Tomas Berdych, mai così avanti, invece, nel BNP Paribas Open. Nei quarti il ceco ha sconfitto con un doppio 6-4 il sudafricano Kevin Anderson, facendo bastare un break per set. 12-3 i precedenti in favore dell’iberico, che non perde col rivale dal 2006 a Madrid (quando dopo l’inatteso successo Berdych zittì i tifosi del tennista di Manacor) ma ha più volte sofferto il gioco brillante del ceco.
Non si è giocato invece nel torneo femminile, che prevedeva gli ultimi due match dei quarti di finale. Sono infatti arrivati altrettanti forfait, della numero uno del mondo Victoria Azarenka e di Samantha Stosur, che hanno spalancato le porte della semifinale a Caroline Wozniacki e Angelique Kerber. La bielorussa ha dovuto alzare bandiera bianca per un’infiammazione e una tendinite al piede destro, evidenziate dalla risonanza magnetica svolta in mattinata, mentre l’australiana ha ceduto per un infortunio al polpaccio destro, accusato nell’ultimo game della sfida (vinta) contro la tedesca Mona Barthel. “Mi mancavano solo quattro punti, quindi non ho mollato. Ma dopo un giorno di riposo, e tanto ghiaccio, le cose non sono cambiate, e non ho chance di giocare. Parlerò con i medici per capire l’entità del problema, e spero di esserci a Miami”.