Novità nella federtennis indiana: nominato un nuovo presidente (la prima donna nella storia), mentre dovrebbe cambiare il capitano di Coppa Davis: le frasi pronunciate prima del match contro la Spagna sono costate care ad Anand Amritraj. Al suo posto, dovrebbe entrare in scena Ramesh Krishnan.

Cambiamenti in arrivo nel tennis indiano. Il tempo di Anand Amritraj come capitano di Coppa Davis dovrebbe essere terminato. Tra i possibili successori, sono emersi tre nomi: Nandan Bal, SP Misra e Ramesh Krishnan. Quest'ultimo sembra il favorito, almeno secondo le indiscrezioni emerse dalla riunione della All India Tennis Association (AITA), svolta in questi giorni. Per Krishnan sarebbe un ritorno, poiché ha già ricoperto il ruolo in passato, a più riprese. In questo momento, lo staff tecnico della Davis indiana è composto da Amritraj come capitano e Zeeshan Ali nel ruolo di coach. Il loro contratto scade a fine 2016: mentre Zeeshan dovrebbe andare avanti, è quasi certo che Amritraj sarà sollevato. “Gli accordi con Anand e Zeeshan stanno per terminare – ha detto l'amministratore delegato Hiranmoy Chatterjee – nell'ultima riunione sono stati discussi alcuni nomi. La nostra federazione punta sempre ad avere ex giocatori di Coppa Davis: tra i nomi discussi c'è stato anche Krishnan. La decisione sarà presa in tempi brevi”.

Sembra che i contrasti tra Amritraj e la federazione risalgano al play-off di settembre contro la Spagna. La decisione di giocare di sera, con le luci artificiali, era stata criticata da Amritraj: a suo dire, la scelta era stata presa senza consultare il capitano e i giocatori, e che giocare con il fresco avrebbe favorito gli spagnoli. Le sue parole non sono piaciute alla federazione. Nell'ultima assemblea, l'AITA ha anche nominato il nuovo presidente (che è un ruolo principalmente onorifico, diverso dall'Amministratore Delegato). Per la prima volta nella storia, sia pure in via provvisoria, a capo della federtennis indiana ci sarà una donna: Praveen Manajan, che ha preso il posto di Anil Khanna, costretto a lasciare dal Ministero dello Sport. Motivo: la sua elezione del 2012 era stata considerata contraria ai codici sportivi dopo aver già esercitato il ruolo per due mandati consecutivi. Le norme impongono che, per avere un terzo mandato, debba esserci uno stacco di quattro anni. Khanna era stato rieletto fino al 2020, ma ha preferito lasciar perdere in attesa di risolvere la questione. E così, il comitato esecutivo ha ripiegato sulla Manajan prima che arrivino nuove elezioni.