Ha dell’incredibile quanto accaduto a Miami all’inizio del terzo set tra Otto Virtanen e Jurij Rodionov, un errore clamoroso da parte del giudice di sedia che non si rende conto di aver sbagliato l’ordine dei servizi

Scene incredibili a inizio terzo set del primo turno di qualificazione del Miami Open tra Otto Virtanen e Jurij Rodionov. Il set precedente era stato vinto dal tennista finlandese al tie-break dopo aver annullato quattro match point, tie-break nel quale aveva iniziato a servire Rodionov. Da regolamento chi inizia a servire nel tie-break non può iniziare a servire nel parziale successivo, per cui nel terzo set spettava a Virtanen iniziare a mettere la palla in campo. E invece incredibilmente avviene l’esatto contrario, a servire è il tennista austriaco senza che il giudice di sedia dica nulla. Quando ormai si è alla fine del game – con il servizio comunque tenuto da Rodionov – i due giocatori in campo si accorgono dell’errore e chiamano il supervisor in campo, che però non può far altro che prendere atto dell’errore compiuto ma indicare che ormai si deve continuare in questo modo. Per la cronaca il match è stato vinto dal finlandese, con un netto 6-2 nel set decisivo a fronte di due break. quando si dice che un servizio può fare la differenza

Un periodo non particolarmente fortunato per i giudici in campo, che spesso e volentieri si trovano coinvolti in errori più o meno gravi. In ordine di tempo la discussione tra Djokovic e il giudice di sedia per il punto contestato a Nardi per hindrance, oppure le tre chiamate sbagliate all’interno dello stesso game contro Andy Murray a Dubai – chiamate poi corrette con l’occhio di falco – fino al celebre caso di Andrey Rublev, non tanto per la decisione presa quanto per il caos mediato che si è generato.