Christopher Clarey ha intervistato per il New York Times Ron Yu, uno degli incordatori più apprezzati dai top player del circuito
La lunga pausa tennistica per l’emergenza coronavirus ha penalizzato inevitabilmente anche altre figure collaterali ma altrettanto importanti per questo sport. Christopher Clarey ha intervistato per il New York Times Ron Yu, uno degli incordatori più apprezzati dai top player: il suo ruolo dietro le quinte ha portato alla conquista di un totale di 23 titoli dello Slam tra Andre Agassi, Lleyton Hewitt, Stan Wawrinka e Roger Federer. Cinquantadue anni, sud coreano ma emigrato negli Stati Uniti sin da bambino, Yu lavora per la compagnia Priority One dal 2001 ma il contraccolpo derivato dalla pandemia lo ha costretto a passare dall’incordare 25-30 racchette al giorno per professionisti a un massimo di un paio per amatori. “Ho stretto amicizie con chi lavora nei tornei dello Slam come parte del servizio di incordatura in loco – racconta Lu – la maggior parte di loro ha il proprio negozio di tennis ma sono chiusi o hanno perso fino al 90% delle entrate. Anche in tempi normali non puoi pensare di diventare ricco con questa attività ma questo momento è devastante per tutta la comunità tennistica”. Yu, che per il viscerale amore per questo sport ha abbandonato gli studi universitari deludendo inizialmente la propria famiglia, non vede l’ora di tornare a lavorare per i big: “A mia madre ora piace raccontare che suo figlio è amico di Roger Federer”.