L’INTERVISTA – A colloquio con l'organizzatore di Italia-R.Ceca. “La rivalità tra circoli ha impedito il tutto esaurito. La finale? Sono interessato. E per la Grande Sfida…”
Ernesto De Filippis in compagnia di Roberta Vinci e Leoluca Orlando, sindaco di Palermo (Foto Tullio Puglia / E' di Puglia anche la foto in home page)
Dall’inviato a Palermo, Riccardo Bisti – 23 aprile 2013
Chiamandolo “Uomo della Provvidenza” si rischia di esagerare, ma non si va troppo distanti dal vero. Dopo una lunga esperienza organizzativa, Ernesto De Filippis è tornato a gamba tesa nel mondo del tennis con “La Grande Sfida” di Milano, in cui ha riempito per due volte il Forum di Assago. Ma non gli basta: ha accompagnato l'Italia in finale di Fed Cup con gli eventi di Rimini e Palermo, è interessato alla finale contro la Russia e promette grandi nomi per la terza edizione della Grande Sfida. Il weekend di Italia-Repubblica Ceca è servito per fare il punto della situazione. Dalle difficoltà organizzative per mettere in piedi una semifinale in 50 giorni (in un ambiente difficile come quello palermitano) ai progetti per il futuro, l’imprenditore napoletano chiede soltanto una cosa: “Spero che i nostri sforzi siano apprezzati e valutati positivamente”.
Dopo Italia-Stati Uniti, seconda Fed Cup firmata MCA Events. 50 giorni pieni di fatica…
Appena le giocatrici hanno chiesto di giocare all’aperto e sulla terra battuta, ho proposto di giocare a Palermo dopo una valutazione su Cagliari, dove l’amministrazione locale ci avrebbe garantito un contributo. Ma c’era qualche problema a livello di spazi, perché l’ITF richiede una capienza minima di 4.000 persone, e a Cagliari non sarebbe stato facile. A Palermo abbiamo dovuto creare un grande evento in 50 giorni. L’esperienza mi ha segnato, perché abbiamo lavorato in condizioni di emergenza. Significa lavorare di corsa, non avere tempo per scegliere il fornitore migliore. Si creano diseconomie che in quest’avventura abbiamo pagato. Ho un vivo interesse a lavorare nel tennis, ma mi auguro che in futuro si possa pianificare con un anticipo maggiore. Due mesi tra primo e secondo turno sono un po' pochi.
Come valuta l’esperienza palermitana?
E’ una citta bellissima. Io poi sono un uomo del sud e ho accettato la sfida con entusiasmo. Però ci sono tanti problemi, e li ho toccati con mano. A Palermo c’è un sindaco che invidio a questa città: Leoluca Orlando capisce i problemi, cerca di affrontarli, risolverli, aggredirli, ma talvolta gli capita di avere le mani legate. Sul piano della collaborazione non posso fare altro che ringraziarli. Non abbiamo avuto contributi, ma servizi importanti. Il sindaco si è esposto in prima persona per dare grande visibilità all’evento. Devo ringraziare anche il vicesindaco (nonchè assessore allo sport) Cesare Lapiana, per il suo grande entusiasmo. Ciò che mi ha davvero deluso è la competitività tra i circoli palermitani. E’ una problematica che non avevo assolutamente preventivato, anche sull’esperienza della Grande Sfida di Milano, dove tutti i club avevano collaborato con passione, portando tanti iscritti al Forum. Qui c’è un pizzico di rivalità. Faccio un esempio: a Palermo ci sono circoli importanti che non hanno contribuito come avrebbero potuto. Avevo addirittura pensato a una “Tribuna Vinci” con 200 posti, ma ne sono stati venduti soltanto 20. E non è stata l’unica situazione in cui un potenziale importante non ha dato risposte soddisfacenti. Peccato.
Nonostante questo, l’affluenza è stata discreta.
Nei primi due giorni c’è stata un’affluenza di 3.500 persone su una capienza di 4.500. Un migliaio erano soci del CT Palermo: il resto era rappresentato dagli appassionati. Se ogni circolo avesse collaborato, come accaduto in ogni città dove ho lavorato, probabilmente i risultati sarebbero stati diversi. Purtroppo esiste una competitività che non avevo preso in considerazione.
Esiste qualche responsabilità?
Da imprenditore, devo dire che non tutte le ciambelle riescono col buco. Queste cose possono succedere. Ma guardiamo il bicchiere mezzo pieno: spero che la FIT valuti positivamente il nostro lavoro. Abbiamo fatto un vero e proprio miracolo a mettere in piedi l'evento con le difficoltà che abbiamo avuto, anche a livello di allestimenti. Faccio un esempio: le tribune sono arrivate da Roma, così come i facchini che le hanno messe in piedi. E’ stato necessario, perché a Palermo non abbiamo avuto manodopera. Eppure credo di aver allestito un’arena di tutto rispetto. Non ho voluto economizzare sui costi, pensando prima di tutto al confort degli spettatori. A livello organizzativo penso che le cose siano andate bene. Se devo analizzare il conto economico di questo evento, devo purtroppo registrare che è stato negativo. L’incasso è stato di circa 100.000 euro, a fronte dei 210.000 incassati a Rimini. Tuttavia, spero che questo grande sforzo sia apprezzato dalla Federazione e che nell’assegnazione della finale si tenga conto della mia società.
A proposito: MCA Events è interessata alla finale contro la Russia? Dal punto di vista della comunicazione, quanto è meglio avere le russe piuttosto che le slovacche?
Sono interessato e l’ho già detto al presidente Binaghi. Ho delle perplessità sul fatto di giocare outdoor il 2-3 novembre. Se le giocatrici e la FIT dovessero scegliere così, dopo l’esperienza palermitana, presterei grande attenzione alla scelta della città e ai costi organizzativi. Se ci fosse un’amministrazione comunale disponibile a investire, soprattutto nell’allestimento dell’arena, si potrebbe prendere in considerazione l'idea. Viceversa, in una situazione come quella di Palermo, dove MCA si è fatta carico di tutti i costi organizzativi, sarebbe un’impresa ardua e da valutare con estrema attenzione. Se invece decidessero di giocare al coperto, Italia-Russia è un match di tutto rispetto. Oggi non sappiamo se ci sarà la Sharapova, ma certamente non c’è paragone rispetto alla Slovacchia. Credo sia un evento degno di una grande città, magari del centro-nord. Con la Slovacchia avremmo dovuto scegliere una città più piccola.
Capitolo Grande Sfida. Ci sono novità?
Entro pochissimi giorni, finalmente, spero di poter comunicare data e partecipanti. Ho avuto grandi difficoltà nel definire i contratti con i giocatori che intendiamo coinvolgere nel 2013. Ieri ho parlato con Binaghi: spero che La Grande Sfida possa essere organizzata insieme alla Federazione, in modo da diventare il Grande Evento di fine anno, una festa del tennis da fare insieme alla FIT. Credo che Milano possa rispondere alla grande. Spero di avere la Federazione al mio fianco, perché potrebbe essere un’esperienza decisamente positiva per entrambi.
Per chiudere: l’esperienza palermitana non è stata la migliore possibile, eppure lei continua a guardare avanti con fiducia e non perde mai il sorriso. Una delle frasi che pronuncia più spesso è: “Andiamo avanti”. Come fa a trovare tutta questa energia?
Oggi, a livello politico, la nostra nazione sta vivendo un momento difficile. Allora è opportuno guardare avanti e sperare in tempi migliori. Da organizzatore, continuo a dire che amo questo sport. Credo nelle potenzialità del tennis e sono convinto che, insieme alla Federazione, si possa fare un lavoro importante sul tennis e su chi lo pratica. Penso che questi eventi possano servire da promozione anche per le attività collaterali dei circoli stessi. Per questo, guardo con piacere al fatto che si vogliano pianificare eventi sempre più ricchi e interessanti.
Post correlati
Ascolti tv: fra tennis e calcio c’è partita
Gli ultimi match di cartello di Serie A trasmessi in chiaro hanno registrato ascolti che tratteggiano una realtà, se...