Sul “Lenglen” Elena supera una Petrova azzoppata e affronterà la nostra Schiavone, Thomas ha gioco facile con il russo Youzhny…

di Fabio Bagatella – foto Getty Images

 

Mentre sul “Philippe Chatrier” si registrano imprese storiche e “vendette” coltivate da un anno, sul “Suzanne Lenglen” prima Dementieva e Petrova si sfidano all’arma bianca alla faccia dei loro evidenti problemi fisici, poi Berdych schianta Youzhny per la sua prima semifinale Slam.

 

Ad aprire le danze sono le due moscovite che possono vantare 14 incroci e un bilancio in perfetta parità (7-7). Nadia Petrova (19) parte fortissimo: domina da fondo mentre Elena Dementieva (5) arranca per rimanere in partita. Il primo set è senza storia con Petrova subito avanti 3-0 per il 6-2 conclusivo. Già nel corso del primo parziale tuttavia accade qualcosa che segna indelebilmente l’esito dell’incontro. Le due giocatrici, prima Elena e poi Nadia, richiedono l’intervento del fisioterapista per un guaio alla coscia. Se quella di Dementieva è già fasciata da qualche giorno, quella di Nadia lo diventa a partire dal secondo set e lo si avverte subito.

 

I movimenti di Petrova diventano sempre più difficili specie quando deve piegarsi: per Elena si riaccende la speranza. Il break d’entrata nel secondo parziale permette a Dementieva di mettere il naso avanti per la prima volta nell’incontro: lo manterrà sino alla fine. Nel secondo e terzo set Nadia riesce a racimolare soltanto due giochi. Potrebbe ritirarsi la 27enne moscovita che non è più in partita ma decide sportivamente di portare a termine l’incontro e di dare tutto sino al termine.

 

2-6 6-2 6-0 lo score conclusivo per Elena Dementieva in poco più di due ore: la finalista del Roland Garros 2004 può ancora sperare di sfatare il suo tabù: la prima vittoria in un Maior. Sicuramente tra i due infortuni quello di Petrova è stato maggiormente condizionante, ma a Dementieva va dato atto che nel circuito sono davvero in poche le tenniste ad avere la sua tempra da valchiria. Troverà pan per focaccia in semifinale al cospetto della nostra “leonessa”.

 

Elena rimane l’ultima rappresentante del tennis russo al Roland Garros 2010, Michael Youzhny (11) nulla può contro un Thomas Berdych (15) in stato di grazia. Misha corre, lotta, ce la metta tutta ma raccoglie la miseria di 6 games (3-6 1-6 2-6) in un’ora e mezza abbondante. Quasi perfetto al servizio (solo tre break-points concessi e comunque tutti annullati), il ceco ha strappato sei volte la battuta all’avversario (due per set) dimostrandosi decisamente superiore sotto ogni punto di vista.

 

Dopo i buonissimi risultati ottenuti sul cemento americano e il ritorno nei piani alti del ranking ATP, Berdych si conferma “competitivissimo” anche sulla terra battuta. La semifinale raggiunta è il suo migliore risultato di sempre non solo nei French Open ma anche nei tornei dello Slam: “battuti” i quarti di finale di Wimbledon 2007. Era dai tempi di Petr Korda (1992) che un ceco non faceva così bene sul “rosso” parigino. La “semi” con Soderling promette scintille.  

 

 


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