GRANDI RESPONSABILITÀ IN MANO AL TAS¿La conocen? Se llama @SaraErrani y está preparándose para volver más fuerte que nunca #WelcomeBack pic.twitter.com/WhlcrGqUuy
— Lozano Altur Tennis (@LozanoAltur) 18 settembre 2017
La buona notizia è che nel 2016 l’azzurra chiuse la stagione dopo il torneo di Wuhan, stanca dei ripetuti problemi fisici, quindi non avrà punti da difendere e qualsiasi risultato farà classifica. Per una ragazza tanto combattiva sul campo quanto fragile fuori, dev’essere stato terribile rialzarsi e poi convivere con le accuse di atleta dopata, smontate dalla sentenza dell’ITF ma moltiplicate dall’utilizzo smodato che la gente fa dei social network, ma serve solo pazienza. Altri casi insegnano che pian piano la macchia andrà cancellandosi, con passare dei mesi. Nel frattempo, la questione giudiziaria è ancora aperta su due fronti, entrambi nelle mani del TAS di Losanna e in qualche modo collegati. Il primo è il ricorso di NADO Italia, l'agenzia nazionale antidoping, che ha ritenuto troppo tenue la decisione dell’ITF e ha chiesto un inasprimento della pena, scenario non del tutto impossibile visto che per l’assunzione dello stesso letrozolo la pesista coreana Ryo Un Hui ha ricevuto ben quattro anni di sospensione. Il secondo, invece, è quello dell’azzurra, che si è appellata al Tribunale Arbitrale dello Sport contro la decisione dell’ITF di toglierle i punti e il prize money relativi al periodo compreso fra il 16 febbraio – data del test positivo – e il 7 giugno, quando un nuovo controllo è risultato negativo. Di fatto, anche se la sospensione effettiva è stata di soli due mesi, così facendo è come se questa ne sia durata quasi 6 (5 mesi e 22 giorni, per essere precisi). Giusto o sbagliato lo diranno i giudici, ma di certo si tratta di una differenza abissale in termini di classifica: la romagnola si è vista cancellare 375 punti, oltre due terzi del bottino accumulato nel 2017. Oggi sarebbe numero 115 del ranking, invece si trova molto più indietro, con tutte le difficoltà del caso. In attesa del pronunciamento, che potrebbe risolvere tanti problemi ma difficilmente arriverà prima del 2018, Sara può contare solo sulle proprie forze. Una costante di una carriera da concludere in campo, e non nelle aule dei tribunali sportivi.