da Parigi, Daniele Rossi – foto Ray Giubilo
Non è un sogno, ma la realtà: FRANCESCA SCHIAVONE VINCE IL ROLAND GARROS 2010!!!
Samantha Stosur si piega in due set, 6-4 7-6(2) in 1 ora e 38 minuti e la bandiera italiana torna a sventolare su Parigi 34 anni dopo la vittoria di Adriano Panatta nel 1976.
Un successo straordinario e meritato, giunto al termine di una partita che Francesca ha giocato e gestito in maniera assolutamente perfetta. Una prova eccezionale di gioco e personalità, che ha avuto inizio due settimane fa e che ha avuto il culmine oggi, 5 giugno 2010, una data già storica non solo per il tennis, ma per tutto lo sport italiano.
Prima vittoria in uno Slam per la Schiavone, la prima in assoluto per una giocatrice italiana, la seconda nell’Era Open (dal 1968), la quarta in assoluto per i colori italiani.
La cronaca.
Su Parigi è sceso il caldo, ci sono quasi 30°, ma il pubblico ovviamente affolla il “Philippe Chatrier” in ogni ordine di posto.
Francesca può anche contare su un gruppo di una ventina di tifosi-amici giunti a Parigi per l’evento e che sfoggiano una maglietta nera con la scritta: “Schiavo, nothing is impossible”.
La Stosur vince il sorteggio e decide di servire. Alle ore 15:12 il match ha inizio.
Come detto l’australiana inizia al servizio e lo fa mettendo subito quattro prime e vincendo il gioco a 0.
Nelle prime battute sembra Samantha la più sciolta, mentre Francesca dà l’aria di essere un pò più bloccata.
E’ un’impressione errata perchè il prosieguo della partita dirà esattamente il contrario.
Dopo i primi due game in cui Francesca non fa un punto in risposta, la Stosur inizia a calare al servizio e va più in difficoltà.
L’italiana da canto suo serve alla grande, forse come mai ha fatto in carriera, e dopo le prime difficoltà si mostra molto più propositiva e aggressiva di una Stosur sempre più legnosa e incerta.
Non ci sono palle break fino al 4-4, quando Francesca se ne guadagna 3 tutto in un colpo.
Samantha annulla le prime due, ma sulla terza commette un clamoroso doppio fallo e manda la milanese a servire per il set.
Francesca va sotto 0-30 ma non si scompone, tira su il gioco e passa al secondo set point. 6-4 in quaranta minuti esatti di gioco.
La Schiavo ha giocato un primo set straordinario, rispondendo bene al temutissimo servizio della Stosur e dimostrandosi molto aggressiva, con tanti punti conquistati a rete.
La Stosur oltre a servire ha fatto poco altro, facendosi travolgere dalla tensione e dal gioco vario e offensivo di Francesca.
31 punti a 29 per la Schiavo che non ha concesso neanche l’ombra di una palla break.
Nel secondo set la testa di serie numero 7 inizia a sciogliersi e a giocare meglio, anche se sull’1-1 deve annullare due palle break.
Break mancato, break subito: Francesca inizia il terzo gioco con un ace, ma incappa in un paio di errori e la Stosur le strappa il servizio, va sul 3-1 e poi sul 4-1.
Ma non si viene soprannominati “Leonessa” per caso. Infatti Francesca si ribella ad un set che sembra già compromesso e sul 4-2 effettua il break, pareggiando la situazione. La Stosur sembrava in progresso all’inizio del set, ma è tornata a giocare timidamente e a commettere tanti errori. Dall’altra parte la Schiavo è in grado di difendersi alla grande, ma anche di contrattaccare quando è il momento.
La due però tengono il servizio fino al 6-6, reagendo bene a situazioni di forte stress.
Si arriva al tie-break, solo 7 punti separano Francesca dalla realizzazione del sogno.
Inizia a servire la Stosur che va sull’1-0, ma Francesca tiene i suoi due servizi, fa il 2-1 ed effettua il minibreak allungando sul 4-2.
La Schiavo ora è in trans-agonistica, le riesce tutto, mentre la Stosur è già mentalmente a Melbourne su una tavola da surf. La milanese si trova in un lampo sul 6-2, con quattro “championship points” a disposizione.
Basta il primo, perche l’australiana stecca il rovescio e Francesca un attimo dopo è già per terra.
Si sdraia, si rotola, la bacia ancora quella terra del “Philippe Chatrier” che le ha regalato la più grande gioia della sua lunga carriera.
E’ il trionfo, la gioia, la commozione, ma anche la sorpresa perchè, al di là di tutto, in pochi prima del torneo avrebbero scommesso sulla Schiavone vincente a Parigi.
La Stosur si lascia scappare qualche lacrima, i complimenti vanno fatti anche a lei, autrice di un torneo straordinario, ma troppo tesa e troppo “monotematica” in una finale in cui non ha saputo trovare alternative allo schema “servizio-diritto”.
Gli aggettivi per Francesca si sprecherebbero, ma i complimenti in primis vanno fatti per la sua gestione tattica e psicologica della partita. Si vede che le tanto snobbate vittorie in Fed Cup le hanno fatto bene…
Grande, grandissima Schiavone, campionessa del Roland Garros 2010. Non c’è bisogno di dire altro.
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