Masha eliminata dalla sua connazionale, al termine di una maratona di oltre 3 ore. Bene la Safina. Avanti Murray, Roddick, Karlovic al 5° su Stepanek…

di Giorgio Spalluto – foto Getty Images

 

Partenza col botto della 98° edizione dei Campionati di Australia, cominciata nel segno della pioggia che ha spezzettato lo svolgimento del programma di una giornata inaugurata sul centrale dalla clamorosa sconfitta subita da Maria Sharapova, vincitrice a Melbourne nel 2008, per mano della connazionale Maria Kirilenko. Si è trattata di una vera e propria maratona (3 ore e 22 minuti), fortunatamente risparmiata dalle bizze del maltempo, essendo la Rod Laver Arena dotata di tetto retrattile, così come l’Hisense Arena, dove contemporaneamente era in programma l’esordio di Dinara Safina, opposta alla slovacca Magdalena Rybarikova, in un match, sulla carta, molto più insidioso per la numero 2 del mondo, rispetto a quello della Sharapova. Ed invece è stata Dinara la prima giocatrice a qualificarsi per il 2° turno, sbrigando la pratica slovacca con un doppio 64, mettendo comunque a segno qualche doppio fallo di troppo (9). Tornando al match tra le 2 Marie – accomunate oltre che dal nome, da data di nascita, nazionalità e avvenenza – Masha spreca l’impossibile nel primo set, sia pur dominato negli scambi contro una giocatrice come la Kirilenko, che non può in alcun modo contrastare la maggiore potenza della sua avversaria. Troppi errori di dritto e un servizio ballerino (2 doppi falli consecutivi avevano inaugurato il primo game di battuta) consentono alla fidanzata di Andreev di rimanere in partita e di recuperare uno svantaggio di 4-2 (annullando ben 4 palle per il 5-2) in favore della Sharapova. Si giunge al tiebreak, con la bella siberiana che si porta avanti 4-2, prima di subire un parziale di 5 punti di fila che chiude un primo set durato 1 e 14 minuti.

 

Anche la seconda frazione si apre per la Sharapova con un doppio fallo che, comunque, non le impedisce di tenere il servizio, dopo aver annullato una palla break con un’accelerazione lungolinea di dritto. Masha commette talmente tanti errori che il livescore ufficiale le accredita, dopo appena un game, 6 errori gratuiti, malgrado abbia perso solo 4 punti…Nonostante i tanti errori, la numero 14 del mondo porta a casa il break del 2-0 al termine di un game infinito, durato 24 punti e quasi 20 minuti. Ancora una volta, l’ex numero 1 del mondo non riesce a mantenere il vantaggio, cedendo il break appena conquistato, a una Kirilenko brava a leggere il servizio della connazionale. Continua però ad attaccare la Sharapova, che torna avanti di un break e chiude la seconda frazione con il punteggio di 6-3, dopo 2 ore e 27 minuti di gioco. Mancata una palla break in apertura di terzo set, Masha cala vistosamente dal punto di vista fisico. La Kirilenko opera il break nel 4° gioco e va a servire per il match sul 5-3, dopo essere stata a 2 punti dal successo nel game precedente. L’importanza della posta in palio si fa sentire sulle spalle della Kirilenko che perde il break di vantaggio, rimettendo così in carreggiata la sua avversaria. Masha, però, non ne approfitta e con il 77° errore gratuito del suo disastroso match, regala alla sua omonima la vittoria più importante della sua carriera (76 36 64). La Sharapova, che lo scorso anno non potè difendere il titolo conquistato nel 2008 a causa dei postumi dell’operazione alla spalla, non subiva un’eliminazione al primo turno di un torneo dello slam dal Roland Garros del 2003.

 

La Kirilenko, che a Melbourne vanta come migliore risultato un ottavo di finale datato 2008, se le vedrà al 2° turno contro la Meusberger (64 46 62 alla Bacsinszky).

 

A seguire sul Centrale, Kim Clijsters, ha facilmente disposto della qualificata canadese Tetreault battuta col punteggio di 60 64 in 59 minuti. Molto più problematico si è rivelato il compito della connazionale Yanina Wickmayer che, infastidita dal forte vento che ha spirato durante la turbolenta mattinata australiana, ha dovuto faticare oltre 3 ore per avere la meglio sulla rumena Dulgheru, battuta solo 10-8 al terzo set, dopo che la belga non era riuscita a chiudere il match, quando era andata a servire sul 6-5 e sul 7-6. La semifinalista degli US Open, che ha sfoggiato la sua nuova Donnay (il marchio reso famoso da Bjorn Borg e dal primo Agassi), se la vedrà al secondo turno con la nostra Flavia Pennetta che ha rischiato grosso contro la Chakvetadze, avanti di un break a inzio 3° set (con palla per il 3-0 “pesante”) e poi regolata con il punteggio di 63 36 62.

 

Sempre per quanto riguarda il tabellone femminile, tra un’interruzione e l’altra sono riusciti a portare a termine vittoriosamente il loro incontro, Kateryna Bondarenko (62 76 alla Olaru), Elena Baltacha (64 36 75 alla Parmentier e avversaria proprio dell’ucraina al 2° turno), Anastasia Pavlyuchenkova (62 64 alla Sevastova) e Jie Zheng che ha vinto il derby cinese con la Peng per 06 61 62.

 

Anche in campo maschile c’è stato il successo di un giocatore che aveva esordito perdendo il primo set per 6-0. Trattasi di Florian Mayer, alle prese a sua volta con un derby, opposto a Philipp “Picasso” Petzschner. Quest’ultimo non ha completato il suo “quadro”, vanificando un vantaggio di 2 set a zero (60 62) e cedendo 6-2 al quinto. E’ curioso notare come, secondo il livescore, Mayer abbia chiuso il primo parziale mettendo a referto 0 Ace, 0 doppi falli, 0 vincenti e 0 errori gratuiti. Insomma, un vero e proprio fantasma, sempre che il responsabile delle statistiche del Campo 13 non sia stato colto da un improvviso colpo di sonno. Il primo tennista, in ordine di tempo, ad accedere al 2° turno è stato Ivan Ljubicic, alla sua 11° presenza consecutiva qui a Melbourne. Il croato ha disposto facilmente (61 62 62) della wild card australiana Jason Kubler che, con i suoi 16 anni e 8 mesi, era il più giovane giocatore in tabellone. Qualche patema in più per Fernando Gonzalez che ha ceduto un set a Olivier Rochus, battuto 63 64 36 61. Grande spavento per Andy Roddick che nel primo set del match vittorioso per 61 64 64 sulla giovane promessa olandese De Bakker, ha rischiato davvero di farsi male, inciampando nel piede di un giudice di linea e cadendo rovinosamente. Malgrado il pesante passivo accumulato, il tulipano – che nel primo game dell’incontro, non è riuscito a sfruttare ben 3 palle break –  ha chiuso il match con un saldo positivo tra vincenti ed errori, mettendo a segno 10 ace in più rispetto a Roddick (17 a 7). In chiusura di sessione pomeridiana è giunto il facile successo di Murray (61 61 62 a Kevin Anderson) che ha perso solo 3 punti quando ha messo dentro la prima di servizio. Al secondo turno affronterà il vincente del match tra il nostro Simone Bolelli e Marc Gicquel. La prima testa di serie ad essere eliminata nel tabellone maschile è quella di Radek Stepanek che ha ceduto 64 al quinto a Ivo Karlovic (che al 5° prima di oggi vantava un record di 1 vittoria e 12 sconfitte) nella rivincita della semifinale di Davis in cui al croato non erano stati sufficienti 78 ace per avere la meglio sul ceco. Niente record quest’oggi per lui, che di ace ne ha messi a segno 34. Pochi, ma buoni.

 

I risultati del pomeriggio:

 

Roddick – de Bakker 6-1, 6-4, 6-4

González – Rochus 6-3, 6-4, 3-6, 6-1

Mayer – Petzschner 0-6, 2-6, 6-4, 6-2, 6-2

Murray – Anderson 6-1, 6-1, 6-2

Karlovic – Štepánek 2-6, 7-6, 6-4, 3-6, 6-4

Ljubicic – Kubler 6-1, 6-2, 6-2

Odesnik – Kavcic 4-6, 6-1, 6-4, 6-2

 

 

Safina – Rybáriková 6-4, 6-4

Baltacha – Parmentier 6-4, 3-6, 7-5

Bondarenko – Olaru 6-2, 7-6

Meusburger – Bacsinszky 6-4, 4-6, 6-2

Kirilenko – Sharapova 7-6, 3-6, 6-4

Zheng – Peng 0-6, 6-1, 6-2

Martínez – Rodina 6-0, 6-0

Kuznetsova – Rodionova 6-1, 6-2

Pavlyuchenkova – Sevastova 6-2, 6-4

Pennetta – Chakvetadze 6-3, 3-6, 6-2

Wickmayer – Dulgheru 1-6, 7-5, 10-8

Clijsters – Tétreault 6-0, 6-4

 

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L’ultimo game vinto dalla Kirilenko sulla Sharapova