Commovente. Difficile trovare altri aggettivi per descrivere l'incontro tra Juan Martin Del Potro e Dominic Thiem. Qualsiasi altra cosa accadrà da qui a fine stagione, si può già definire il più bello, emozionante e spettacolare dell'anno. La vittoria di Delpo è l'epilogo di una favola surreale. Una favola che, pensate un po', era iniziata coi contorni di un incubo. Si assistono ai primi scambi, e pare evidente che le sue condizioni fisiche siano ben lontane dal top. Un virus influenzale lo attanaglia da due giorni, come un macigno su spalle già malandate. Delpo deambula a fatica, non riesce a tener dentro due palle di fila. Però rimane stoicamente in campo, per il pubblico e con la speranza, in cuor suo, che gli antistaminici datigli dal medico facciano effetto. Quando, dopo oltre un'ora di gioco, arriva i primo vincente per Delpo, il boato sugli spalti è di quelli da toglierti il fiato. Il tifo è tutto per lui. Non è facile, per Dominic Thiem, dover giocare un incontro del genere. Vince i primi due set senza praticamente giocare. Se il tennis fosse uno sport qualunque, per l'austriaco il terzo set dovrebbe essere una passeggiata di salute. Ma per Dominic, il passo verso il traguardo, diventa un labirinto. Un labirinto mentale in cui si perde, inanellando errori su errori. E il cuore di Delpo si gonfia. Osannato e incitato dal un pubblico che nemmeno a Buenos Aires, l'argentino, sempre febbricitante, riesce via via a ritrovare i suoi colpi. Vince 6-1 il terzo set, un punteggio da fantascienza per un giocatore che fino a qualche minuto prima aveva lo sguardo e il passo spento.
EMOZIONI E APOTEOSI
L'austriaco ha ancora la partita in tasca. Gli basta ritrovare un minimo di concentrazione. Ma Thiem non solo non rinsavisce, ma anticipa di tre mesi il Natale in casa Del Potro. Il terzo game, consegnato nelle mani dell'argentino, è tra i peggiori giocati in carriera dall'austriaco. Juan Martin è avanti di un break anche nel quarto. Si sta assistendo a qualcosa di incredibile, di irreale. Il prosieguo del quarto set è da ascrivere nei momenti più drammatici nella storia recente di questo sport. Thiem, per un attimo, riaccende la luce. Piazza quattro game di fila, tira fuori dal cilindro qualche coniglio e si ritrova a servire per il match. Tutto finito? Titoli di coda? Gli dei, o chi per essi, non ne vogliono sapere. Dominic perde il servizio, Delpo sul 5 a 6 cancella due match point da fenomeno, con due aces. E poi il tiebreak. Un tiebreak in cui l'austriaco, in completo stato confusionale, si lascia travolgere. Dal pubblico, dai suoi pacchiani errori a rete e soprattutto da Delpo. Il dritto da far impallidire un meteorite, piazzato sul set point, vale da solo il prezzo dei biglietto. Si sta assistendo a qualcosa di speciale: Thiem pare oramai una vittima sacrificale. È solo in campo, contro tutto e tutti. L'epilogo dell'incontro sembra essere oramai un dettaglio. Deve essere lui, a questo punto, a tirar fuori il cuore. Ed è con tanta bravura e coraggio, che nel sesto gioco, sullo 0-40, riesce a tirarsi fuori dalla fossa. Ma i treni, per lui, sono già tutti passati. E non se ne intravedono altri all'orizzonte. L'austriaco serve sul 4 a 5. Salva un primo match point, conclude, mestamente, con un doppio fallo sul secondo. Per Delpo è l'apoteosi. Braccia al cielo, occhi commossi, tra ovazioni che si riservano solo ai grandi. “Mio Dio… sono stato male negli ultimi due giorni, ma il tifo di questa gente mi ha fatto sentire meglio”. Per lui sono quarti di finale. Per Thiem, una sconfitta che potrebbe segnarlo. Ci ha messo del cuore, vero, ma dopo aver rimesso in vita un avversario già negli spogliatoi.
US OPEN 2017 – Ottavi di Finale Uomini
Andrey Rublev (RUS) b. David Goffin (BEL) 7-5 7-6 6-3
Rafael Nadal (SPA) b. Alexandr Dolgopolov (RUS) 6-2 6-4 6-1
Roger Federer (SUI) b. Philipp Kohlschreiber (GER) 6-4 6-2 7-5
Juan Martin Del Potro (ARG) b. Dominic Thiem (AUT) 1-6 2-6 6-1 7-6 6-4