Incurante delle voci extratennis che la riguardano, Camila gioca una grande partita contro Madison Keys e regala il 2-0 all’Italia. Una prestazione sontuosa, quasi imprevedibile.
Esordio vincente per Camila Giorgi in Fed Cup
Di Riccardo Bisti – 9 febbraio 2014
Il motorino-Giorgi ha ripreso a macinare. Incurante delle pressioni e degli occhi dei creditori puntati addosso, l’italoargentina ha infilato uno sfavillante esordio in Fed Cup, massacrando l’altra esordiente Madison Keys con il punteggio di 6-2 6-1. Una batosta terribile (per le americane) e un punto d’oro per noi, a un passo dalle semifinali di Fed Cup. C’è sempre molto da scrivere su Camila Giorgi e le sue stranezze, ma stavolta è il tempo dei complimenti. Ha affrontato il palcoscenico del Public Auditorium come se fosse il primo turno di un torneo qualsiasi. Non ha cambiato di una virgola il suo modo di giocare, picchiando ad occhi chiusi su tutte le palle. Ed era la sua giornata. Il suo modo di stare in campo, incurante del contorno, può essere anche un vantaggio. Magari sbaglia un colpo clamoroso, ma nel punto successivo se ne è già dimenticata. E’ un vantaggio straordinario, una peculiarità riservata alle sorelle Williams e poche altre. Che dire di questa partita? Camila ha immediatamente preso un break di vantaggio, la Keys ha provato a restare a galla fino al 2-4, poi è franata nel burrone. Sette giochi consecutivi, in cui i meriti della Giorgi si sono scontrati con i suoi errori e una condotta tattica sciagurata. Nonostante abbia appena 19 anni, è una ragazza intelligente. Altrimenti, non sarebbe numero 37 del mondo. Ma nel primo set ha impostato la partita a suon di rovesci incrociati, senza alcun risultato. Ma non c’è stato modo di cambiare, per quanto Mary Joe Fernandez (disperata!) provasse a dispensare consigli ai cambi di campo. A un certo punto, si è fatta prendere dallo scoramento e non teneva più una palla in campo. Un’umiliazione da cui non sarà facile riprendersi, anche se non si è lasciata andare a pianti adolescenziali, ed anzi il linguaggio del corpo sembrava piuttosto positivo.
Lo staff azzurro ha assecondato la scarsa espansività della Giorgi, evitando di eccedere negli abbracci dopo il successo. Barazzutti l’ha accolta delicatamente, e le sole compagne di squadra si sono lasciate andare. L’onnipresente Sergio Giorgi, dopo aver battuto i pugni per tutta la partita, non ha resistito ed è entrato in campo, dando un bacino alla figlia. Detto che la Giorgi merita tanti complimenti, è legittimo domandarsi dove finiscano i suoi meriti e inizino i demeriti della Keys. Se la Keys, classe 1995, è numero 37 WTA, e la Giorgi (nata l’ultimo giorno del 1991) si trova in 84esima posizione, beh, un motivo ci sarà. Insomma, pare evidente che in questa partita sia successo qualcosa di anomalo. Allo stesso tempo, è legittimo domandarsi dove sarebbe la Giorgi se riuscisse a dare un po’ di continuità a certe prestazioni. Il suo tennis vale molto di più: pensate a una Caroline Wozniacki, numnero 1 WTA per 67 settimane nonostante un tennis di rimessa, decisamente meno brillante di quello della Giorgi. L’accostamento non è casuale, poiché allo Us Open Camila diede una sonora lezione alla danese. Ma al turno dopo la Vinci la punì. Sono partite da evitare in futuro, e magari la Fed Cup le farà bene in questo senso.
Chissà cosa avranno pensato i tanti investitori americani, ancora in attesa di restituzione dei prestiti, nel vedere l’italoargentina spadroneggiare proprio negli Stati Uniti, peraltro nella gara per nazioni. Di sicuro la Giorgi ha mostrato di saper dimenticare le vicende extratennistiche, e non è una dote da poco. L’Italia è a un passo dalla semifinale: francamente, non si vede come Karin Knapp possa perdere da questa Keys. In panchina, Mary Joe Fernandez ha un paio di alternative: Alison Riske e Lauren Davis. Dopo quanto visto sabato, non ci stupiremmo di una sostituzione. L’Italia 2, nel frattempo, vola. E in caso di vittoria, per Corrado Barazzutti, non sarebbe semplicissimo fare fuori Giorgi e Knapp per rimettere in campo le big. Ma ci sarà tempo per parlarne. Adesso, dalle 18 italiane (diretta Rai Sport 2), dobbiamo chiudere questa pratica. USA-Italia sembrava uno spauracchio, sembra diventata una passeggiata. L’esatto contrario dell’anno scorso a Rimini, dove Errani e Vinci erano strafavorite e dovettero penare fino al doppio. Il tennis è bello anche per questo: folle, imprevedibile e anche un po’ carogna.
FED CUP 2014 – PRIMO TURNO
STATI UNITI – ITALIA 0-2
Karin Knapp (ITA) b. Christina McHale (USA) 6-3 3-6 6-1
Camila Giorgi (ITA) b. Madison Keys (USA) 6-2 6-1
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