David Frum, ex consigliere di George Bush, si lascia sfuggire qualche commento di troppo su Twitter. Tra mezze ammissioni e pubblicazione di post privati, sembra convinto che Serena Williams faccia uso di steroidi. Ma con quali prove? 

Da quando ha vinto il suo 21esimo Slam, Serena Williams non fa altro che sorridere. Domenica sera si è scatenata durante il party di fine torneo, ballando con Novak Djokovic. Poi ha rispettato gli impegni con il torneo WTA di Bastad e si è recata in Svezia. Tornerà negli Stati Uniti soltanto la settimana prossima per godersi altra gloria. A distanza di 12 anni ha firmato un altro “Serena Slam”, vincendo quattro “Major” consecutivi. Ormai nessun traguardo le sembra precluso. Tanti, tantissimi, ritengono che sia la più forte di sempre. Ma qualcuno ha reagito diversamente. Si tratta del giornalista politico David Frum, attuale direttore di “The Atlantic”, noto soprattutto per essere stato consigliere di George Bush negli anni della presidenza degli Stati Uniti. Era lui a scrivergli i discorsi. Dopo il successo di Serena, Frum si è scatenato su Twitter e ha pubblicato alcuni post che lasciano poco spazio all'immaginazione. “Steroidi? Oh, no, no, no. “Problemi di immagine del corpo” ha scritto, riferendosi a un articolo del New York Times che riprendeva alcune dichiarazioni di Serena Williams. Non contento, ha rincarato la dose con alcuni post che sono stati cancellati quasi subito. Eccoli.

 

Purtroppo per lui, era troppo tardi e il popolo dei social network si era già impadronito dei suoi pensieri. Dopo averli cancellati, ha scritto: “Sembra che io abbia postato pubblicamente una conversazione privata con un amico. Per questo, ho cancellato i messaggi”. Nei messaggi cancellati, faceva un paragone non troppo velato tra Serena e alcuni atleti che hanno ammesso pubblicamente di essersi dopati: Lance Armstrong e Mark McGwire. In questo momento non c'è il minimo indizio che possa alimentare un sospetto su Serena, sebbene abbia una muscolatura molto sviluppata. Non c'è dubbio che sia l'atleta più possente del tour. Tuttavia, alcuni esperti di medicina sostengono che le donne possono tranquillamente raggiungere una tale massa anche senza aver fatto uso di steroidi. In altre parole, la stazza fisica in sé non è uno strumento razionale per poter alimentare sospetti. Un paio di siti americani hanno provato a chiedere a Frum cosa intendesse con i suoi messaggi, ma si è rifiutato di commentare. Nel 2014, Serena è stata tra le giocatrici più controllate del tour. Nei tornei è stata testata dalle 4 alle 6 volte, mentre in 7 o più occasioni sono andati a trovarla fuori dalle competizioni. Ad oggi, tutti i test a cui si è sottoposta risultano assolutamente negativi.

 


QUEL "TENTATIVO DI TEST" DI 4 ANNI FA
Non è la prima volta che il nome di Serena viene associato all'antidoping. Non siamo mai arrivati agli eccessi su Rafa Nadal, ma la storia di Serena con l'antidoping non è così lineare. Il caso più famoso risale a circa quattro anni fa, per l'esattezza mercoledì 26 ottobre 2011. Pare che intorno alle 6 del mattino si sia rifugiata nella sua “panic room”, stanza approntata appositamente per le emergenze, dopo che le telecamere di sicurezza avevano segnalato la presenza di un individuo sospetto. L'assistente della giocatrice telefonò al 911, parlando di un possibile ladro. Tuttavia, si trattava semplicemente di un addetto dell'antidoping. La polizia arrivò rapidamente, apprendendo che si trattava di un falso allarme. Tuttavia, non si è mai saputo se Serena si sottopose a quel test. All'epoca, i giornali provarono a chiederlo al suo staff senza ottenere risposta. Sutart Miller, responsabile antidoping dell'ITF, disse che ci fu un tentativo di test, ma che non avrebbe violato certi obblighi di riservatezza. Raramente Serena parla dell'argomento in pubblico. Nel 2013 disse che gli addetti dell'antidoping la seguivano anche in capo al mondo, tanto che la “pescarono” addirittura alle Isole Mauritius, dove stava preparando la stagione inseme a Patrick Mouratoglou. Più in generale, ritiene abbastanza "stringenti" le attuali norme. I giocatori sono tenuti a comunicare dove si trovano, 365 giorni all'anno, per almeno un'ora. Non è quindi così strano che l'antidoping l'abbia raggiunta dove stava effettuando la preparazione. Non contento del polverone, Frum ha continuato a twittare sull'argomento, dando quasi l'impressione di rincarare la dose parlando della sorella Venus. Il suo post sembrerebbe lasciar intendere che Venus non vince più come prima perché non ricorre più ad aiuti extra. “Non posso rispondere – e non voglio costruire un presupposto in una domanda – ma forse Venus vuole fare dei figli?”. Frum non ricorda (o forse non sa?) che le è stata diagnosticata la Sindrome di Sjogren, una malattia autoimmune che crea spesso sintomi di debolezza.


I TEST NEL 2010-2011

La vicenda ha fatto discutere, almeno negli Stati Uniti. Frum è apparso in alcune trasmissioni televisive per parlare dei suoi tweet. In uno show sulla CNN gli hanno tirato una frecciata mentre parlava dell'Iran (“A cosa stavi pensando in quel momento?)”, mentre nella mattinata di lunedì ha partecipato allo show di Roland Martin su TV One. Davanti alle telecamere, ha cercato di discutere in modo generico sull'uso degli steroidi nel tennis. Tuttavia, ha affermato che c'è motivo per sospettare in particolare di Serena Williams, affermando che nel biennio 2010-2011 “non è mai stata controllata”. Gli archivi ITF dicono che si è sottoposta a 8 test, ma lui ha specificato che si riferiva ai controlli al di fuori delle competizioni. E' vero, ma in quegli anni il tennis era molto indietro su questo punto, soprattutto nei test sul sangue. Negli ultimi tre anni, le hanno fatto almeno 12 punture con tanto di prelievo di sangue. Questi sono i fatti. Le sensazioni ci possono stare, le illazioni sono un'altra cosa. Di questi tempi, una sola parola fuori posto potrebbe essere fatale.