Alla fine, il punteggio è stato netto (6-3 6-4) ma non sono mancati i momenti di paura che però Fognini ha saputo gestire con saggezza, senza rischiare troppo, badando alla sostanza, senza cercare soluzione troppo complicate, peraltro non necessarie. Fognini ha subito recuperato un break di svantaggio in avvio e chiuso senza troppo rischiare il primo set; nel secondo è stato invece l’azzurro a scappare via, è stato ripreso ma non ha mancato l’allungo finale, pur con qualche fastidio. L’ultimo game poteva rappresentare un ostacolo perché servire contro vento è un discreto handicap: Fognini invece non ha tremato, è salito 40 a 0 e chiuso al secondo match point, quando Lajovic ha steccato una risposta di dritto.
Fognini ha rischiato tanto al primo turno contro Andrey Rublev quando ha rimontato da 4-6 1-4, quando ha salvato cinque palle dell’1-5, una con un ace di seconda (. È nuovamente andato sotto 6-1, 2-0 nei quarti contro Borna Coric, ma è risorto una seconda volta. Ma ha pure battuto, asfaltato il numero tre del mondo, Sacha Zverev, e il numero due («Ho avuto culo!» ha ammesso dopo l’incontro), ma il più forte di sempre sulla terra rossa) Rafael Nadal, nel suo match più bello. «Sono nato qui vicino e per me vincere questo torneo è qualcosa di straordinario, non riesco ancora a crederci – ha detto Fognini a fine match -. Quest’anno ho cominciato male ma siamo ad aprile e ho vinto un torneino niente male, no?»
Con questo successo, Fognini ritoccherà il suo best ranking e diventerà il numero 12 ATP, il terzo miglior piazzamento della storia del tennis italiano, dietro Adriano Panatta (numero 4) e Corrado Barazzutti (numero 7). Sono quarant’anni che un giocatore azzurro non entra nella top 10 mondiale: Fognini ha una grande chance nelle prossime settimane, in particolare la prossima perché il torneo di Barcellona offre tanti punti e il tabellone appare piuttosto favorevole. Con il numero 9, Juan Martin del Potro, e il numero 10, John Isner, entrambi fermi ai box per infortunio, l’occasione è davvero ghiotta. Inoltre, Fognini diventa il numero 7 dell’ATP Race, la classifica che tiene conto dei soli risultati dell’anno).
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