Fabio Fognini ha vinto il torneo di Monte-Carlo battendo in finale il serbo Dusan Lajovic per 6-3 6-4. È la prima volta che un giocatore azzurro vince un torneo Masters 1000 da quando è stata creata la categoria (1990). Da domani sarà numero 12 del mondo (best ranking), con la top 10 (che manca all’Italia da 40 anni) sempre più vicina
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Ore 16.21 del 21 aprile 2019, un attimo che segna la storia del tennis italiano perché un azzurro, Fabio Fognini, è tornato a vincere un torneo importante, il primo Masters 1000 da quando è stata istituita la categoria (1990). A Monte-Carlo, l’ultimo successo era datato addirittura 1968, quando Nicola Pietrangeli chiuse il tris personale. Fognini è stato bravo a superare la più classica prova del nove, come a Rino Tommasi piaceva definire l’incontro successivo a una grande impresa (la vittoria con Rafael Nadal), pur da giocare contro un avversario inferiore, Dusan Lajovic, per ranking e qualità. E infatti ne è uscito un match poco gradevole dal punto di vista tecnico, ma quel che contava era solamente vincere. Non si poteva chiedere molto di più perché la tensione era altissima e il vento il peggior nemico dello spettacolo quando si entra su un campo da tennis.

Alla fine, il punteggio è stato netto (6-3 6-4) ma non sono mancati i momenti di paura che però Fognini ha saputo gestire con saggezza, senza rischiare troppo, badando alla sostanza, senza cercare soluzione troppo complicate, peraltro non necessarie. Fognini ha subito recuperato un break di svantaggio in avvio e chiuso senza troppo rischiare il primo set; nel secondo è stato invece l’azzurro a scappare via, è stato ripreso ma non ha mancato l’allungo finale, pur con qualche fastidio. L’ultimo game poteva rappresentare un ostacolo perché servire contro vento è un discreto handicap: Fognini invece non ha tremato, è salito 40 a 0 e chiuso al secondo match point, quando Lajovic ha steccato una risposta di dritto.

Fognini ha rischiato tanto al primo turno contro Andrey Rublev quando ha rimontato da 4-6 1-4, quando ha salvato cinque palle dell’1-5, una con un ace di seconda (. È nuovamente andato sotto 6-1, 2-0 nei quarti contro Borna Coric, ma è risorto una seconda volta. Ma ha pure battuto, asfaltato il numero tre del mondo, Sacha Zverev, e il numero due («Ho avuto culo!» ha ammesso dopo l’incontro), ma il più forte di sempre sulla terra rossa) Rafael Nadal, nel suo match più bello. «Sono nato qui vicino e per me vincere questo torneo è qualcosa di straordinario, non riesco ancora a crederci – ha detto Fognini a fine match -. Quest’anno ho cominciato male ma siamo ad aprile e ho vinto un torneino niente male, no?»

Con questo successo, Fognini ritoccherà il suo best ranking e diventerà il numero 12 ATP, il terzo miglior piazzamento della storia del tennis italiano, dietro Adriano Panatta (numero 4) e Corrado Barazzutti (numero 7). Sono quarant’anni che un giocatore azzurro non entra nella top 10 mondiale: Fognini ha una grande chance nelle prossime settimane, in particolare la prossima perché il torneo di Barcellona offre tanti punti e il tabellone appare piuttosto favorevole. Con il numero 9, Juan Martin del Potro, e il numero 10, John Isner, entrambi fermi ai box per infortunio, l’occasione è davvero ghiotta. Inoltre, Fognini diventa il numero 7 dell’ATP Race, la classifica che tiene conto dei soli risultati dell’anno).