Primo titolo in carriera per Nick Kyrgios. A Marsiglia ha fatto tutto in grande stile: battuti due top-10 (Gasquet e Berdych) più Marin Cilic in finale. Un Under 21 non otteneva risultati del genere dai tempi di Juan Martin Del Potro. 

E' prematuro lasciarsi prendere dall'entusiasmo. Nick Kyrgios è ancora troppo giovane, troppo impulsivo, ancora troppo in preda della sua immaturità. Ma almeno per questa settimana, culminata con il primo successo in carriera nel circuito ATP, non si può che applaudirlo. Ha messo in fila scalpi della levatura di Berdych, l'idolo di casa Gasquet e Marin Cilic. Suo avversario nell'atto finale. Tutte vittorie contro pronostico, tutte vittorie con solo le briciole concesse. Un torneo giocato oltre la perfezione. Neppure un set lasciato per strada, nemmeno un servizio perso. E, dopo l'ultimo punto giocato, quello che l'ha portato alla vittoria, ecco il Nick che non ti aspetti. Esulta, anche troppo compostamente. Come fosse un successo qualsiasi. Applaude timidamente il pubblico. S'ode anche qualche fischio. Con gli idoli di casa e i favoriti persi per strada, quella di oggi è forse la finale meno pronosticata e aspettata. Marin Cilic è alla finale numero ventiquattro, in cerca della vittoria numero quindici. L'australiano è solo alla suo secondo atto finale. Ancora alla ricerca del primo sigillo. Ma sin dai primi scambi il veterano sembra essere proprio l'aussie. Spinge subito, come un forsennato. Cilic si ritrova a fronteggiare subito tre palle break, nemmeno il tempo di iniziarla la finale. Si affida al servizio. Ma la sentenza è solo rimandata. Arrivano altre palle break, copiose, per Kyrgos. E Marin è costretto alla resa. Cede il servizio al terzo gioco e nuovamente al settimo. Mentre dall'altra parte l'australiano concede il nulla. E chiude il primo parziale per 6 giochi a 2.

 

IL BRACCO DI NICK NON TREMA

Se nel primo set Nick ha servito bene, nel secondo supera se stesso. Soprattutto nel momento più delicato dell'incontro e forse del torneo. Il croato appare più determinato a non farsi prendere a pallate. E argina l'avversario concedendogli poco (una palla break nel terzo gioco) o nulla. Si arriva al 4 a 5: per la prima volta nel torneo Kyrgios serve per rimanere nel set. La tensione e la paura sembrano avere la meglio: prima un doppio fallo e poi un dritto terrificante di Cilic lo costringono a fronteggiare un set point. Nick non batte ciglio. Piazza due aces con la freddezza di un campione e argina il suo avversario sul 5 pari. Si giunge al tie break. Marin non ha più la forza né la voglia di lottare. Kyrgios lo domina in lungo e in largo. Piazza ace come non ci fosse un domani e mette a segno un paio di vincenti da applausi. E chiude, per 7 punti a 3. Questa vittoria gli frutterà un scalata fino alla 32ima posizione mondiale, lontana dal suo best ranking ottenuto lo scorso anno, la 25ima posizione. Lontanissimo da quel che il suo tennis, se supportato da cervello e concentrazione, può fruttargli.

ATP MARSIGLIA – Finale

Nick Kyrgios (AUS) b. Marin Cilic (CRO) 6-2 7-6