La sconfitta è arrivata sul più bello, ma crediamo che Stefano Napolitano avrebbe messo non una, ma più firme per un piazzamento in finale al challenger di Todi, uno dei tanti appuntamenti dell’estate italiana. Numero 363 ATP, era entrato in tabellone con una wild card e si è fatto strada, a sorpresa, battendo tre teste di serie in quattro incontri: prima Facundo Arguello, poi Marton Fucsovics e infine Marco Cecchinato (quarto uomo dell’ItalDavis) in semifinale. La favola di Stefano si è bloccata a un set dal sogno contro il serbo Miljan Zekic, proveniente dalle qualificazioni e vincitore con il punteggio di 6-7 6-4 6-3. Al di là della sconfitta, fa piacere segnalare la crescita lenta e costante del biellese, da sempre seguito da papà Cosimo.
Prima Quinzi, poi Donati, e in parte Filippo Baldi gli avevano strappato la luce dei riflettori. Ma lui ha proseguito per la sua strada e – piano piano – sta diventando un giocatore. A 21 anni non è ancora al livello di alcuni coetanei, ma intanto sfonderà il muro dei top-300 e salirà intorno al numero 275 ATP. Il suo stile di gioco ricorda (in piccolo!) quello di Juan Martin Del Potro, e il suo atteggiamento posato e maturo gli farà certamente bene. Con le nuove certezze, Stefano sarà in gara al challenger di San Benedetto del Tronto, dove è stato ammesso con uno special exempt. Al primo turno se la vedrà con l’ostico spagnolo Adrian Menendez Maceiras.
Il titolo a Todi sfuma, ma l’Italia riscopre Napolitano
Splendida performance di Stefano Napolitano al challenger di Todi: ammesso con una wild card, ha battuto ottimi giocatori e si è arreso a pochi game dal successo contro Miljan Zekic. Era rimasto un po’ indietro rispetto ai coetanei, ma con questo risultato entrerà tra i top-300 ATP.