Julien Benneteau si è autodefinito così dopo il successo su Marin Cilic: alla sua ultima apparizione a Bercy, centra una clamorosa semifinale battendo tre top-15, uno dopo l'altro. La sua carriera terminerà l'anno prossimo, non si sa ancora dove: “Mi sono messo nella posizione di poter scegliere”.

Julien Benneteau è nato nel 1981, qualche mese dopo Roger Federer. Il Rolex Paris Masters sta dimostrando che Julien, fedele alla sua annata, è davvero un ottimo vino. E, come i vini buoni, migliora col tempo. Quartofinalista al Roland Garros 2006, nei Masters 1000 vantava una sola semifinale (Cincinnati 2014). Ma a Parigi Bercy sta vivendo una favola: vuoi perché gioca in casa, vuoi perché dovrebbe essere la sua ultima apparizione in questo torneo, vuoi perché ha battuto giocatori fortissimi. Uno dopo l'altro, Shapovalov, Tsonga, Monfils e Cilic. E pensare che il match contro il croato era partito maluccio: avanti di un break (2-1 e servizio), si è trovato sotto 5-2. Ma non ha mai smesso di crederci, senza concedere nulla nello scambio e affidandosi a un buon servizio e a ottime doti da ribattitore. Si è rimesso in sesto, poi un doppio fallo di Cilic sul setpoint lo ha spedito avanti. Sullo slancio, è salito 2-0 nel secondo. Il croato non ha ceduto, anzi, ha rimesso in sesto la partita e ha avuto una palla break sul 4-4. Lì il match avrebbe potuto girare, ma era scritto che avrebbe vinto “Bennet”, come lo chiamano i francesi. Dopo il matchpoint, ha lanciato uno sguardo dolce verso il suo clan, dove c'erano anche i genitori. E poi, acclamato dalla folla, si è sdraiato sul campo in Greenset della AccorHotels Arena. “È fantastico giocare con un pubblico così, è il più bel palazzetto di Francia, uno dei più belli d'Europa. Siamo fortunati ad avere un torneo come questo – ha detto Benneteau – c'è tanta magia. Non so ancora dove collocare questa settimana nella mia scala personale. Di sicuro è molto in alto, ma vi potrò rispondere solo dopo la fine”. Tutta la Francia tennistica, ovviamente, spera che l'epilogo non sia in semifinale. Non prima delle 15.30 (diretta Sky Sport 2) se la vedrà con il sornione Jack Sock, che vede la clamorosa possibilità di raggiungere il Masters.

IL LUSSO DI POTER SCEGLIERE
Nell'ultimo match di giornata, terminato quasi all'1 di notte, l'americano ha schiantato alla distanza un nervoso (e falloso) Fernando Verdasco. “Mi è già capitato di battere giocatori meglio piazzati di me – dice Benneteau – però mai due top-10 di fila, e neanche tre top-15. Tuttavia, dopo lo Us Open sto giocando davvero bene: a New York ho fatto quarti in doppio e a Metz ho vinto il torneo, poi in singolare ho raggiunto la finale a Orleans e ho giocato ottime partite ad Anversa e Basilea. Senza aver niente da perdere, sono felice di essere qui e sto giocando un ottimo tennis”. Dovrebbe essere la sua ultima partecipazione a Bercy: nel 2018 si ritirerà, probabilmente prima di fine stagione. Come era ovvio, gli hanno chiesto se la ritrovata competitività potrebbe spingerlo ad andare avanti. “Gli ultimi due anni sono stati duri – dice lui – ogni settimana avevo più delusioni che gioie. Poi però ho fatto finale in doppio a Wimbledon e ho ritrovato la Davis. È bastato per farmi dire che ne era valsa la pena, ma per il resto ho vinto solo una partita Slam. Sinceramente vorrei trascorrere più tempo a casa, con mia moglie e mio figlio. Nel tennis stai in giro dal 1 gennaio al 31 ottobre, con investimenti e sacrifici: io non voglio fare le cose a metà. Sinceramente non so cosa farò dopo questo torneo, ma mi sono conquistato un lusso incredibile: decidere quando fermarmi. Dovrei essere in tabellone a Wimbledon: ecco, partecipare a Wimbledon senza wild card, giocare un utimo Roland Garros… a 36 anni non potrei chiedere di meglio. Sono benedetto dagli Dei”. Tutto vero, ma la favola non è ancora finita, anche perché il signor “Bennet” ha vinto l'unico scontro diretto contro Jack Sock, tre anni fa a Shanghai. Ma quello di oggi varrà molto di più…

MASTERS 1000 PARIGI BERCY – Quarti di Finale
Julien Benneteau (FRA) b. Marin Cilic (CRO) 7-6 7-5
Jack Sock (USA) b. Fernando Verdasco (SPA) 6-7 6-2 6-3