Soltanto una settimana fa, Ken Flach giocava una partita a golf. Lo amava quasi quanto il tennis, laddove era diventato addirittura numero 1 nella specialità del doppio. Sei titoli del Grande Slam, uno splendido oro olimpico a Seul 1988 e tanti altri successi lo avevano reso una mini-leggenda. Se è vero che il doppio non ha mai avuto la stessa risonanza del singolare, il suo nome – in coppia col fido Robert Seguso – aveva resistito allo scorrere del tempo. Dopo l'ennesima buca, si è ammalato di bronchite. Nell'arco di quattro giorni è diventata polmonite, poi sepsi. In pochi giorni, ad appena 54 anni di età, è deceduto presso il San Francisco Medical Center. A dare l'annuncio è stata Carling Bassett, ex ottima giocatrice e attuale moglie di Seguso. “Non sono riusciti a bloccare la sepsi prima che attaccasse in modo orribile tutti i suoi organi. Ha combattuto fino alla fine e ora sta riposando in pace: adesso il mio cuore è rivolto alla sua famiglia”. Flach e Seguso sono stati indissolubilmente legati per una quarantina d'anni, sin dai tempi del college, fino a diventare la migliore coppia del mondo. È capitato che ogni tanto cambiassero compagno, ma finivano sistematicamente col tornare insieme. Si completavano troppo bene. Flach rispondeva bene, era leggero e dotato di una splendida mano. Da parte sua, Seguso tirava un servizio molto potente. La disgrazia avviene durante il Masters 1000 di Indian Wells, uno dei pochi tornei che non avevano mai vinto. Nel 1985, tuttavia, raggiunsero la finale quando si giocava ancora a La Quinta. Sempre quell'anno, il 14 ottobre, Flach salì al numero 1 nella classifica di specialità. Insieme hanno vinto tre Slam: Us Open 1985 e la doppietta a Wimbledon nel 1987 e nel 1988. Da parte sua, Flach ha raccolto un altro Slam, lo Us Open 1993 insieme a Rick Leach. In carriera ha vinto 443 partite di doppio, condite da 34 titoli. Flach e Seguso si sono incontrati per la prima volta da ragazzini, durante una partita di poker. Poiché nessuno dei due aveva conseguito il diploma di scuola superiore, si sono trovati a giocare nella Division I. Tra il 1981 e il 1983 raccolsero una serie di titoli NCAA mentre coglievano il diploma anche se, secondo i racconti dell'epoca, non andavano praticamente mai a lezione. “L'unica cosa che facevamo era giocare a tennis e mangiare la pizza” disse una volta Flach, a reato ormai caduto in prescrizione.
QUELLA VOLEE DI LECONTE
Diventati professionisti nel 1983, si sono rapidamente imposti come una delle migliori coppie al mondo. Secondo Flach, il doppio era un po' come una relazione con una donna. “Bisogna trovare qualcuno con cui funziona e poi sviluppare una relazione”. Il loro picco di popolarità è arrivato nel 1988, alle Olimpiadi di Seul. Durante la cerimonia inaugurale sfilarono accanto alla superstar Carl Lewis, esportando la loro immagine in mondovisione. Una settimana dopo, vinsero una drammatica finale contro Casal-Sanchez. Finì 6-3 6-4 6-7 6-7 9-7. Madre italiana, iniziò a giocare seguendo le orme del fratello Rick, a un certo punto si allenò anche in Germania. Da professionista mise da parte gli ardori giovanili e divenne uno dei più grandi lavoratori del tour. Aveva mille superstizioni: per esempio, non calpestava mai le righe e sceglieva sempre la sedia più lontana rispetto a quella del giudice di sedia. Portava i capelli lunghi e si narra che avesse sempre tre asciugacapelli con sé. “Dovresti dedicare più tempo al tuo dritto” lo rimproverava Brad Gilbert. I suoi capelli furono oggetto di una curiosa polemica durante la vittoriosa finale dello Us Open 1985 contro Noah-Leconte. Dovendo fronteggiare un setpoint nel tie-break del terzo set, Leconte giocò una volèe che gli passò a pochi millimetri dall'orecchio destro, salvo poi finire fuori. I francesi sostennero che la palla avesse toccato i suoi capelli. L'arbitro si rivolse a lui, che rispose di non essersi accorto di nulla. “Non so se quella palla mi abbia mai colpito – disse Flach – vi è mai capitato di avvertire un servizio che vi passava accanto all'orecchio mentre sei a rete? Avete mai sentito la brezza? Ecco, è andata proprio così”. Gli americani si presero il punto e si sarebbero imposti col punteggio di 6-7 7-6 7-6 6-0. Vincitore di due Slam in doppio misto insieme a Kathy Jordan, si è ritirato nel 1996 e poi si dedicato ad allenare. In singolare, è stato al massimo numero 56 ATP. Nel 1986 ha sposato Sandra Freeman e insieme hanno avuto quattro figli. Fino al 2010 ha allenato a livello universitario, poi i due si sono separati e nel 2010 si è trasferito in California, dove era diventato direttore tecnico del Rolling Hills Club. Si è sposato in seconde nozze con Christina Friedman. La sua ultima apparizione pubblica risale alle NITTO ATP Finals del 2016, quando si recò a Londra insieme ad altri giocatori che avevano partecipato al Masters negli anni 80. Lo aveva vinto nel 1985 e aveva raggiunto la finale nel 1987 e nel 1991. Il mondo del tennis, non soltanto americano, si è stretto attorno alla famiglia. In queste ore, i social network si sono riempiti di decine di messaggi di cordoglio.