Ultimate le quattro prove del Grande Slam è già tempo di bilanci. Noi li facciamo sul Tennis Italiano di ottobre, supportati da numeri esclusivi. Dal nuovo personaggio Naomi Osaka ai test prodotto (c'è anche la nuova “Nadal”), la nostra rivista offre tutto quello che un appassionato può desiderare: interviste, approfondimenti, opinione e molto altro.

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Il 2018 offrirà ancora parecchio tennis, ma la stagione è virtualmente finita il 9 settembre, ultimo giorno dello Us Open. Con i quattro Slam in archivio, è già tempo di bilanci: è quello che abbiamo fatto nel numero de Il Tennis Italiano uscito in questi giorni. Come sempre, un fascicolo da collezione, imperdibile. Abbiamo dedicato la copertina a Novak Djokovic: quella che era partita come una stagione fallimentare è diventata trionfale in un paio di mesi. Grazie al nostro super-statistico Luca Brancher vi scodelliamo il Grand Slam Ranking 2018, ovvero la classifica che tiene conto dei soli risultati nei quattro Major. Tra i maschietti comanda Djokovic: al di là di quello che dirà la classifica ATP del 19 novembre, il vero numero 1 del 2018 è il serbo. È stata una stagione positiva per l'Italia, con Marco Cecchinato e Fabio Fognini tra i top-20. La classifica al femminile premia Simona Halep: non solo guida il ranking, ma ha conquistato più punti di tutte anche negli Slam (nonostante l'immediata eliminazione a New York). Tra le donne, tuttavia, è ben più complicato individuare una vera dominatrice. Il nome nuovo è quello di Naomi Osaka: qualche settimana prima dello Us Open, il New York Times le aveva messo alle calcagna Brook Larmer: ne è venuto fuori un maxi-profilo (talmente lungo da sembrare un saggio breve…) con diversi passaggi che poi si sono rivelati profetici. Noi ve lo riproponiamo integralmente: da non perdere. A proposito di Us Open, il direttore Lorenzo Cazzaniga ci ha svelato le dieci cose che ha imparato osservando l'ultimo Major stagionale, dalle bizze di Serena Williams alla speranza azzurra Lorenzo Musetti.

DA FOREST HILLS A MILANO CITY PADEL
Il nostro Corrado Erba si è dato da fare: non solo ci ha raccontato un “leggendario” spareggio per la promozione in D2 (pare che la sua rubrica sulla vita da club sia tra le più apprezzate del magazine), ma è andato a New York e ha potuto visitare lo storico West Side di Forest Hills, il circolo che ha ospitato lo Us Open fino al 1977. Flushing Meadows è più grande e funzionale, ma il fascino e l'atmosfera di Forest Hills sono un'altra cosa: Corrado ce li ha raccontati. Non manca la firma di Federico Ferrero: è suo il pezzo d'opinione sulla rivoluzione della Coppa Davis, (s)venduta dall'ITF in cambio dei soldi di Kosmos e di Gerard Piqué. La faccenda Davis è solo la punta dell'iceberg di una politica tennistica che, tra competizioni di vario genere, rischia di sfuggirci di mano. Marco Caldara ha raccolto la testimonianza di alcuni coach giovani e di valore, anche se non così famosi: per la rubrica sugli “expats” ha parlato con Andre Rizzoli e Gianluca Marchiori, entrati nel team della Good to Great Academy, in Svezia, guidata da Magnus Norman. Grazie alle imprese di Stan Wawrinka e (più recentemente) di Aryna Sabalenka è diventata uno dei luoghi cult del nostro mondo: ce la siamo fatta raccontare da chi la vive quotidianamente. Molto interessante anche l'intervista con Stefano Dolce, giovane coach piemontese che sta facendo ottime cose con giocatrici non ancora entrate tra le top-100. In questo momento si occupa di Anastasia Grymalska. Lo Us Open ha segnato l'esordio Slam per Martina Di Giuseppe: la talentuosa romana ha vissuto una buona stagione, entrando per la prima volta tra le top-200: Riccardo Bisti l'ha intervistata e si è fatto raccontare una storia con alcuni passaggi quasi drammatici. Sempre Bisti è andato alla scoperta di Milano City Padel, il nuovo maxi-centro dello sport della pala, piccolo gioiello nel cuore di Milano. A raccontarcelo, nientemeno che Pierluigi Casiraghi, mitico centravanti degli anni 90 che è il cuore pulsante del progetto insieme a Demetrio Albertini.

LA RACCHETTA DI RAFA E NON SOLO
Ma il Tennis Italiano, si sa, è anche tecnica e attrezzatura. Imperdibili le pagine firmate dal nostro top-contributor Patrick Mouratoglou: il coach di Serena Williams ha sviscerato ogni segreto di uno dei colpi più spettacolari del tour: il rovescio di Denis Shapovalov. Molto significativo l'intervento di Massimo Ocera, ex promessa azzurra che se la prende con un malcostume tutto italiano: la cultura dell'alibi. Una lettura valida per tutti, dai coach, agli atleti, ai genitori. C'era grande attesa per l'uscita della nuova racchetta di Rafael Nadal: la Babolat Pure Aero è uno dei telai più venduti, da molti anni, ma la versione appena uscita non è un semplice restyling: racchiude le principali caratteristiche dei modelli del 2013 e del 2016. Il nostro equipe di tester l'ha analizzata sia in campo che in laboratorio. Stesso lavoro per un altro telaio davvero interessante, la Pro Kennex Q+ Tour PRO 315, attrezzo adatto a tutti (agonisti compresi) e che non si limita a offrire soltanto il famoso sistema “kinetic”. Come sempre, è l'ingegnere Gabriele Medri ad analizzare un'incordatura. Questo mese è il turno delle String Project Rocket, armeggio valido e che può essere una buona soluzione anche in formato ibrido. Ottobre è il mese in cui riprende la stagione e bisogna rimettersi in regola dopo gli eccessi e i disordini estivi: sono orientate in questo senso le pagine dedicate alla preparazione atletica e all'alimentazione, curate rispettivamente da Lorenzo Falco e dalla dottoressa Federica Mastronardo: suggerimenti molto preziosi. Troverete questo e (molto) altro in questo numero de Il Tennis Italiano: come sempre, è disponibile sia in formato cartaceo che in quello digital (sia il numero singolo che l'abbonamento). Tra il sito internet – pane quotidiano per ogni appassionato – e gli approfondimenti della rivista, il Tennis Italiano rimane un punto di riferimento imprescindibile per l'informazione tennistica. Come accade da 90 anni.

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