Il Board dell'ITF ha approvato il progetto di una nuova World Cup of Tennis Finals, che si candida a sostituire la Coppa Davis tradizionale. Si giocherebbe in una sola settimana, a novembre, con 18 nazioni in gara in sede unica. Le sfide si ridurrebbero a due singolari e un doppio, al meglio dei tre set. Resta un solo ostacolo: l'approvazione di due terzi degli stati membri dell'ITF. Ad agosto la votazione.A occhio e croce, la Coppa Davis come la conosciamo oggi è agli sgoccioli, prossima a cedere il passo agli enormi interessi commerciali che governano il mondo dello sport e alle idee rivoluzionare del presidente ITF David Haggerty, che passo dopo passo si sta avvicinando a uno degli obiettivi promessi durante la campagna elettorale del 2015. Con un comunicato, il Board of Director dell’ITF ha reso noto di aver approvato all’unanimità un piano destinato a stravolgere la formula del World Group, che punta a eliminare i quattro turni divisi nei vari periodi della stagione per raccoglierli in un maxi evento di fine anno denominato World Cup of Tennis Finals, con 18 nazioni che si giocheranno l’Insalatiera in una sola settimana, in sede unica. Il piano, che verrà sottoposto al voto delle nazioni che compongono l’ITF durante l'Annual General Meeting in programma ad agosto a Orlando (per essere approvato serve il consenso di due terzi dei votanti), prevede un accordo da 3 miliardi di dollari e 25 anni di durata con il gruppo di investimenti Kosmos, fondato dal calciatore del Barcellona Gerard Piqué e appoggiato nel progetto dalla compagnia di e-commerce giapponese Rakuten, già title sponsor dell’ATP 500 di Tokyo. La società diventerebbe proprietaria dell’evento, da organizzare – l’intenzione è di farlo già dal 2019 – in partnership con l’ITF, ed è pronta a mettere sul tavolo un prize money da capogiro, in modo da convincere a partecipare tutti i giocatori più forti del mondo, che nelle ultime stagioni hanno un po’ snobbato la Davis.
L’ITF COGLIE L’OCCASIONE
“Il nostro Board – ha detto Haggerty – ha supportato un progetto molto ambizioso per il futuro della Coppa Davis, con l’obiettivo di creare un grande festival di fine anno nel segno di tennis e intrattenimento, con in campo tutti i migliori tennisti del mondo. In più, questa nuova partnership non creerà solamente una Coppa del Mondo di tennis, ma sbloccherà anche degli investimenti da record per le future generazioni di tennisti e appassionati di tutto il mondo”. Nel comunicato si legge che la nuova competizione si giocherebbe sulla durata di sette giorni, con in gara le sedici nazioni che si conquisteranno la permanenza nel World Group per il 2019 più altre due che verranno selezionate in seguito (il criterio non è specificato). La settimana di gare prevederà inizialmente una formula a round robin, con le migliori otto che saranno promosse a un tabellone a eliminazione diretta. Tutte le sfide prevedono la formula di due singolari e un doppio, da giocare al meglio dei tre set. La proposta riguarda esclusivamente il World Group, mentre il format degli altri gruppi rimarrà lo stesso, e non c’è alcun riferimento alla Fed Cup. In più, sempre nel corso delle nuove Finals ci saranno anche i play-off per l’accesso alla competizione dell’anno successivo, con le otto formazioni promosse dal Gruppo 1 opposte alle squadre eliminate nei round robin. Ancora da ufficializzare gli altri dettagli, come la sede scelta per la prima (o le prime) edizioni. Molte città importanti hanno espresso il desiderio di ospitare l’evento, col PalaExpo di Ginevra che potrebbe partire in pole position visto che nel 2017 era stato selezionato dall’ITF per come sede della Final Four di Coppa Davis e Fed Cup, progetto poi bocciato nel General Meeting della scorsa estate.
TRE SETTIMANE VUOTE NEL CALENDARIO ATP?
Dell’idea di Piqué & company di entrare prepotentemente nel mercato del tennis si era già parlato lo scorso maggio, ma sembrava che il loro dovesse rimanere un progetto separato dalla Coppa Davis. Evidentemente, l’ITF ha colto la palla al balzo (viste le enormi disponibilità economiche di Kosmos) e le due parti hanno trovato una soluzione condivisa in grado di soddisfare gli obiettivi di entrambe. Il “no” ai cambiamenti della scorsa estate mette qualche perplessità sulla strada verso l’approvazione del progetto, ma visti gli enormi interessi commerciali alle spalle della nuova Coppa del Mondo, e la promessa di fondi di sviluppo a disposizione delle nazioni, la votazione di agosto in Florida sembra destinata a diventare poco più che una formalità. Dovessero lanciare la competizione già per il 2019, come nelle intenzioni di ITF e Kosmos, si creerebbe una situazione quantomeno bizzarra nel calendario ATP del prossimo anno, che l’associazione giocatori ha ufficializzato a fine gennaio. Oltre a non presentare nessuna traccia della potenziale rivoluzione nelle categoria dei tornei (Mini-Slam ecc…) di cui si vocifera già da qualche anno, il calendario prevede regolarmente le quattro settimane riservate alla Coppa Davis: dopo l’Australian Open, dopo il Masters 1000 di Miami, dopo lo Us Open e dopo le ATP Finals. Quest’ultima settimana ospiterebbe la World Cup of Tennis, mentre c’è il rischio che le altre tre rimangano totalmente prive di tornei del Tour maggiore. A calendario già pubblicato, correre ai ripari non sarà per nulla semplice.