Terminati i lavori: la USTA ha aperto il proprio National Campus, il più grande al mondo, con la bellezza di 100 campi e qualsiasi tipo di struttura. La scommessa? renderlo efficace sia per i principianti che per i professionisti. All'inaugurazione c'erano anche Chris Evert, Jim Courier e James Blake. “Chi entra qui per la prima volta, resta stordito”.Forte del suo incredibile fatturato, che la rende la più ricca federazione al mondo, la USTA ha presentato il suo maxi-campus, di cui parla già da qualche anno. Lo USTA National Campus si trova a Lake Nona, a sud-est di Orlando (Florida), ed è costato 63 milioni di dollari. L'obiettivo, ovviamente, è aumentare il numero di giocatori d'elite, dando continuità al buon momento del tennis americano, almeno a livello giovanile. A fare gli onori di casa, in una giornata di sole, c'era la presidentessa Katrina Adams: “Il campus è destinato a giocatori di ogni livello ed età, e ci aiuterà a rendere il nostro sport ancora più accessibile. Questo è il nirvana, il paradiso. E' veramente la casa del tennis americano”. L'impianto è stato ufficialmente inaugurato lunedì 2 gennaio e si estende su un terreno di 64 acri. Ci sono 100 campi da tennis in tutte le superfici (tranne l'erba…), di cui 6 indoor. Pochi? Forse, ma da quelle parti il clima non è un grosso problema. La curiosità è che la terra battuta europea proviene dall'Italia, da Cremona. Oltre ai tradizionali sistemi di allenamento, i frequentatori del campus avranno a disposizione una tecnologia all'avanguardia. Inoltre sarà aperto a tutti i maestri, allenatori e organizzatori del paese, i quali potranno visitarlo, raccogliere informazioni e trasmetterle alle rispettive comunità."DA RESTARE STORDITI"
“Questo campus non lascia davvero nulla di intentato – ha detto Chris Evert, sempre coinvolta in progetti di questo tipo (a Boca Raton c'è anche un'accademia con il suo nome) – l'attenzione al dettaglio è stata enorme e di sicuro migliorerà il nostro sport, a ogni livello. Cambierà il gioco: non ho mai visto niente di simile”. Alla grande apertura, oltre alla Evert, c'erano anche Jim Courier, James Blake e il direttore esecutivo USTA Gordon Smith. “Quando mettono piede in questo posto, le persone restano stordite, perché un posto del genere non era mai stato nemmeno concepito” ha detto Smith. In effetti, è abbastanza curioso che ci sia spazio per tutti, dai principianti fino agli aspiranti numeri 1. E c'è la promessa che ci sarà un'opportunità anche per i giocatori provenienti da famiglie meno ricche. “Vedremo i numeri in costante aumento – dice Chris Evert – non solo nella partecipazione, ma anche nella percentuale di giovani che proveranno a diventare professionisti”. Ci sono anche un paio di campi con circa 500 posti a sedere, rendendolo pienamente adeguato a ospitare eventi ufficiali e/o gare a squadre.
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