Lo spirito delle Olimpiadi, che raggruppano quegli sport per cui vincere un oro rappresenta l’obiettivo di stagione, si perde a contatto con uno sport ricco come il tennis

Da quando, molti anni fa, hanno riaccolto il tennis alle Olimpiadi, ogni quattro anni mi chiedo cosa ci stia a fare. E come per il tennis me lo domando per calcio, golf e basket.
Le Olimpiadi sono speciali perché raggruppano tutti quegli sport per i quali vincere l’oro olimpico è il massimo. Per tennis calcio e golf non è così, chiedete a ogni tennista se preferisce vincere uno Slam o le Olimpiadi, e la risposta è scontata.
Il perché ci stanno è lapalissiano: i diritti televisivi sono enormi e come dicono i gambler, piatto ricco mi ci ficco.
Personalmente alle Olimpiadi non guardo mai una partita di tennis o di calcio, preferisco uno sport “minore” dove ci sta il vero spirito olimpico; guardo e mi appassiono non solo per le regine delle Olimpiadi, nuoto ed atletica, ma anche per eventi che non guardo quasi mai come ciclocross, canoa, tiro al piattello, pallamano e via dicendo. Gli atleti sono più spontanei e genuini e l’abbraccio a fine gara è sempre sincero.
Amo il tennis, che oltretutto mi fa vivere bene, quindi non sputo sul piatto dove mangio: però ai Giochi è solo un torneo qualunque, con la differenza che se vinci ti danno una medaglia d’oro e suonano l’ inno del tuo paese. Si potrebbe dire che si assapora l’atmosfera del villaggio ma la maggior parte di tennisti, calciatori e golfisti va in alberghi a sei stelle; sono in fondo ghettizzati nel lusso, non appartengono ai giochi. Si potrebbe pensare ad un compromesso, magari fare partecipare gli under e giocare una specie di next gen come fa la boxe.
E’ ovviamente molto opinabile quello che scrivo, ma per me vedere il tennis alle Olimpiadi è come vedere una bandiera della Lazio nella curva della Roma, vale a dire: mettere il profano nel sacro non c’entra niente; ma personalmente temo che presto ci vedremo anche un Gran Premio di Formula 1 e di moto. Ormai comanda il dio denaro.