Quattro degli undici titoli dello svizzero sono arrivati in India: si è ripetuto anche quest'anno, senza perdere un set, battendo in finale un aggressivo Borna Coric. Non ha affrontato fenomeni, ma incoraggia l'autoritario rendimento al servizio. 

Se escludiamo la sconfitta di Roger Federer (in parte giustificata dall'influenza che ha colpito lo svizzero nei giorni scorsi), il 2016 è iniziato senza sorprese. Djokovic ha dominato a Doha, Wawrinka si è preso per la quarta volta il torneo d Chennai. Lontano da grosse pressioni, nel bulimico calendario della prima settimana, Stan the Man non ha quasi mai sofferto e in finale ha superato il croato Borna Coric, coetaneo e connazionale della fidanzata Donna Vekic. Queste credenziali, tuttavia, non gli hanno fruttato sconti nel 6-3 7-5 che ha regalato a Wawrinka la dodicesima vittoria consecutiva all'Aircel Open, dove ha vinto 24 set di fila. Per Wawrinka è l'undicesimo titolo in carriera, foriero di un bell'assegno di 75.700 dollari. “Il pubblico è stato grande, mi danno un grande supporto ogni anno. Io provo sempre a migliorare, a muovermi meglio, ad essere più aggressivo con il dritto e a servire meglio. Sono soddisfatto del rendimento al servizio in questa settimana”. Nel primo set è andato avanti 4-2, sfruttando la prima palla break, poi è stato bravo a cancellarne cinque a un aggressivo Coric per poi chiudere 6-3. Più equilibrio nel secondo set, quando non ci sono stati scossoni fino all'undicesimo game. Il break decisivo non poteva che arrivare con un fantastico rovescio lungolinea. Pochi minuti dopo, Stan firmava la vittoria. Una vittoria che due anni fa gli portò fortuna, germoglio del successo di qualche settimana dopo a Melbourne.


UN SERVIZIO CHE INCORAGGIA

Pochi rimpianti per Coric: giocare la prima finale ATP a 20 anni neanche compiuti, al primo match con il nuovo allenatore (Miles Maclagan), è un ottimo risultato. Tra l'altro lo ha fatto con il carattere, vincendo tre partite difficili, chiuse in tre set, contro Marcel Granollers, Roberto Bautista Agut e Aljaz Bedene, finalista in carica, dopo una battaglia di tre ore. Segnali importanti della bravura di questo ragazzo, anche se il suo tennis non entusiasma. Gioca bene, ha il carattere giusto, ma con il dritto non fa male. Se Maclagan troverà il modo di renderlo più incisivo, potrà entrare tra i top-20 già entro il 2016. L'ultimo teenager a vincere un titolo ATP è stato un altro croato, Marin Cilic, a New Haven nel 2008. Per imitarlo ha ancora tutto l'anno a disposizione, poiché compirà 20 anni il prossimo 14 novembre. Intanto è già il più giovane tra i top-50 ATP. Ci si domanda se questo successo avrà una qualche influenza in chiave Australian Open, per Wawrinka. Crediamo di no, anche perché in quattro partite non ha battuto neanche un top-15. Gli avversari di più alta classifica incontrati sono stati Garcia Lopez (n.27) e Paire (n.19). Bravissimi, per carità, ma non certo candidati al titolo in Australia. C'è però un dato che incoraggia: l'ottimo rendimento al servizio. In finale ha tirato ben 15 ace e cancellato tutte le palle break concesse. L'efficacia nei colpi di inizio può essere importante, decisiva contro tutti…tranne che con Novak Djokovic. In questo momento, il serbo sembra davvero intoccabile. Peggio, inavvicinabile.

 

ATP 250 CHENNAI – Finale

Stan Wawrinka (SUI) b. Borna Coric (CRO) 6-3 7-5