Il ligure non riesce a venire a capo del terzo turno contro lo spagnolo in due giorni di match
Fabio Fognini vede sfumare il sogno del primo ottavo di finale a Wimbledon: Roberto Bautista Agut vince un match durato due giorni con il punteggio di 7-6(6) 3-6 5-7 7-6(1) 6-4. Alcuni rimpianti per l’azzurro che sono da ricercare soprattutto nel tiebreak del primo, in cui era avanti 4-1.
I primi due set del match vivono di un sostanziale equilibrio, nonostante in termini di occasioni è stato senza dubbio Fognini ad averne di più. Il primo parziale vive di emozioni solamente durante il tie-break – con appena una palla break a testa nell’arco dell’intero set – con Fognini che ha vanificato un vantaggio di 4-1 con doppio mini-break di vantaggio, prima di cedere allo spagnolo per otto punti a sei. La sensazione era però che il tennista ligure ne avesse complessivamente di più rispetto all’avversario e che lo svantaggio non fosse poi così giusto. Arriva così nel corso dell’ottavo gioco del secondo set il break che gli consente di ricucire lo strappo e portarsi un set pari, dopo che nel secondo e nel sesto gioco ha vanificato un totale di sei palle break.
Succede letteralmente qualsiasi cosa nel terzo set, di gran lunga il più divertente ed emozionante della partita. Nell’arco dell’intero parziale Fognini è sempre stato costretto a rincorrere, a partire dal break arrivato in favore di Bautista nel corso del secondo game e recuperato nel quinto gioco. Il pericolo per il ligure diventa più vivo sul punteggio di 5-4 per lo spagnolo, quando il ligure sotto 15-40 ha offerto due palle break che erano altrettanti set point. Come spesso accaduto lungo tutto il match è proprio nelle difficoltà che Fognini trova il suo tennis migliore e dopo aver salvato i due set point strappa il servizio nel successivo turno di risposta, consolidando il vantaggio nel dodicesimo gioco e chiudendo il set in suo favore. Significativo l’80% di punti vinti con la prima di servizio da parte di Fognini, nonostante Bautista abbia messo un maggior numero di prime in campo (84% contro il 68% dell’azzurro).
Trovare un filo logico al match è diventato praticamente impossibile nel corso del quarto set, dove ogni tipo di pronostico è diventato impossibile. A partire dal punteggio del 2-1 per Bautista inizia una serie di quattro break consecutivi – due per parte – che hanno prodotto un nulla di fatto e con il punteggio fissato sul 4-3. Chi ha più da recriminare è però Fognini, che dopo aver recuperato il primo dei due break subiti ha ceduto ancora il servizio quando era avanti 40-0, in un game folle con due doppi falli e un errore non forzato. La sensazione anche in questo quarto parziale è che tutto resta nelle mani di Fognini, nel bene e soprattutto nel male. Quando il match sembrava aver ritrovato una sorta di equilibrio, il match viene sospeso per pioggia sul 5-4 in favore di Bautista.
Dopo un giorno si riprende, Fognini riesce a gestire bene il turno di servizio dopo l’interruzione, ma gioca un pessimo tiebreak con diversi errori banali di cui uno al volo. Bautista colpisce meglio la palla e vince il tiebreak per 7–1, portando tutto al set decisivo. Anche nel parziale decisivo parte meglio lo spagnolo con un break sull’1-1 che rompe subito l’equilibrio: il dritto tradisce Fabio in un paio di circostanze. Il ligure reagisce subito, un paio di punti incredibili, un super passante e uno scambio prolungato e arriva il contro-break. Al servizio però è sempre Fognini a soffrire, annulla la palla del 3-4 nel settimo gioco, ma sul 4-4 perde la battuta a zero con un doppio fallo e un errore di rovescio. Così si spegne il sogno dell’azzurro, perdendo 6-4 al set decisivo.