La Francia ritrova le semifinali a Monte Carlo con il personaggio meno atteso. Gilles Simon spera di ripetere l’impresa di Madrid 2008, quando sorprese Nadal davanti alla sua gente.
Dopo Tipsarevic e Tsonga, Gilles Simon proverà a battere Nadal
Di Riccardo Bisti – 21 aprile 2012
Era dal 2005 che un francese non arrivava in semifinale a Monte Carlo (era l'anno in cui Gasquet battè Federer). Tutti aspettavano Jo Wilfried Tsonga, invece è arrivato Gilles Simon. Con la sua aria da elfo, il nizzardo si è imposto 7-5 6-4 e sfiderà Nadal per un posto in finale. In precedenza, lo spagnolo aveva colto la 40esima vittoria consecutiva a Monte Carlo battendo Stanislas Wawrinka con identico punteggio (7-5 6-4). Detto che Nadal è soddisfatto (“Ieri e oggi ho elevato il mio rendimento, sono in semifinale e questa è una grande notizia per me”), e che ha avuto l’unico momento di difficoltà nel primo set, quando si è fatto riprendere sul 4-4, il personaggio del giorno è il francese. Smilzo, tranquillo, a inizio carriera portava dei capelli lunghi che non si addicevano al personaggio. Adesso non ci sono dubbi: basta guardarlo in faccia e capisci che è francese. Quella contro Tsonga non è stata una bella partita. Peter Bodo, senza peli sulla lingua, l’ha definita una “schifezza”. Ma si sa, i derby vanno così. Tsonga è uno dei suoi migliori amici ed è normale che non ci fosse agonismo selvaggio. Simon ha sciupato due break di vantaggio nel primo set, ma è riuscito ugualmente a vincerlo. Nel secondo, in svantaggio 1-4, ha vinto 20 degli ultimi 23 punti e si è qualificato per le semifinali. E’ la prima volta in 10 anni di carriera che batte due top 10 di fila (negli ottavi aveva superato Janko Tipsarevic).
Il più bel ricordo nella carriera di Simon è la semifinale al Masters 1000 di Madrid 2008, quando si giocava ancora indoor. In semifinale pescò proprio Nadal e lo battè davanti alla sua gente dopo 3 ore e 23 minuti di gioco. Uscì tra gli applausi per la sua grinta silenziosa, a differenza di quello che accadde qualche anno prima a Berdych, che zittì polemicamente il pubblico. In finale perse da Murray. Qualche settimana dopo avrebbe raggiunto le semifinali al Masters di Shanghai. Era il suo momento d’oro, poi nel 2010 ha avuto un calo (è sceso fino al numero 42), forse anche perché era distratto dalla maternità della compagna Carine, che ha messo al mondo il piccolo Timothee mentre Gilles stava giocando lo Us Open. Nel 2011 è risalito grazie ai titoli ad Amburgo (il più importante in carriera) e Sydney. A Monte Carlo non era mai andato oltre il terzo turno: quella colta nel Principato è la seconda semifinale Masters 1000 in carriera (era andato così avanti a Toronto nel 2008). Insomma, un signor giocatore a cui manca il botto nei tornei del Grande Slam. Il suo sogno è vincere il Roland Garros, dove al massimo è arrivato negli ottavi. In Australia ha raggiunto i quarti nel 2009, e forse quello è il suo limite. Cresciuto nel mito di Michael Chang (“Mi ha fatto capire che si può diventare campioni anche senza essere alti”), ama molto i videogiochi. Ci gioca sin da quando era piccolo, ma non ha mai giocato alla Playstation contro Nadal. “In effetti i giochi di sport non sono tra i miei preferiti”
Simon ama la cucina italiana e ricorda con un sorriso il momento più imbarazzante della sua carriera. “Eravano a Cincinnati, ho lanciato la racchetta e nel rimbalzare è finita fuori dal campo. Non ne avevo più e non la potevamo recuperare perché era finita in un parcheggio difficile da raggiungere. Ne ho presa una non mia, poi è tornata dopo 20 minuti tra gli applausi del pubblico”. Contro Nadal cercherà di divertirsi “E di prendermi tutti i lati positivi del match, anche se dovessi perdere”. L’allievo di Thierry Tulasne non è solito fare proclami roboanti, ma di certo darà l’anima. A Madrid 2008 nessuno avrebbe puntato un euro su di lui. Invece vinse. E il Nadal di questi giorni è uno dei più attaccabili degli ultimi tempi. Chissà se il pubblico farà il tifo per lui o spingerà per l’ennesima finale tra Rafa e Djokovic. Lo spagnolo andrebbe a caccia dell’ottavo titolo di fila, mentre Djokovic vorrà onorare la scomparsa di nonno Vladimir. “Gillou” avrà la forza di fare il guastafeste?
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