Termina negli ottavi l'avventura di Rafael Nadal. Lo spagnolo concede i primi due set a Gilles Muller, lotta come può, ricuce lo strappo, ha le sue occasioni, ma alla fine si arrende 15-13 al quinto. “Non è stata la mia miglior partita, ma ho trovato un avversario scomodo”. E' il deja vu di 12 anni fa.

E' finita come dodici anni fa. Lottare come un leone non è bastato: Rafael Nadal ha giocato con il giusto atteggiamento, fino all'ultima palla, ma nei quarti di Wimbledon ci va Gilles Muller. E una sorpresa ben più grande rispetto al 2005, se non altro perché in una dozzina d'anni ha raccolto altri quattordici Slam. E tutti pensavano – lui per primo – che, superate le forche caudine della prima settimana, avrebbe potuto fare grandi cose. Invece è franato al primo vero ostacolo contro un avversario in grado di mettergli pressione costante. In 4 ore e 48 minuti, Gilles Muller non ha dato reali segni di cedimento e si è imposto 6-3 6-4 3-6 4-6 15-13. Il risultato fa ancora più impressione tenendo conto della marcia di Rafa: era arrivato negli ottavi senza perdere un set, striscia che si può estendere a 10 partite se consideriamo anche il Roland Garros. Persi i primi due set, Nadal aveva ricucito lo strappo e ha avuto cinque palle break nel quinto set. Per sua stessa ammissione, cinque mini matchpoint. Ma Muller ha tenuto bene, fino a prendersi la libidine massima dopo l'ultimo dritto di Rafa. “Non ho ben realizzato cosa sia successo – ha detto Muller – è stata una grande sensazione, pensavo che sarebbe arrivata la sospensione per oscurità. Alla fine è stata una grande battaglia, credo di aver avuto quattro matchpoint e non li ho sfruttati. Quando me ne sono procurati altri due sul 14-13, ho pensato che avrei dovuto dare il 100%”.

LA MALEDIZIONE DEL TETTO IN COSTRUZIONE
La durata del match ha costretto gli organizzatori a rinviare a martedì l'impegno di Novak Djokovic con Adrian Mannarino. A sorpresa, non hanno spostato il match sul Campo Centrale (dove il tetto e le luci avrebbero consentito di giocare almeno fino alle 23 locali). “Alle 20.30 c'erano ancora 30.000 persone, quindi uno spostamento del match avrebbe creato un significativo problema di sicurezza. Abbiamo spiegato la situazione a entrambi i giocatori: il match inizierà alle 12 sul Centre Court” hanno fatto sapere con un comunicato. Ma è ancora viva l'impressione per quanto accaduto sul Campo 1, laddove stanno preparando un secondo tetto. Dieci anni fa, su un Centrale in rifacimento, Rafa perse in cinque set contro Roger Federer. Ma allora era una finale. Muller è stato perfetto nei primi due set, mantenendo ottime percentuali con il servizio e giocando grandi volèe. La vittoria a 's-Hertogenbosch e la semifinale al Queen's gli avevano dato una certa fiducia, resa ancora più evidente da un dritto mancino a uscire che si accomodava sul rovescio di Nadal e lo costringeva a giocare (troppo) sulla difensiva. Persi i primi due set, Rafa ha cambiato posizione in risposta, arretrando per prendersi più tempo. Guarda caso, scappava 3-1 nel terzo e provava a caricarsi con uno dei suoi famosi fist-pump. Con la sua flemma, Muller non ha battuto ciglio. D'altra parte, sapeva cosa aspettarsi. E non si è disunito nemmeno quando ha incassato un break nel quinto game del quarto set, lasciapassare per un drammatico set decisivo.

MULLER, NIENTE ISTERISMI
Un set epico, uno dei migliori stralci di tennis del 2017. Con il vantaggio di poter servire per primo, Muller ha messo costante pressione su Nadal. Ha avuto i primi due matchpoint sul 5-4, ben annullati da Rafa. Lo spagnolo ha poi avuto una palla break sul 6-6, più altre quattro sull'8-8. Neanche una sfruttata. “C'è qualche rimpianto per quel punto in cui sono andato a rete” ha detto Nadal in conferenza stampa, un po' nervoso. Sul 10-9, Muller ha avuto altri due matchpoint ma non li ha sfruttati. Tutto faceva pensare che il tempo, i nervi e la fatica avrebbero aiutato il giocatore più forte, più abituato a vivere certe situazioni. Invece la favola lussemburghese si concretizzata quando erano appena scoccate le 20.30 locali. “Non ho giocato la mia miglior partita – ha esalato Nadal – però ho affrontato un avversario scomodo. E' difficile analizzare la situazione in modo positivo. Ho giocato meglio degli anni passati, ma ero pronto per ben altrIi risultati. Ho perso un'opportunità”. “Difficile dire cosa abbia fatto la differenza” ha detto papà Muller, padre di due bambini e meraviglioso negli attimi dopo il successo. Niente isterismi, niente urla, niente manifestazioni eccessive. A 34 anni, ha capito che le cose importanti sono altre. Ma così belle, per un tennista, non ce ne sono molte.

WIMBLEDON 2017 – Ottavi di Finale
Gilles Muller (LUX) b. Rafael Nadal (SPA) 6-3 6-4 3-6 4-6 15-13