LO STUDIO – Serena Williams è a un passo dal Grande Slam, ma una nostra analisi statistica certifica che il Serena Slam del 2002-2003 aveva un peso specifico ben superiore. Motivo? Affrontò avversarie ben più forti. Ha vinto due degli ultimi quattro Slam senza battere neanche una top-10… 

Lo spunto per questo articolo nasce dalla chiacchierata con Dario Castaldo per conto di SBS Radio, versione nella nostra lingua della radio di stato australiana. Il bravo Dario ci ha domandato se il “Serena Slam 2”, completato con il recente successo a Wimbledon, abbia più o meno valore del “Serena Slam 1”, ottenuto dodici anni fa. Tra il Roland Garros 2002 e l'Australian Open 2003, la pantera del Michigan vinse quattro Slam di fila in una situazione tecnica e storica molto diversa da quella di oggi. Dovesse vincere lo Us Open, diventerebbe la quarta di sempre a centrare il Grand Slam dopo Maureen Connolly (1953), Margaret Court (1970) e Steffi Graf (1988). In quel caso, gli Slam “zoppi” verrebbero dimenticati. Ma oggi, tuttavia, è legittimo fare un paragone tra le due imprese. Colti a sorpresa da Castaldo, su due piedi abbiamo conferito maggior valore al Serena Slam di allora. Motivo? La presenza di un'avversaria di livello assoluto come la sorella Venus, battuta in tutte le quattro finali, e l'attuale assenza di una vera alternativa al dominio di Serena. Abbiamo fatto l'esempio di Timea Bacsinszky, semifinalista al recente Roland Garros e quasi vincitrice su Serena. L'avversaria parigina di 13 anni fa, allo stesso turno, fu una certa Jennifer Capriati. La stessa Bacsinszky non si offenderà se sottolineiamo la differenza tra le due. La vicenda ci ha incuriosito e abbiamo analizzato i due Serena Slam, spulciando le 56 partite vinte dall'americana, il valore delle avversarie e la fatica per centrare l'impresa. I dati statistici hanno dato ragione alle sensazioni istintive. Il Serena Slam del 2002-2003 vale di più. Ecco il dettaglio dei successi di Serena. 

 

SERENA SLAM 1

 

ROLAND GARROS 2002

Martina Sucha (n. 39) 6-3 6-0

Dally Randriantefy (n. 169) 6-2 6-3

Janette Husarova (n. 41) 6-1 6-3

Vera Zvonareva (n. 142) 4-6 6-0 6-1

Mary Pierce (n. 132) 6-1 6-1

Jennifer Capriati (n. 1) 3-6 7-6 6-2

Venus Williams (n. 2) 7-5 6-3

 

MEDIA RANKING AVVERSARIE: 75,14

3 vincitrici Slam

2 top-10

 

 

WIMBLEDON 2002

Evie Dominikovic (n. 103) 6-1 6-1

Francesca Schiavone (n. 45) 6-3 6-3

Els Callens (n. 119) 7-6 7-6

Chanda Rubin (n. 27) 6-3 6-3

Daniela Hantuchova (n. 12) 6-3 6-2

Amelie Mauresmo (n. 11) 6-2 6-1

Venus Williams (n. 1) 7-6 6-3

 

MEDIA RANKING AVVERSARIE: 45,42

3 vincitrici Slam

1 top-10

 

US OPEN 2002

Corina Morariu (n. /) 6-2 6-3 (*)

Dinara Safina (n. 91) 6-0 6-1

Nathalie Dechy (n. 26) 6-1 6-1

Daja Bedanova (n. 24) 6-1 6-1

Daniela Hantuchova (n. 11) 6-2 6-2

Lindsay Davenport (n. 10) 6-3 7-5

Venus Williams (n. 2) 6-4 6-3

 

MEDIA RANKING AVVERSARIE: 27,33

2 vincitrici Slam

2 top-10

 

AUSTRALIAN OPEN 2003

Emile Loit (n. 56) 3-6 7-6 7-5

Els Callens (n. 66) 6-4 6-0

Tamarine Tanasugarn (n. 32) 6-1 6-1

Eleni Danilidou (n. 20) 6-4 6-1

Meghann Shaughnessy (n. 33) 6-2 6-2

Kim Clijsters (n. 4) 4-6 6-3 7-5

Venus Williams (n. 2) 7-6 3-6 6-4

 

MEDIA RANKING AVVERSARIE: 30,42

2 vincitrici Slam

2 top-10

 

 

MEDIA RANKING AVVERSARIE – 44,57

10 VINCITRICI SLAM INCONTRATE

7 TOP-10 INCONTRATE

5 SET PERSI

 

SERENA SLAM 2

 

US OPEN 2014

Taylor Townsend (n. 103) 6-3 6-1 (*)

Vania King (n. 81) 6-1 6-0

Varvara Lepchenko (n. 52) 6-3 6-3

Kaia Kanepi (n. 50) 6-3 6-3

Flavia Pennetta (n. 12) 6-3 6-2

Ekaterina Makarova (n. 18) 6-1 6-3

Caroline Wozniacki (n. 11) 6-3 6-3

 

MEDIA RANKING AVVERSARIE: 37,33

0 vincitrici Slam

0 top-10

 

AUSTRALIAN OPEN 2015

Alison Van Uytvanck (n. 106) 6-0 6-4

Vera Zvonareva (n. 203) 7-5 6-0

Elina Svitolina (n. 26) 4-6 6-2 6-0

Garbine Muguruza (n. 24) 2-6 6-3 6-2

Dominika Cibulkova (n. 10) 6-2 6-2

Madison Keys (n. 35) 7-6 6-2

Maria Sharapova (n.2) 6-3 7-6

 

MEDIA RANKING AVVERSARIE: 58

1 vincitrice Slam

2 top-10

 

ROLAND GARROS 2015

Andrea Hlavackova (n. 190) 6-2 6-3

Anna-Lena Friedsam (n. 105) 5-7 6-3 6-3

Victoria Azarenka (n. 27) 3-6 6-4 6-2

Sloane Stephens (n. 40) 1-6 7-5 6-3

Sara Errani (n. 17) 6-1 6-3

Timea Bacsinszky (n. 24) 4-6 6-3 6-0

Lucie Safarova (n. 13) 6-3 6-7 6-2

 

MEDIA RANKING AVVERSARIE: 59,42

1 vincitrice Slam

0 top-10

 

WIMBLEDON 2015

Margarita Garparyan (n. 113) 6-4 6-1

Timea Babos (n.93) 6-4 6-1

Heather Watson (n. 59) 6-2 4-6 7-5

Venus Williams (n. 16) 6-4 6-3

Victoria Azarenka (n. 24) 3-6 6-2 6-3

Maria Sharapova (n. 4) 6-2 6-4

Garbine Muguruza (n. 20) 6-4 6-4

 

MEDIA RANKING AVVERSARIE: 47

3 vincitrici Slam

1 top-10

 

MEDIA RANKING AVVERSARIE – 50,43

5 VINCITRICI SLAM INCONTRATE

3 TOP-10 INCONTRATE

9 SET PERSI

 

Una precisazione: al primo turno dello Us Open 2002, Serena affrontò Corina Morariu. In quel momento, la sfortunata americana (straordinaria nel battere la leucemia) non aveva una classifica mondiale, pur essendo una ex top-30. Considerarla avrebbe falsato la media-ranking delle avversarie. Per questo i calcoli partono dal secondo turno. Abbiamo fatto lo stesso per lo Us Open 2014, eliminando dai conti la giocatrice di più bassa classifica affrontata dalla Williams (la n. 103 Taylor Townsend, peraltro battuta al primo turno). Il dato è abbastanza chiaro: il Serena Slam 1 ha un valore ben maggiore rispetto a quello attuale. La media-ranking delle avversarie affrontate da Serena è più bassa (44,57 rispetto a 50,43) ma, soprattutto, il livello assoluto è maggiore. In ben 10 partite su 28, Serena ha affrontato una vincitrice Slam, mentre oggi è successo appena cinque volte. Stessa storia per le top-10 affrontate: sette su ventotto, con l'ottima percentuale del 25%. Nei successi attuali ne ha sfidate soltanto tre (poco più del 10%): Dominika Cibulkova in Australia e due volte Maria Sharapova, nella finale di Melbourne e nella semifinale di Wimbledon. Inutile ricordare quando la russa non sia un pericolo per Serena: non ci perde dal 2004, per un totale di 17 vittorie consecutive e appena due set persi. Al contrario, nel 2002-2003 affrontò ben sette top-players e diede vita ad alcuni match epici. Esempi? La semifinale del Roland Garros contro Jennifer Capriati (allora numero 1), quella dello Us Open contro Lindsay Davenport e gli ultimi due turni dell'Australian Open contro Kim Clijsters e Venus Williams. Contro la belga rimontò da 1-5 nel terzo set, annullando due matchpoint. Si potrebbe obiettare che quattro finali contro la stessa avversaria, peraltro l'amata sorella, potrebbero sminuire il valore di quell'impresa, soprattutto alla luce dei sussurri dell'epoca, secondo cui gli scontri diretti fossero orchestrati a tavolino da papà Richard. Non crediamo: intanto Venus era la più forte avversaria possibile (a Wimbledon era addirittura n.1 WTA) e poi, in finale, non c'erano ragionamenti da fare. Anche volendo, Richard non avrebbe potuto influire. Semmai, pensava a fotografarle dal players box. A testimonianza del maggior valore di quei successi (e della qualità di Serena), è opportuno ricordare che perse appena cinque set (vincendone 56), mentre oggi ne ha già ceduti nove. L'unico match davvero “sbagliato” fu il primo turno dell'Australian Open 2003, quando rischiò di perdere con Emilie Loit. Nell'attuale Serena Slam ne ha persi nove, rimontando un set di svantaggio in ben sette occasioni. Ciò che impressiona, nella recente cavalcata di Serena, è che ha vinto due Slam senza battere neanche una top-10 (Us Open 2014 e Roland Garros 2015). Non è colpa sua, ci mancherebbe, ma certifica il “vuoto di concorrenza” che si è creato alle sue spalle. Se la “vera” numero 2 è indiscutibilmente Maria Sharapova, nettamente inferiore a lei, un motivo ci sarà. Quindi è opportuno fare i complimenti a Serena e al suo coach-fidanzato Patrick Mouratoglou, che ha avuto il grande merito di riportare il tennis in cima alle priorità della sua allieva. I risultati si vedono. Ma vien da domandarsi quanto avrebbe vinto se avesse incontrato Mouratoglou qualche anno prima…