Aveva concesso un'intervista a un giornale portoghese, giusto per alimentare l'attesa in vista del torneo dell'Estoril, dove un paio d'anni fa giunse in finale. Alla fine, Nick Kyrgios non andrà in Portogallo. Il forfait è stato ufficializzato nelle ultime ore, probabilmente perché è ancora scosso dopo la morte di nonno Christos, a cui era molto legato. La stagione sul rosso di Nick, dunque, dovrebbe iniziare il 6 maggio con il Masters 1000 di Madrid. L'attesa è enorme, poiché sembra aver effettuato un passo decisivo verso la maturazione. A dargli una mano in questa fase, paradossalmente, sono stati i problemi della fidanzata Ajla Tomljanovic, pure lei tennista. Dopo l'Australian Open, Nick si trovava in una “cattiva posizione”, ma poi...”Ho pensato a lei e a come si era ritrovata dopo un intervento chirurgico, senza neanche la possibilità di palleggiare. Allora ho messo un po' di prospettiva nella mia vita. Vederla più spesso ha messo ordine nella mia testa. Abbiamo palleggiato tanto e spero che potremo giocare il doppio misto insieme a Wimbledon. Sarebbe bello vederla di nuovo in uno Slam”. Dovrebbe essere possibile, poiché Ajla potrà usufruire del ranking protetto. Kyrgios ha festeggiato il suo 22esimo compleanno a Charlottesville, in Virginia, dove la fidanzata sta giocando un torneo ITF. Ma se la Ajla è stata la sua principale fonte di ispirazione, non è l'unica. Ad esempio, sono molto importanti Lleyton Hewitt e il compagno di doppio Matt Reid. “L'ho convinto a fare gruppo con i compagni di Davis dopo l'Australian Open – ha detto Hewitt – abbiamo creato una chat di gruppo per sostenerlo nel periodo della Davis, ma nel corso della stagione è diverso. La presenza di Matt lo aiuta a non essere travolto dalla nostalgia di casa”.
LA STAMPA IMPICCIONA E I SUGGERIMENTI DI MURRAY
Il rapporto con Hewitt è importante: non è un caso, forse, che Kyrgios abbia acquistato una casa alle Bahamas, a due passi dalla Albany Sports Academy, dove fa base proprio Hewitt. Questo non significa, tuttavia, che pensi di abbandonare la sua amata Australia, la sua amata Canberra. “E' un posto bello e tranquillo, molto accogliente. Mi piace uscire, ma non penso solo alle feste. Semmai, è il posto giusto per staccare dal tennis e trascorrere del tempo con i miei amici. Credo che Canberra sia il miglior posto del mondo”. Quello con i connazionali, tuttavia, è un rapporto di amore-odio. L'immagine di Kyrgios come “Bad Boy” è stata costruita soprattutto dalla stampa australiana, sia pure aiutata da certi suoi atteggiamenti. I giornali e i siti web, affamati di click, sanno che parlare di Kyrgios significa andare sul sicuro. “Non è stato facile per me avere a che fare con i media – racconta Nick – credo che a volte siano stati un po' ingiusti, ma le cose possono cambiare”. La sua situazione non è così diversa da quella di Andy Murray, massacrato dalla stampa britannica prima di portare a casa il primo Slam. Non è un caso che sia proprio lo scozzese il suo principale “confidente” tra i giocatori più esperti. “E' un amico, un ragazzo molto caro. Parliamo spesso su Whatsapp e ho capito che per lui è cambiato tutto quando ha iniziato a vincere. Insomma, credo che la soluzione sia semplice: continuare a vincere”. La terra sarà una parentesi importante, ma il momento clou della sua stagione arriverà sull'erba: secondo Hewitt, gli exploit di Milos Raonic dell'anno scorso gli daranno una spinta in più. “A mio avviso, Nick ha un gioco più completo di Milos. Può essere forte su tutte le superfici, ma al Queen's e a Wimbledon sarà molto competitivo. A parte i Fab Four, Nick fa parte di un secondo gruppo di quattro-cinque giocatori che possono aspirare a vincere Wimbledon”.