US OPEN – Lo scozzese supera in scioltezza il primo vero ostacolo: cancellato Grigor Dimitrov con un terrificante 6-1 6-2 6-2. Grande rendimento al servizio (più potente del solito) e clamorosa intensità: il bulgaro è andato fuori palla e ha commesso 43 errori. “Grisha” si è dato tante colpe, ma non è detto che abbia ragione. Andy è il favorito del torneo?Il messaggio è partito, forte e chiaro. I bookmakers continuano a preferire (di poco) Novak Djokovic, ma sempre più addetti ai lavori vedono in Andy Murray il favorito numero 1 dello Us Open. C’era grande attesa per il match contro Grigor Dimitrov, totalmente rigenerato dalla cura di Daniel Vallverdu. Prima di Wimbledon aveva perso 6 partite consecutive, poi con il nuovo coach sembrava finalmente risorto. E quando si è procurato due palle break nel primo game, con uno splendido rovescio, ha dato l’impressione di poterci regalare un grande match. Invece è stata una fugace illusione: Murray ha preso il comando e ha preso a dominare. Il 6-1 6-2 6-2 finale mette in numeri due ore di tennis, dove i meriti dello scozzese superano di gran lunga i demeriti di Dimitrov. Che pure ha commesso 43 errori gratuiti. Sono parecchi, in una partita durata appena due ore, ma Andy ha riproposto il tennis che da maggio ad oggi lo ha reso il giocatore del momento, più di Novak Djokovic. E il ritorno di Ivan Lendl gli ha restituito una stabilità che sembrava ormai perduta. Nell’intervista sul campo, Darren Cahill gli ha fornito un assist per una risata. “Ci è sembrato di vedere Ivan sorridere…”. “Non mi è parso proprio!” ha detto Murray, stando al gioco. Ma forse intendeva dire che non è ancora tempo di gioire. Deve vincere ancora tre match, a partire dal quarto contro Kei Nishikori (già battuto sette volte su otto), poi si potrà pensare a sorridere. “Ho giocato molto bene, credo di essere stato bravo sul piano tattico – ha detto Murray – in particolare ho servito piuttosto bene quando ero indietro nel punteggio. Ho raccolto diversi punti gratis grazie al servizio, ed è stato molto importante. Inoltre ho fatto pochi errori e ho reso la vita difficile a Grigor”.



DIMITROV: “HO COMMESSO TROPPI ERRORI”
Ogni volta che deve affrontare il suo ex vice-coach Daniel Vallverdu, Andy ci mette una carica particolare: l’aveva già mostrata con Berdych, si è ripetuto contro Dimitrov. Come se avesse una spinta in più. Di certo ce l’aveva lunedì notte, contro un avversario che pure lo aveva battuto due anni fa, nei quarti di Wimbledon. Uno che sa gestire un palcoscenico importante, che non conosce il “miedo escenico”. In effetti il bulgaro è partito bene, muovendo la palla con entrambi i fondamentali. Ma Murray è parso un muro di gomma e rispediva al mittente ogni attacco, con potenza e profondità. E Dimitrov è rapidamente andato in cortocircuito. Ha provato a lottare: sotto 6-1 e 3-0 pesante, con due break di svantaggio, ne ha recuperato uno ed è salito 30-0 nel game successivo. Ma Murray ha stritolato il tentativo di rimonta. Come se non bastasse, ha servito a velocità inedite per i suoi standard. Uno gliel’hanno misurato a 141 miglia, l’equivalente di 227 km/h. “Una volta a San Josè avevo servito a 145 – ha detto Murray – però poi hanno ricalibrato la macchina e mi hanno tolto il risultato….qui allo Us Open avevo servito a 138 miglia orarie”. La velocità è importante, ma ciò che conta è la qualità della prestazione. E questo Murray fa paura, per davvero. Dimitrov non è troppo d’accordo: “Andy ha rimesso tutto in campo, ma non credo che abbia giocato un tennis incredibile. Io ho commesso troppi errori, ma lui ha grande fiducia e molta esperienza. Ma quello che è successo è soprattutto colpa mia”. Avrà ragione oppure era ancora stordito dalla batosta? 

US OPEN 2016 – Ottavi di Finale Uomini
Andy Murray (GBR) b. Grigor Dimitrov (BUL) 6-1 6-2 6-2