Senza coach, ma munito di fidanzata, Juan Martin Del Potro si è portato la macchina del tempo e demolisce gli avversari come negli anni d'oro. Tornerà grandissimo? L'abilità diplomatica di Sascha Zverev, il libro della Santangelo, le (poche) risposte della Kontaveit e l'inedito duo Errani-Trevisan.“Ogni partita è difficile, perché il mio rovescio non è più quello di 5-6 anni fa. E so che è molto più difficile fare il punto. Però il colpo sta tornando, ho tirato alcuni vincenti lungolinea che mi hanno sorpreso”. Il punto – anzi, l'interrogativo – è questo: Juan Martin Del Potro può tornare grandissimo? Grande lo è già, ma quello che sta facendo a Roma vale tantissimo. Il dritto è un'arma impropria, terrificante. Nemmeno la terra battuta (più rapida del solito, a dire il vero) e le gambe-motorino di Nishikori gli hanno impedito di sparare vincenti da tutte le parti. Se ritrova il rovescio di qualche anno fa, è un Delpo senza limiti. Questo tennis senza padroni sta spolverando un po' di spazio anche per lui. Pochi si aspettavano di vederlo protagonista a Roma, invece ha mandato in visibilio i 4.000 del Campo Pietrangeli, stipati manco fossero nella “Doce”, la curva dei tifosi del suo amato Boca Juniors. Oltre alle gradinate, c'erano almeno 3-4 file di persone in piedi, tanto da ricordare la doppia impresa di Seppi nel 2012, contro Isner e Wawrinka. Stesso campo, stesso orario, stessa passione. Allora c'era l'orgoglio patrio, stavolta l'amore per un giocatore travolto dalla sfortuna. E' bello vedere Del Potro così, soprattutto ripensando alle giornate passate in una clinica di Aspen, dove gli aprivano il polso in continuazione, cercando una soluzione che non arrivava mai. Adesso il gossip riguarda faccende ben più frivole e dunque piacevoli. Al suo angolo non ci sono allenatori (la voce Kuerten è rimasta tale, quella Sampras è in naftalina), ma c'è la splendida Jimena Baron, attrice argentina molto nota in patria, anche per la precedente relazione con il calciatore Osvaldo, che a Roma conoscono bene. Adesso trova Djokovic, già battuto alle Olimpiadi. Se il rovescio tornasse anche solo (vagamente) simile a quello di un tempo…
IL (SECONDO) LIBRO DELLA SANTANGELO – La giornata si era inaugurata con la presentazione di “Match Point”, secondo progetto editoriale di Mara Santangelo. L'ex top-30 WTA aveva esordito con “Te lo prometto”, in cui raccontava la promessa effettuata a sua madre, da bambina: diventare una campionessa. Al contrario, Match Point (sottotitolo: "il gioco della vita") è un manuale motivazionale. Partendo dalla sua esperienza, e con le testimonianze di parecchi atleti (tra cui Sara Errani), la Santangelo (nella foto sopra, di Antonio Costantini / FIT) spiega quanto sia importante non arrendersi mai e saper fronteggiare le difficoltà della vita, accettando limiti e debolezze. Le librerie sono piene di testi di questo tipo, ma – da appassionati di tennis – la testimonianza di una ex giocatrice può essere interessante. Per questo, il libro merita una chance di lettura. Durante la presentazione, moderata dalla showgirl Valeria Altobelli, la Santangelo ha detto in più occasioni che il libro è colmo di aneddotica. E leggere qualche aneddoto è sempre piacevole.

ENTRATA (E USCITA) DELLA NEXT GEN ARENA – A Roma, in linea di massima, i giocatori riescono a evitare il contatto con il (tantissimo) pubblico. L'accesso a tutti i campi è riservato…tranne che alla Next Gen Arena, rinominata e abbellita quest'anno. E allora capitano scene divertenti, da delirio collettivo anche se il giocatore in questione non è così popolare. Ad esempio, Marin Cilic è stato letteralmente travolto dal pubblico dopo la vittoria su David Goffin. Per tornare nell'area riservata bisogna necessariamente percorrere un tratto di viale delle Olimpiadi, aperto al pubblico. Uscendo dal campo, il croato è stato preso d'assalto da decine di spettatori a caccia di foto e autografi. Accompagnato da tre guardie del corpo, si è fermato per qualche minuto ma poi è stato quasi spinto via dagli addetti per evitare che si addensasse troppa gente. Accade lo stesso con quasi tutti i giocatori.

GLI OBIETTIVI NASCOSTI DELLA KONTAVEIT – Ama stare sotto i riflettori (parole sue), ma Anett Kontaveit deve lavorare su se stessa per diventare un personaggio. Lo è già sul campo: dopo aver portato via dieci giochi consecutivi alla Kerber, ha rifilato un doppio 6-1 a Mirjana Lucic. 24 ore prima aveva detto che uno dei suoi “piccoli obiettivi” era entrare tra le top-70. Visto che è già certa di infilarsi tra le prime 50, le hanno chiesto quali fossero i suoi prossimi traguardi…e ha rifiutato di pubblicizzarli. “Il mio focus principale? Prendere un match alla volta. E' tutto nuovo per me, sto conquistando fiducia e mi sto abituando alle novità”. Non proprio una frase chi ama stare sotto i riflettori. Nel frattempo, ha terminato le scuole superiori (frequentava l'Audentes Sports Gymnasium di Tallinn) e non ha ancora deciso se andare all'università. “L'importanza dell'istruzione è una cosa molto personale, dipende da persona a persona” ha detto l'estone. Pochino, vero?
IL DOPPIO MASTERS DI ZVEREV – Mercoledì, il premio-diplomazia era andato a Rafael Nadal. Oggi è il turno di Alexander Zverev, che a 20 anni ha già capito come ci si comporta e come (non) si risponde ai giornalisti. Gli hanno chiesto se una eventuale qualificazione alle ATP World Tour Finals possa creare un conflitto di programmazione con le Next Gen Finals. “Dovessi qualificarmi per Londra, sarebbe un bel problema da affrontare! – ha detto, salvo poi aggiungere – dovessi partecipare a entrambi gli eventi, proverò a impostare la mia programmazione in modo da giocarli entrambi al 100%”. Ha omesso di dire che la partecipazione a Milano è obbligatoria, salvo in caso di qualificazione a Londra. In quel caso si può tranquillamente rinunciare al Masters Under 21. Se è al corrente del regolamento e ha evitato di dirlo (proprio in Italia!), beh, è già un fenomeno di diplomazia.

ERRANI-TREVISAN, CHE RIMONTA! – Sotto 6-2 5-2 (e 0-30), Sara Errani e Martina Trevisan erano a un passo dal baratro. Invece hanno ripreso per i capelli il match contro Konta-Siegemund e hanno tenuto accesa una fiammella azzurra in un torneo che – Fognini a parte – è stato un disastro. Abbiamo seguito un set e mezzo, sul Campo 2, prima di spostarci su Del Potro-Nishikori. Eravamo convinti che il duo anglo-tedesco avrebbe chiuso in scioltezza. Ci siamo sbagliati, di grosso. Bene così. Contro Mirza-Shvedova sarà ben più dura, ma Tax Garbin (presente in tribuna) ha ricevuto indicazioni almeno discrete in ottica Fed Cup. In epoca di vacche magre, prendiamo tutto quel che viene.