SPECIALE – Analizziamo nel dettaglio i vari criteri di ammissione alle Olimpiadi di Rio de Janeiro. Non valgono le sole presenze in Davis e Fed Cup, ma ci sono un mucchio di restrizioni. I casi di Nadal, Del Potro e Wozniacki e la complicata faccenda dell'Italdonne. 

2016, anno olimpico. Dal 6 al 14 agosto, il nuovo impianto di Rio de Janeiro (non entusiasmante, a dire il vero) ospiterà l'atteso torneo a cinque cerchi. Da qualche edizione, chissà perché, le Olimpiadi sono diventate importantissime dopo che fino al 2004 erano considerate un fastidio o poco di più. Memore del ritrovato appeal, l'ITF (che mantiene l'egida su questo torneo) ha stilato alcune regole per garantire l'eleggibilità olimpica ai vari giocatori. Ha fatto discutere l'obbligo di collezionare un numero minimo di presenze in Coppa Davis e Fed Cup. Gli effetti sono sotto gli occhi di tutti, soprattutto in campo femminile: Maria Sharapova, pur non avendo alcun interesse per la Fed Cup, ha raccolto per il rotto della cuffia le convocazioni necessarie. Si può dire lo stesso per le sorelle Williams e tante altre giocatrici. A poco più di cinque mesi dal via, è interessante districarsi nel mare di regolamenti e cercare di capire chi potrà effettivamente esserci. Le regole, infatti, hanno diverse scappatoie (per alcuni) e sono molto crudeli (per altri). Detto che l'entry list olimpica sarà stabilita dai ranking ATP-WTA del 6 giugno (quelli post Roland Garros), ci sono molte linee guida da tenere in considerazione. Partiamo dai vari criteri di eleggibilità.

  • Bisogna aver risposto ad almeno tre convocazioni in Coppa Davis o Fed Cup nel quadriennio. Di queste, almeno una deve essere obbligatoriamente del 2015 o del 2016.

  • Tuttavia, esistono alcune eccezioni che consentono di ridurre a due le partecipazioni nel quadriennio (di cui una nel 2015 o 2016).

  1. Aver risposto ad almeno 20 convocazioni. E' curioso il caso di Rafael Nadal: il maiorchino ha giocato soltanto due serie nel quadriennio e in carriera ha risposto a “soltanto” 16 convocazioni. Significa che, regolamenti alla mano, è soggetto alla norma delle tre presenze. Per essere sicuro di andare a Rio, dunque, dovrà sciropparsi il match del World Group I dei prossimi 15-17 luglio, in cui la Spagna affronterà la vincente di Romania-Slovenia. Come vedremo, tuttavia, avrebbe diritto a una wild card.

  2. Rappresentare una nazione che partecipa ai gruppi zonali, quelli che si giocano in un'unica sede. Salvo le squadre che vincono i gironi, infatti, ci sono nazioni che partecipano a Davis o Fed Cup solo una volta all'anno. Il fenomeno è più sensibile in Fed Cup, dove tale sistema è utilizzato sin dal Gruppo I (equivalente della Serie C), mentre tra gli uomini bisogna andare fino al Gruppo III. E' il caso di Caroline Wozniacki, penalizzata dalla Danimarca. A ben vedere, la danese ha risposto alla convocazione solo nel 2015, quindi i prossimi 13-16 aprile sarà costretta ad andare al Cairo, in Egitto, per un raggruppamento si cui faranno parte anche Bosnia, Egitto, Finlandia, Lituania, Liechtenstein, Austria e Slovenia. Dovesse saltarlo, i regolamenti le impedirebbero di andare a Rio.

 

Ci sono poi altre situazioni che garantiscono l'esenzione dai vari match di Davis o Fed Cup.

 

A) LUNGHI INFORTUNI. Se un giocatore si blocca per almeno sei mesi può comunque giocare, a patto che fornisca la documentazione medica alla sua sua federazione o all'ITF. E' il caso di Juan Martin Del Potro che, poveretto, ha saltato due anni. “Grazie” all'infortunio al polso, tuttavia, potrà mascherare le beghe con la federtennis argentina fino a quando il capitano era Martin Jaite.

 

B) NEWCOMER. Se un giocatore era troppo debole e non faceva parte del giro di Davis o Fed Cup, ma ci è finito nel periodo finale del quadriennio, può comunque essere nominato. Prendiamo Alexander Zverev: ad oggi, non ha giocato neanche un match di Coppa Davis. Ovvio: deve ancora compiere 19 anni. Farà il suo esordio il prossimo 4-6 marzo contro la Repubblica Ceca, ma la federtennis tedesca potrà tranquillamente nominarlo.

C) LA TUA NAZIONE E' TROPPO FORTE. Capita che alcuni paesi abbiano troppi giocatori di livello e un tennista, pur avendo un ottimo ranking, non viene convocato in nazionale. I paesi con questo tipo di problemi sono soprattutto Spagna e Francia. E' valido anche il caso degli Stati Uniti, in cui spesso sono convocati i gemelli Bryan per il doppio, limitando i posti per i singolaristi. Top-50 come Steve Johnson, Donald Young o Sam Querrey vedono dunque limitate le loro chance, ma non per questo non sono eleggibili.

 

Alla luce di questi elementi, chi potrà effettivamente andare a Rio de Janeiro? Oggi è presto per stilare una lista definitiva, ma possiamo già farci un'idea. Vale la pena ricordare la composizione dei tabelloni.

 

Singolare maschile e femminile: 64 giocatori / giocatrici

56 ammessi di diritto, 6 stabiliti dall'ITF, 2 dalla una commissione tripartita

Doppio maschile e femminile: 32 coppie

24 ammesse di diritto, 8 stabilite dall'ITF

Doppio misto: 16 coppie (basteranno dunque due vittorie per entrare in zona medaglie)

12 ammessi di diritto, 4 stabilite dall'ITF

 

Tra singolare e doppio, potranno recarsi a Rio un massimo di 172 tennisti (86 uomini e 86 donne). Cerchiamo di essere più chiari.

SINGOLARE
56 giocatori saranno stabiliti dai ranking ATP-WTA del 6 giugno 2016, a patto che rispondano ai requisiti citati in precedenza. Ogni nazione è tenuta a schierare i quattro tennisti meglio piazzati tra quelli eleggibili. Si può dunque creare il paradosso della convocazione di un tennista MAI schierato in Coppa Davis perché magari supera in extremis un connazionale. Può succedere in Francia, dove Benoit Paire (n.20 ATP e quinto francese, quindi oggi escluso) potrebbe superare Gilles Simon, e in Spagna: Garcia Lopez e Robredo sognano il sorpasso a Feliciano Lopez. I quattro giocatori eleggibili per il singolare saranno automaticamente schierabili anche in doppio. Ci sono poi le sei wild card a disposizione dell'ITF, distribuite secondo criteri ben precisi.

  1. Giocatore del paese ospitante: senza ammessi di diritto, il meglio piazzato potrà giocare (con Bellucci e Pereira, il Brasile non ne dovrebbe avere bisogno)

  2. Rappresentanza dei vari continenti. Se alcuni continenti non hanno giocatori ammessi di diritto, il miglior rappresentante avrà una wild card a patto che sia tra i top-300 ATP-WTA (può essere il caso dell'Africa al femminile: buone speranze per la tunisina Ons Jabeur).

  3. Un massimo di due posti per ex ori olimpici o vincitori Slam a patto che siano tra i top-200 ATP-WTA. Potrebbe essere il caso di Francesca Schiavone, che a questo punto dovrà sperare….nella mancata qualificazione di Karin Knapp e, soprattutto, in nessun ripensamento di Flavia Pennetta (visto che Errani, Vinci e Giorgi sono già dentro).

  4. I posti rimanenti, un massimo di due, andranno ai migliori giocatori delle prime nazioni escluse dal cut-off.

Può succedere che tali criteri non vengano rispettati: in questo casi, l'ITF provvederà a completare il tabellone dopo essersi consultata con il CIO.

 

DOPPIO

A parte i vari giocatori già ammessi in singolare, saranno ammessi al doppio tutti i top-10 nel ranking di specialità a patto che il loro partner abbia un ranking ATP-WTA, sia stato nominato dalla federazione e non si superi il limite di 6 giocatori per nazione. Al termine di questa selezione, se si raggiungerà il numero di 86 giocatori, saranno inseriti in tabellone i tennisti già presenti in singolare secondo tre criteri:

  1. PAESE OSPITANTE: wild card automatica se il ranking combinato dei giocatori/giocatrici non supera il 500.

  2. RAPPRESENTANZA DEI VARI CONTINENTI. Vedi il punto 2 per il singolare. In quest caso il ranking combinato non deve superare il 300 e sarà data la priorità ai paesi meno rappresentati in singolare.

  3. Eventuali posti rimanenti saranno stabiliti in base al ranking ATP-WTA del 6 giugno.

DOPPIO MISTO

Partecipanti e tabellone saranno decisi sul posto, con le iscrizioni in scadenza alle 11 del mattino di martedì 9 agosto (il torneo inizierà mercoledì 10). Varrà il semplice critero delle classifiche ATP-WTA di singolare e doppio. Per i quattro posti riservati all'ITF i tre criteri sono esattamente gli stessi validi per il doppio maschile e femminile.

 

LA COMMISSIONE TRIPARTITA

Due posti per il singolare maschile e altrettanti per il femminile saranno ad appannaggio di una commissione tripartita. Ogni singolo comitato olimpico poteva fare richiesta entro il 15 gennaio. Come dice il nome, la commissione è composta tra tre membri: uno del CIO, uno in rappresentanza dei vari Comitati Olimpici Nazionali e uno in rappresentanza delle varie Federazioni.

 

La lista dei giocatori ammessi di diritto e delle wild card ITF sarà comunicata entro il 9 giugno, e i vari comitati olimpici dovranno inviare conferma entro il 16 dello stesso mese. In caso di mancate conferme, si procederà a inserire nella lista i primi esclusi dalla lista iniziale. A partire dal 19 luglio, il comitato organizzatore di Rio potrà effettuare eventuali sostituzioni ma solo in caso di infortuni. Tali modifiche scadranno il 2 agosto. In caso di forfait dell'ultim'ora, ci sarà l classico sistema dei lucky loser tra i giocatori già presenti in loco ma inizialmente non ammessi. Le operazioni sono già iniziate, poiché nel mese di febbraio l'ITF ha inviato ai vari comitati nazionali il form da compilare per l'iscrizione dei vari giocatori. La documentazione dovrà pervenire agli uffici della Federazione Internazionale entro il 1 aprile.

 

GLI AZZURRI IN GARA

In campo maschile, almeno in singolare, dovremmo schierare:

 

Fabio Fognini

Andreas Seppi

Paolo Lorenzi

Simone Bolelli

 

Secondo la classifica attuale, Bolelli (n.73) sarebbe un po' a rischio per il posto in singolare ed è comunque tallonato da Marco Cecchinato, che però deve necessariamente superarlo entro il Roland Garros. Per il doppio maschile, pare chiaro che Fognini-Bolelli sarà la punta di diamante. Visti i rigidi criteri di ammissione per il doppio, Seppi-Lorenzi sembra la soluzione più probabile. Ben più complicata la vicenda in campo femminile. Ad oggi, sarebbero qualificate

 

Roberta Vinci

Flavia Pennetta

Sara Errani

Camila Giorgi

 

Se davvero la Pennetta dovesse proseguire nei propositi di ritiro, sarebbe qualificata Karin Knapp, che però è ferma da tempo e rischia di scivolare ancora di più nel ranking WTA. In quel caso, Francesca Schiavone potrebbe entrare in lizza per una delle wild card ITF essendo una ex campionessa Slam. Insomma, in singolare sono certe di giocare Vinci, Errani e Giorgi, mentre è bagarre per il quarto posto. In doppio, visti anche i rapporti piuttosto tesi tra Errani e Vinci, è davvero impossibile ipotizzare le varie combinazioni. Le opzioni migliori, forse, sarebbero Errani-Pennetta o Vinci-Pennetta, tenendo conto che Flavia è ancora oggi la n.1 italiana nel ranking di specialità. Insomma, un puzzle piuttosto complicato. Non sarà facile mettere insieme i pezzi.